È il giorno della Federal Reserve, ma anche del downgrade dell’outlook dell’Italia da parte dell’agenzia di rating S&P, del calo della fiducia dei consumatori in tutta Europa, Italia compresa, e dei tagli alle forniture di gas russo. Eppure, Piazza Affari decide di non curarsene e di festeggiare la trimestrale positiva pubblicata oggi da Unicredit, archiviando la seduta da miglior Borsa d’Europa. Il finale dice +1,52% a 21.480 punti base.
Il downgrade di S&P fa salire lo spread
L’agenzia di rating americana Standard&Poor’s ha comunicato una revisione al ribasso dell’outlook sul nostro Paese. In base alle nuove condizioni politiche ed economiche, S&P non classifica più le prospettive per l’Italia come “positive”, ma come “stabili”. Il motivo è presto detto: secondo l’agenzia la caduta del Governo Draghi potrebbe “spostare l’attenzione da riforme chiave e pesare ulteriormente sulla fiducia e sulla crescita in un momento di elevata incertezza e aumento dell’inflazione”.
Ma mentre l’azionario sembra non aver dato troppo peso alla notizia, a reagire in malo modo è il mercato secondario, con lo spread tra Btp e Bund che si impenna a 249 punti base (+3,5%), in netto rialzo dai 235 punti base della vigilia. In rialzo anche il rendimento dei titoli decennali italiani che a fine giornata si attesta al 3,54% dal 3,35% di ieri.
In crisi la fiducia dei consumatori
Secondo i dati pubblicati oggi dall’Istat, in Italia a luglio la fiducia dei consumatori è scesa da 98,3 a 94,8, il livello più basso da maggio 2020, mentre quella delle imprese è calata da 113,4 a 110,8. Tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in calo con il clima economico e quello futuro che scendono rispettivamente, da 93,9 a 84,9 e da 98,8 a 92,9. Per le imprese la fiducia è in peggioramento nella manifattura e nei servizi di mercato mentre migliora nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio.
Il peggioramento non riguarda solo l’Italia, anzi se si guardano i risultati registrati oltre confine sembra che il clima coinvolga anche gli altri Paesi europei. In Francia l’indicatore che sintetizza la fiducia delle famiglie ha perso due punti, scendendo a 80, mentre in Germania la fiducia dei consumatori tedeschi è scesa ai minimi storici: -30,6 punti dai -27,7 del precedente mese. Il risultato è peggiore rispetto alle attese degli analisti che indicavano -29,5.
La Russia taglia di nuovo le forniture e i prezzi del gas volano
Come annunciato lunedì, Gazprom ha ridotto i flussi attraverso il Nord Stream al 20% della capacità massima. Le quotazioni ad Amsterdam in mattinata hanno toccato un nuovo record intraday di 225 euro al megawattora, con un rialzo del 12% rispetto alla seduta di martedì, per poi proseguire a 206 euro al megawattora, in crescita del 3,3%.Per comprendere la portata degli aumenti, basti pensare che nel corso dell’ultimo mese ad Amsterdam i prezzi sono saliti del 64,5%, mentre rispetto a luglio del 2021 il rialzo è del 435%.
In lieve rialzo anche i prezzi del petrolio, con il Brent con scadenza a settembre che si attesta a 105,06 dollari al barile (+0,63%) e il Wti a 96,55 dollari al barile (+1,64%). Rimane invece stabile l’euro: il cambio con il dollaro è a 1,0116 punti.
Le Borse resistono e chiudono in positivo
Nonostante le notizie non proprio positive arrivate nel corso della giornata, le Borse europee hanno archiviato la seduta in territorio positivo. La migliore, come detto, è Piazza Affari, seguita da Madrid (+0,76%), Parigi (+0,84%) e Francoforte (+0,57% con Deutsche Bank in calo dell’1,65% e Mercedes in rialzo del 3,5% dopo le trimestrali). Fuori dall’Ue anche Londra si è mossa in rialzo (+0,6%).
A Piazza Affari Unicredit e Nexi show
A Milano lo scettro di “miglior titolo” va a Nexi, che in scia al rally di Worldline a Parigi (+13,7%), a fine seduta segna +8,9%. Segue a ruota Unicredit, che archivia la giornata con un rialzo dell’8,64%. La banca guidata da Andrea Orcel ha visto l’utile salire del 74% e ha alzato la guidance sull’intero 2022. Ma soprattutto ha rassicurato il mercato sul fatto che l’esposizione verso la Russia “è sotto controllo”.
I conti spingono anche Saipem (+5%) che nei primi sei mesi dell’anno è riuscita a ridurre le perdite a 130 milioni di euro dal rosso di 779 milioni registrato nel primo semestre del 2021.
Tra i migliori titoli di giornata anche Iveco (+5,12%) e Stm (+3,4%). La performance peggiore è invece quella Pirelli (-2,61%), seguita da Diasorin (-2,21%) e Inwit (-1,06%).
Fuori dal Ftse Mib, delude invece Fincantieri (-7%) che nel primo semestre ha registrato ricavi in crescita del 16% a 3,51 miliardi, ma un risultato netto egativo per 234 milioni, anche a causa di una review strategica delle commesse nel settore delle infrastrutture.
Wall Street in rialzo prima della Fed: in orbita il Nasdaq
Procede in netto rialzo Wall Street, in attesa delle decisioni della Federal Reserve che stasera, alle 20 ora italiana, dovrebbe annunciare un aumento dei tassi di interesse di 75 punti base per cercare di contenere l’inflazione, arrivata ai massimi da 40 anni. I timori che questa decisione possa spingere l’economia in recessione continuano a crescere, come prova l’inversione della curva tra i tassi del Tesoro a 10 e 2 anni.
Gli investitori stanno anche monitorando i risultati degli utili questa settimana, la più movimentata della stagione delle trimestrali. Finora oltre 150 società dell’S&P 500 hanno riportato utili del secondo trimestre in calendario e circa il 70% ha superato le aspettative degli analisti, secondo i dati di FactSet. In serata arriveranno anche i conti di Facebook (+2,5%).
Tra i principali indici, il Dow Jones sale dello 0,34%, lo S&P 500 dell’1,3%, Il Nasdaq addirittura del 2,4%. A trainare è Microsoft (+4,6%) che ha fornito delle previsioni di vendita incoraggianti e si sta impegnando in un’azione di lobby al Congresso per convincere il governo a distribuire i suoi contratti sul cloud, per ora monopolio quasi esclusivo di Amazon (+3,8%). Alphabet, la società madre di Google, ieri ha reso note entrate pubblicitarie superiori alle attese e le sue azioni sono in rialzo del 3,3%.