L’inflazione Usa offre nuovi appigli di ottimismo ai mercati, nonostante autorevoli esponenti della Fed cerchino di stoppare gli entusiasmi.
I listini europei chiudono poco mossi, tra dati macro e trimestrali da soppesare, mentre la guerra ucraina incalza e si diffonde un nuovo allarme sulla centrale di Zaporizhzhya che sarà al centro, stasera, di una riunione al Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Wall Street, intonata in avvio, prosegue il rally avviato ieri e lo S&P 500 è ai massimi degli ultimi tre mesi. Tra i titoli Walt Disney balza dell’6,9% dopo aver superato Netflix con 221 milioni di clienti in streaming.
Brilla Piazza Affari nell’opaca Europa
La cautela è il tratto distintivo della seduta in Europa. Nell’afoso panorama brilla Piazza Affari, +0,69%, 22.858 punti base, che fa meglio degli altri listini, pur in un contesto di scambi ridotti per l’approssimarsi del lungo weekend di Ferragosto. Parigi sale dello 0,33%, Madrid +0,31%, Amsterdam +0,13%, Zurigo +0,06%. In rosso Londra, -0,54% e Francoforte -0,05%.
Tra i titoli in evidenza ci sono gli assicurativi, dopo i risultati dell’olandese Aegon (+9,72%) e la svizzera Zurich Insurance (+1,68%). Tiene Siemens (+1,01%) che ha registrato la prima perdita trimestrale in 12 anni, a causa della controllata Siemens Energy e della decisione di lasciare la Russia. Deutsche Telekom aggiunge lo 0,15% dopo aver rivisto al rialzo per la seconda volta le prospettive annuali e aver registrato un utile trimestrale superiore alle stime.
Scendono i prezzi alla produzione Usa
L’agenda macro porta un’altra bella sorpresa dagli Usa. Nel mese di luglio luglio i prezzi alla produzione a stelle e strisce sono scesi dello 0,5% rispetto a giugno, contro attese per un +0,2%. È il primo calo da aprile 2020. La componente “core” – quella depurata dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni alimentari, energetici e dei servizi commerciali – è cresciuta dello 0,2%, contro attese per un +0,4%. Rispetto a un anno prima, i prezzi alla produzione sono aumentati del 9,8%, contro attese per un +10,4%. Per il dato ‘core’, rialzo del 7,6%, contro attese per un +7,7%.
“È troppo presto per cantare vittoria sull’inflazione”, ha avvertito Mary Daly, presidente della Federal Reserve di San Francisco, in un’intervista al Financial Times concessa dopo il dato sui prezzi al consumo usciti ieri. La banchiera non ha escluso neppure un rialzo dei tassi di 75 punti base a settembre. Ipotesi che sembrava aver perso peso per alcuni osservatori.
Salgono intanto le richieste per i sussidi alla disoccupazione, ma in misura inferiore al previsto.
In questo quadro il dollaro s’indebolisce ulteriormente. L’euro tratta in rialzo dello 0,3% a 1,0327.
Petrolio in rialzo; l’Opec taglia le previsioni per la domanda 2022-23
Il petrolio si muove in rialzo, alla luce delle previsioni dell’Opec che, nel bollettino mensile, ha ridotto le sue previsioni per la domanda mondiale di petrolio nel 2022 di 260mila barili a 100,03 milioni di barili al giorno e per il 2023 nella stessa misura, a 102,72 milioni di barili al giorno. La riduzione delle stime sembra confermare che il cartello non vede la necessità di aumenti significativi della produzione nonostante il pressing dei paesi importatori.
Al momento il Brent tratta in progresso dell’1,12% a 98,5 dollari al barile.
In Piazza Affari svetta Telecom
L’indice delle blue chip di Piazza Affari è guidato oggi da Telecom +3,33%, mentre tornano in denaro i titoli petroliferi come Tenaris +2,45% e Saipem +1,89%. Quest’ultima anche grazie all’annuncio di tre contratti Epc in Angola per 900 milioni di dollari.
Rimbalzano i titoli della salute, come Amplifon +2,99% e Diasorin +2,71%. Si confermano ben comprate, dopo i progressi di ieri, azioni industriali come Prysmian +2,03%, Cnh +1,52%, Iveco +1,9%.
Le banche sono miste e dopo tanti progressi Bper, -1,36%, vede qualche azionista andare all’incasso. Per contro risale Banco Bpm, +1,8%.
Le prese di beneficio pesano su Pirelli -1,58%, Interpump -1,32%, Campari -0,79%.
Fuori dal paniere principale si segnala Ferragamo, in rialzo dell’0,6%, dopo l’accordo con il marketplace Usa Farfetch.
Spread in calo e politica in primo piano con l’accordo Renzi-Calenda
Se la finanza sonnecchia sotto l’ombrellone, la politica resta effervescente con l’avvicinarsi della scadenza elettorale del 25 di settembre. Di scena oggi è l’accordo Renzi-Calenda e la nascita di un terzo polo che vorrebbe “rifare un governo Draghi”.
Forse non sarà merito di questa notizia, ma di certo il secondario italiano chiude in verde.
Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata scende a 204 punti base (-3,2%), ma i tassi salgono: +3,01% per il titolo italiano (da +2,98% di ieri); +0,97% per quello tedesco (da +0,87%).