Condividi

Borse positive nella speranza di tregua in Ucraina e di risveglio della Cina. Bitcoin fa +10% sull’idea di Trump sulle riserve strategiche

Dopo un weekend molto intenso dal punto di vista geopolitico, i mercati sono positivi, nella speranza che si arrivi a una pace in Ucraina. Spicca il balzo delle criptovalute dopo l’idea, poco dettagliata, di Trump di utilizzarle nelle riserve. Borse europee viste aprire in rialzo

Borse positive nella speranza di tregua in Ucraina e di risveglio della Cina. Bitcoin fa +10% sull’idea di Trump sulle riserve strategiche

Sebbene dal punto di vista geopolitico resti alta la tensione dopo lo scontro tra il presidente Volodymyr Zelenskiy e Trump nello Studio Ovale, gli investitori sembrati incoraggiati dal fatto che i leader europei abbiano accettato di elaborare un piano di pace per l’Ucraina da presentare agli Stati Uniti e guardano ad altro. Per esempio al mondo delle criptovalute, in netto rialzo dopo la notizia che il bitcoin sarebbe stato incluso in una nuova riserva strategica Usa dedicata, mentre continuano a preoccupare le non chiare politiche commerciali di Trump e lo stato di salute dell’economia Usa. I mercati azionari asiatici hanno registrato timidi guadagni.

La proposta di una tregua di un mese tra Russia e Ucraina

E’ stato un weekend molto intenso dal punto di vista geopolitico e i mercati stamane sono chiamati a valutarne la portata economica. Dopo il clamoroso strappo di venerdì sera alla Casa Bianca con Donald Trump, il presidente ucraino Volodymir Zelensky è volato a Londra per partecipare al summit che ha visto la nascita di quella che il premier britannico Keir Starmer ha battezzato, “la coalizione dei volenterosi”. L’obiettivo dell’iniziativa diplomatica è quello di arrivare a una pace duratura in Ucraina, con l’appoggio degli Stati Uniti e anche attraverso un progressivo piano di riarmo dell’Europa. Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che una parte dei paesi europei propone una tregua di un mese tra Russia e Ucraina.

Cripto in volo su un’idea di Trump per le riserve, ma restano dubbi sul finanziamento

È stata una giornata memorabile per gli appassionati di criptovalute, dopo che il presidente Donald Trump ha annunciato sui social media che una riserva proposta di asset digitali includerebbe bitcoin, ether, XRP, solana e cardano. Il Bitcoin è salito di circa il 10%, mentre l’Ether è balzato del 13% prima di rallentare un po’, poiché i dettagli su come funzionerà il fondo non sono ancora chiari e presumibilmente saranno illustrati al White House Crypto Summit di venerdì.

Per altro gli analisti si chiedono come esattamente verrà finanziata la riserva, dato che il governo ha 36 trilioni di dollari di debito: quindi prendere prestiti per acquistare criptovalute sembrerebbe difficile. Alcuni hanno suggerito che il governo potrebbe usare le criptovalute sequestrate in casi penali negli ultimi anni, anche se si tratterebbe solo di un trasferimento cartaceo piuttosto che di una nuova domanda effettiva.

Dazi ancora incerti e il peso sull’economia Usa

È anche incerto se i dazi del 25% di Trump su Messico e Canada saranno applicati martedì, insieme a un ulteriore 10% sulla Cina. Il Segretario al Commercio degli Stati Uniti Lutnick ha affermato domenica che i dazi su Canada e Messico sarebbero entrati in vigore martedì, ma che Trump avrebbe deciso se attenersi al livello pianificato del 25%, il che suggerisce che non era un affare fatto. Si è anche ipotizzato che Trump potrebbe attutire il colpo se Messico e Canada accettassero di imporre le proprie tariffe sulle importazioni cinesi e/o se le imposte potessero essere posticipate al 1° aprile, quando dovrebbe essere ultimato uno studio sul commercio.

La posta in gioco è ancora più alta in quanto i recenti dati economici degli Stati Uniti hanno sorpreso al ribasso, portando il tanto seguito tracker GDPNow della Fed di Atlanta a oscillare dal +2,3% al -1,5%, innescando discussioni su una possibile recessione. Le tariffe sono essenzialmente una tassa sui consumatori statunitensi e gli analisti presumono che danneggerebbero i consumi in un momento in cui gli Stati Uniti non sembrano più così eccezionali. Solo la minaccia delle tariffe portato al rialzo le importazioni a gennaio, portando il deficit commerciale degli Stati Uniti al suo massimo storico.

Questa settimana entrerà in vigore anche un’imposta aggiuntiva del 10% sulle importazioni cinesi, proprio mentre mercoledì si apre la terza sessione annuale dell’Assemblea nazionale del popolo, durante la quale potrebbero essere annunciate misure di stimolo (2-3 trilioni di yuan pari a 274 412 miliardi di dollari) e possibili rappresaglie contro gli Stati Uniti.

