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Borse, Piazza Affari e l’Europa rimbalzano sulla scia di Wall Street

Photo by David Vives on Unsplash

Dopo il lunedì nero tornano gli acquisti sulle azioni, ma i titoli di Stato europei restano in rally, insieme al dollaro, segno che la propensione al rischio soffre ancora i pericoli delle variante Delta del coronavirus e le sue conseguenze sulla mobilità e la ripresa, mentre altre mutazioni virali incalzano (già si parla della variante epsilon), in una corsa alfabetica non proprio rassicurante. Riappare il segno più davanti ai future del petrolio.

I listini europei centrano così un parziale rimbalzo, al termine di una sedute volatile, che ha trovato il suo centro di gravità dopo l’avvio in rialzo di Wall Street, reduce a sua volta dalle peggior seduta degli ultimi nove mesi. Sono in ripresa le banche a stelle e strisce, salgono le azioni del settore salute e quelle delle compagnie aeree. Si muove in negativo invece Amazon, dopo il ritorno a terra di Jeff Bezos e della sua navicella New Shepard costruita dalla società spaziale Blue Origin.

Piazza Affari riemerge dagli abissi della vigilia con un rialzo dello 0,59%, che la riporta sopra quota 24 punti (24.107), grazie al recupero di petroliferi, banche, industriali. Tra le blue chip spiccano Saipem, +2,68%, Banco Bpm +2,17%, Cnh +2,01%, Moncler +2%, Buzzi +1,96%. Tra le migliori big cap del giorno ci sono anche le due banche più grandi: Intesa +1,94% e Unicredit +1,36%. I maggiori ribassi sono per Amplifon -1,74%, Atlantia -1,33%, Stm -0,78%, Ferrari -0,6%; Telecom -0,59%.

Fuori dal paniere principale Bialetti fa un balzo del 16,67%, con il piano industriale al 2024. Bene anche Ovs +8,57%. Piquadro festeggia con un progresso del 2% il salto dei ricavi del primo trimestre del 78,6%. Il debutto è deludente invece per  Advanced Logistics for Aerospace (A.L.A.) sull’Aim, che segna un calo del’1,5% rispetto al prezzo di collocamento di 10 euro per azione

A livello continentale contribuiscono a rasserenare il clima alcune trimestrali migliori delle attese, in avvio di una stagione dei conti anche in Europa. Ubs guadagna il 4,8% (a Zurigo +0,89%) dopo aver messo a segno un incremento del 63% dell’utile netto del secondo trimestre, aiutata da un’attività di gestione patrimoniale in forte espansione. 

Nel resto d’Europa Francoforte si apprezza dello 0,58%; Londra +0,54%, Madrid +0,68%, Amsterdam +0,13%. Parigi è la migliore, +0,81%, con i titoli del lusso in rialzo. In particolare Louis Vuitton continua a fare shopping e sale dello 0,8%. Il colosso francese ha annunciato l’accordo definitivo per l’acquisto della maggioranza di Off-White, azienda proprietaria del marchio omonimo.

Crolla invece Electrolux (-6,4%) al Nasdaq Stockholm (+0,7%), dopo i conti trimestrali un po’ sotto le attese, soprattutto per problemi di approvvigionamento delle materie prime, sullo sfondo della scarsa visibilità causata dalla pandemia. Il colosso degli elettrodomestici è proprietario del marchio Aeg. Il dollaro si rafforza e l’euro scambia in calo a 1,175. Perde quota il bitcoin, che tratta sotto i 30mila dollari per la prima volta dal 22 giugno, in calo di oltre il 2%.

Il petrolio riprende la via dei rialzi: il Brent si muove in progresso dell’1% circa a 69,30 dollari al barile. Goldman Sachs intanto ha ridotto a 75 dollari il barile le stime per il greggio del mare del nord nel terzo trimestre. Si tratta di un taglio di 5 dollari rispetto alle attese precedenti dovuto all’impatto sulla domanda dell’aumento dei contagi dalla variante Delta di Covid-19. L’oro spot è poco mosso, vicino a 1810 dollari l’oncia.

Prosegue il rally dell’obbligazionario in Europa, con il rendimento del Bund decennale che scivola a -0,45%. Gli acquisti premiano anche la carta italiana, abituata in genere a soffrire di più nei periodi di avversione al rischio, visto il grande debito pubblico e il basso rating del paese. Nel finale il Btp 10 anni segna +0,69% e lo spread con il titolo tedesco sale leggermente a 114 punti base (+1,02%).

Dopo un avvio intonato hanno cambiato segno invece i titoli Usa e il Treasury decennale, che ieri ha toccato il minimo da 5 mesi, si muove in leggero rialzo oltre quota 1,2%. Secondo gli analisti di Unicredit il livello attuale dei tassi americani è troppo basso per il quadro di ripresa economica e tapering della Fed che si sta delineando ed è una buona occasione di vendita. 

A proposito di banche centrali si fa sempre più febbrile infine l’attesa per il meeting della Bce di giovedì e per le parole che la presidente Christine Lagarde dirà nella conferenza stampa al temine della riunione, soprattutto dopo la pubblicazione la scorsa settimana della strategy review, con l’obiettivo dell’inflazione che non è più “vicino ma sotto il 2%”, ma è il 2% con approccio “simmetrico”.

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