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Borse positive: le banche risalgono, Londra taglia i tassi

FIRSTonline

Borse europee positive a metà giornata, in un mercato fortemente condizionato dai titoli bancari, che oggi sono positivi. La maglia rosa va a Piazza Affari, che guadagna lo 0,9%, seguita da Francoforte (+0,8%), Parigi (+0,6%) e Londra (+0,6%).

A sostenere i listini sono in primo luogo le novità in arrivo dalla Banca d’Inghilterra, che ha annunciato un taglio del tasso di sconto al minimo storico dello 0,25%, dal precedende 0,50%. Per la BoE si tratta della prima riduzione del costo del denaro dal 2009. La manovra espansiva arriva dopo che i dati macro che hanno testimoniato un rallentamento dell’economia provocato dall’esito del referendum su Brexit. Nei giorni scorsi gli indici Pmi hanno mostrato una contrazione dell’attività manifatturiera, scesa a luglio ai livelli minimi dal 2009.

La Banca centrale europea, invece, ha pubblicato oggi il suo ultimo bollettino mensile, in cui conferma che l’Eurozona continua sulla strada della ripresa malgrado Brexit. Ma l’Eurotower ribadisce anche che interverrà con nuove misure di politica monetaria se le condizioni dell’economia e dei mercati lo richiederanno.

Sul versante finanziario, il London Stock Exchange ha chiuso il primo semestre con un utile operativo adjusted in rialzo del 9%, a 333,3 milioni di sterline, e ricavi in crescita del 9%, a 721,9 milioni. Inoltre, il gruppo che controlla anche Borsa Italiana ha fatto sapere che il processo per la fusione con Deutsche Boerse, annunciata a marzo, “sta facendo buoni progressi” dopo l’approvazione degli azionisti a luglio, e che è in corso il lavoro per ottenere il consenso delle autorità regolatrici. Il ceo di Lse, Xavier Rolet, ha dichiarato che il closing della fusione è atteso nella prima metà dell’anno prossimo.

Quanto ai mercati asiatici, la borsa di Tokyo ha terminato la seduta in netto rialzo sulla scia di Wall street e del recupero registrato dai prezzi del petrolio. L’indice Nikkei ha messo a segno un rialzo dell’1,1%, a 16.254,89 punti, mentre il Topix ha guadagnato lo 0,87%, a 1.282,99 punti. Chiusure positive anche per Shanghai (+0,13%), Shenzhen (+0,73%) e Hong Kong (+0,43%).

Sul Ftse Mib viaggiano in terreno positivo i titoli bancari. Tra i migliori c’è Unicredit, che rimbalza del 3,6% dopo aver perso ieri il 2,2% nel giorno della diffusione della semestrale, archiviata con un utile netto in rialzo a 1,3 miliardi, ma anche con un Cet1 fully loaded in calo, che alimenta i timori sul capitale generati dagli stress test. Continua a circolare l’ipotesi che il numero uno della Banca, Jean Pierre Mustier, a breve annuncerà una ricapitalizzazione tra i 7 e gli 8 miliardi di euro.

Ancora volatile Mps (+1,17%), che risente dell’incertezza sull’aumento di capitale da 5 miliardi in arrivo. Secondo Exane Bnp Paribas, inoltre, a settembre l’istituto toscano potrebbe uscire dall’indice paneuropeo Stoxx Europe 600.

Denaro anche su Bper (+2,47%), Bpm (+2,54%) e Mediobanca (+1,25%): oggi i vertici dei tre istituti si riuniranno per l’approvazione dei conti del periodo aprile-giugno. Fra le altre banche, Intesa +1,37%, Ubi +3,78% e Banco Popolare +2,42%.

Fca -0,17% dopo il rally di ieri innescato dall’ipotesi di cessione di Magneti Marelli alla coreana Samsung per circa 3 miliardi di dollari. La stampa italiana parla anche di possibile joint venture con ingresso di Samsung nel capitale. Nella galassia Agnelli continuano a salire le Ferrari (+0,6%) e vanno bene anche le Exor (+0,62%).

La rivoluzione al vertice fa bene a Rcs (+5,58%), che ieri ha annunciato l’uscita dell’ad Laura Cioli e del presidente Maurizio Costa, sostituiti in entrambi i ruoli da Urbano Cairo. Sempre ieri il gruppo ha annunciato di essere tornato in utile dopo 14 trimestri, registrando fra aprile e giugno 2016 un risultato positivo di 19,9 milioni di euro, contro la perdita di 60,2 milioni di fine giugno 2015.

I conti spingono anche Unipol (3,14%), che ha chiuso il semestre con utile netto consolidato a 276 milioni, in calo dai 446 milioni dello stesso periodo del 2015, dato che aveva però beneficiato di un risultato straordinario della gestione finanziaria. Il Cda ha deciso d’investire fino a 100 milioni di euro in Atlante 2. Unipolsai (+2,18%), sempre in scia ai conti.

Fra i petroliferi, Tenaris guadagna l’1,03% a dispetto della semestrale deludente, che ha visto l’utile passare da 321,4 a 4,9 milioni di dollari su base annua. Il management prevede una ripresa del giro d’affari e dell’utilizzo della capacità produttiva nell’ultimo trimestre dell’anno. I titoli sono ben impostati in attesa della conference call del pomeriggio, anche se gli analisti di Equita hanno già detto di ritenere “ragionevole una revisione al ribasso almeno high single-digit per l’ebitda”.

Fuori dal paniere principale vola Safilo (+11,58%), che ha chiuso il primo semestre con un utile netto in forte rialzo (+130,6%, a 22,9 milioni), anche se su ricavi in contrazione (-3,5% a cambi correnti, a 651,1 milioni di euro). Gli analisti, però, raccomandano prudenza. Equita conferma la raccomandazione di “Neutral” sul titolo, alzando però il target price a 8,5 euro. Mediobanca vede ancora rischi per il business della società, puntando l’indice sull’eventuale rottura con Gucci, il cui contratto scadrà nel 2017. Mancano indicazioni anche sui rinnovi delle licenze di Dior e Celine.

Sul fronte dei cambi, l’euro passa di mano a 1,1132 dollari (1,1174 dollari ieri in chiusura). Per quanto riguarda invece il petrolio, il Wti contratto con consegna a settembre ha riconquistato i 40 dollari al barile (+0,15%, a 40,89 dollari al barile).

Infine, lo spread tra BTp e Bund si muove sui 123 punti base, in lieve calo rispetto ai 125 dell’ultima chiusura. Il rendimento dei Btp decennali scende all’1,19%, dall’1,22% di ieri sera.

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