Venerdì le azioni statunitensi hanno chiuso in rialzo dopo una sessione di trading instabile, con il Dow Jones in rialzo di circa l’1,4% e l’S&P 500 e il Nasdaq in rialzo di circa l’1,6%.

Questa settimana Bce in azione. Fed attende i payroll venerdì

Dal punto di vista della politica monetaria la settimana sarà centrata sulla riunione giovedì del consiglio della Banca centrale europea atteso tagliare i tassi di 25 punti base al 2,50%, dopo una serie di dati deboli, e si prevede un taglio al di sotto del 2% entro la fine dell’anno.

Dall’altra parte dell’Atlantico si attende il dato chiave venerdì sul mercato del lavoro Usa, il cui risultato debole alimenterebbe le scommesse del mercato sul fatto che la Federal Reserve potrebbe dover tagliare i tassi di interesse tre volte quest’anno. I futures sui Fed fund ora implicano 69 punti base di allentamento entro dicembre, rispetto ai 46 punti base di una settimana fa. I rendimenti sui Treasury a 10 anni hanno esteso il loro rally con un calo al 4,220%, lasciandoli in calo di 35 punti base a febbraio, il più grande calo mensile dalla fine del 2023. Venerdì, poche ore dopo il rapporto sull’occupazione, il presidente della Fed Jerome Powell dovrebbe parlare delle prospettive economiche; questa settimana interverranno almeno altri sette funzionari.

Il dollaro si indebilisce su tutti i fronti. L’euro si rafforza sopra 1,04 dollari

Sui mercati valutari, l’euro è salito dello 0,5% a 1,0421 dollari, sulla scia delle speranze di progressi nell’accordo di pace tra Russia e Ucraina, dopo essere sceso a 1,0360 dollari venerdì. Il dollaro è sceso a 1,4445 dollari canadesi, dopo essere aumentato dell’1,7% la scorsa settimana, ed è sceso a 20,4586 pesos messicani. Ha ceduto un po’ di terreno allo yen giapponese, attestandosi a 150,32 yen, mentre l’indice del dollaro è sceso leggermente a 107,180.

I prezzi dell’oro sono aumentati dello 0,5% a 2.873 dollari l’oncia, dopo essere scesi di circa il 3% la scorsa settimana. Il petrolio ha registrato un leggero rimbalzo, dopo essere sceso la scorsa settimana a causa delle speculazioni secondo cui gli Stati Uniti potrebbero allentare le sanzioni sulla produzione russa, mentre il rischio di una guerra commerciale globale potrebbe colpire la domanda di energia. I future sul Brent sono aumentati di 76 centesimi, arrivando a 73,57 dollari al barile, mentre i future sul greggio statunitense sono aumentati di 74 centesimi, arrivando a 70,50 dollari al barile.

Borse asiatiche toniche. Manifattura cinese in ripresa. Occhi a Prada

In Asia Pacifico, dopo la chiusura in rialzo di Wall Street di venerdì, salgono la maggior parte delle borse. Il più ampio indice MSCI di azioni Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è salito dello 0,3%, mentre il Nikkei giapponese è aumentato dell’1,0%. Salgono le borse di Shanghai (+0,4%) e di Hong Kong (Hang Seng +1,7%). In calo dell’1,5% l’indice Taiex di Taipei, soprattutto a causa del -4% di Taiwan Semiconductor Manufacturing.

Il gruppo Prada quotato ad Hong Kong ha messo a segno un rialzo di quasi il 3% dop l’ipotesi, indicata da Bloomberg ieri, secondo cui di Prada e Capri holding, proprietaria di Versace, sarebbero prossimi a chiudere un accordo entro fine marzo per la cessione della casa di moda fondata da Gianni Versace, se le trattative andranno a buon fine. L’accordo sulla valutazione della casa di moda sarebbe stato trovato su una cifra fino a 1,5 miliardi di euro. Il gruppo Prada martedì presenterà i risultati per il 2024.

Le azioni blue chip cinesi hanno registrato un aumento dello 0,8%, favorito dall’aumento dell’indice PMI manifatturiero Caixin/S&P a 50,8 a febbraio, da 50,1, indicando che l’attività manifatturiera cinese sta accelerando più del previsto. Si tratta del quinto mese consecutivo in cui l’indice è rimasto al di sopra di 50, la soglia che separa l’espansione dalla contrazione. Sia la produzione che i nuovi ordini sono aumentati a febbraio, raggiungendo i livelli più alti degli ultimi tre mesi, ponendo fine a una serie di cali durata due mesi. Anche il PMI manifatturiero ufficiale della Cina, pubblicato sabato, ha battuto le aspettative, tornando in territorio di espansione a 50,2 a febbraio, rispetto al 49,1 di gennaio, secondo quanto riportato sabato dall’Ufficio nazionale di statistica. L’aumento degli ordini di esportazione è il segnale di una più forte domanda esterna di beni cinesi , probabilmente sostenuta dagli importatori statunitensi che hanno anticipato i dazi. Il mercato della Corea del Sud è chiuso. In calo dello 0,3% l’indice BSE Sensex di Mumbai.

Borse europee viste positive: occhi al lusso e alle banche

Le borse europee sono viste aprire in leggero rialzo sulla base delle indicazioni dei futuires: il future sull’Eurostoxx50 sale dello 0,7%, mentre i contratti sul Dow Jones avanzano dello 0,02%, quelli sullo S&P 500 dello 0,16%, sul Nasdaq dello 0,23%.

Risiko bancario. Venerdì l’assemblea degli azionisti di Banco Bpm ha dato un verdetto chiaro: sì al rilancio dell’Opa su Anima. Con un’approvazione quasi plebiscitaria del 97,64% dei voti favorevoli, la banca ha alzato la posta e portato l’offerta da 6,2 a 7 euro per azione, rafforzando la sua posizione nella partita per il controllo della società di gestione del risparmio. Deutsche Bank ha acquistato il 5% di Banco BPM per conto di un cliente, con ipotesi che portano a Crédit Agricole, potenzialmente in salita al 20%.

Unicredit La banca guidata da Andrea Orcel ha comunicato venerdì in serata il deposito presso Consob del prospetto informativo relativo all’offerta di scambio su Banco BPM, aggiornato a valle della presentazione dei risultati annuali dei due istituti. Il via libera al prospetto, che Consob fornisce solo una volta pervenute tutte le altre autorizzazioni, incluso dunque quella della Bce, è atteso attorno a fine mese, spiega una fonte a conoscenza dell’iter. Oggi è previsto a Roma un incontro tra i vertici di UniCredit e i funzionari del governo responsabili del processo di approvazione dell’Ops su Banco Bpm all’interno della procedura relativa al ‘golden power’.

Lusso. I titoli del settore potrebbero essere inflUenzati dall’ipotesi di acquisto da parte di Prada della casa di moda fondata da Gianni Versace. Il titolo Prada quotato ad Hong Kong è salito di quasi il 3%. L’accordo sulla valutazione della casa di moda sarebbe stato trovato su una cifra fino a 1,5 miliardi di euro. Il gruppo Prada martedì presenterà i risultati per il 2024.

Generali Il governo è favorevole a qualsiasi iniziativa volta a mantenere il risparmio degli italiani nel Paese. Lo ha detto il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, interpellato sulla recente ondata di operazioni di consolidamento che ha investito il settore finanziario italiano, in particolare con riferimento all’Ops di Mps su Mediobanca e all’operazione Generali-Natixis. Un portavoce di Generali ha dichiarato che l’ancoraggio della compagnia in Italia è solido e fuori discussione e che l’accordo definito con Bpce per creare con Natixis la più grande piattaforma europea di risparmio gestito per ricavi “non mette in discussione le scelte di investimento dei risparmi italiani che restano di competenza di Generali e non della piattaforma”.

Italgas Ascopiave è pronta a rilevare una parte delle utenze che Italgas dovrà probabilmente cedere per ottenere il via libera dell’antitrust all’acquisizione di 2i Rete Gas, scrive il Corriere della Sera domenica. Il negoziato potrà iniziare solo dopo che l’Autorità garante della concorrenza avrà autorizzato l’operazione, e riguarderà circa 650.000 utenze, che potrebbero valere 650 milioni di euro, aggiunge. Sarebbe anche interessata Acea.

Leonardo JP Morgan alza il target price a 44 euro, da 33,5 euro. “Dobbiamo riarmarci”, ha detto ieri la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen

Stellantis. Il governo, con il coinvolgimento dei ministeri dell’Economia, delle Imprese e della Difesa, studia un piano con un orizzonte decennale per agevolare la conversione di una parte almeno delle aziende italiane dal settore automobilistico alla componentistica bellica, scrive il Corriere della Sera sabato. I parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Industria-Attività produttive e Difesa di Camera e Senato hanno chiesto chiarimenti al Presidente del Consiglio riguardo al “piano segreto per la conversione bellica dell’industria automobilistica” dopo l’uscita dell’articolo.

TIM. Hsbc ha alzato il target da 0,36 a 0,37 euro, rafforzando il Buy. Ha rinviato l’assemblea dei soci al 24 giugno dal 10 aprile “per aggiornare e completare le attività di engagement verso i soci”, dopo l’ingresso di Poste Italiane nel capitale al posto di Cdp. Secondo Corriere della Sera di sabato non sono da escludersi movimenti nell’azionariato con un ruolo di Iliad e Cvc, che secondo il quotidiano, non ha mai interrotto i colloqui con Vivendi sulla quota in Tim. Secondo Il Messaggero di sabato un coinvolgimento di Iliad nella partita tra Cvc e Vivendi non sarebbe gradito a quest’ultimo

Webuild: Reuters, riprendendo anche Bild, ha riportato che i partiti in trattativa per la formazione del nuovo governo tedesco stanno valutando la possibilità di istituire un fondo per le infrastrutture da 400/500 miliardi di euro.

Commenta