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Borse, Piazza Affari e l’Europa corrono anche senza Wall Street

Malgrado l’assenza di Wall Street, chiusa per il Labour Day, le Borse europee appaiono toniche e quella di Milano è tra le migliori con un balzo dello 0,8% grazie soprattutto a Leonardo, Nexi, Poste Italiane, Moncler e Cnh

Borse, Piazza Affari e l’Europa corrono anche senza Wall Street

I listini europei inaugurano la settimana di buon passo, spinti dai titoli tecnologici, in scia ai record del Nasdaq di venerdì scorso e grazie a una ripresa economica solida, che farà da sfondo alla riunione della Bce di giovedì 9 settembre. Nel pomeriggio è mancata agli investitori la bussola di Wall Street, chiusa per la festa del Labour Day, ma i listini continentali hanno trovato ugualmente una rotta serena, grazie alla buona premessa dei listini asiatici (ai massimi da settimane) e alla chance di una prolungata politica monetaria accomodante negli Stati Uniti, unita alle voci di un aumento dello stimolo all’economia in Cina e in Giappone.

In questo quadro Amsterdam guida i rialzi chiudendo in progresso dell’1,14%, seguono Francoforte +0,93%, Parigi +0,8%, Londra +0,7%, Madrid +0,18%. Piazza Affari si apprezza dello 0,76% a 26.263 punti, portata da Nexi (+2,35%), Leonardo (+2,3%), Poste (+1,84%), Cnh (+1,78%). E con solo cinque blue chip in modesto calo: Buzzi (-0,45%), Tenaris (-0,19%), Terna (-0,18%), Italgas (-0,14%), Enel (-0,09%)..Rimane stabile lo spread tra Btp e Bund decennali a 105 punti base, con un tasso del titolo italiano di +0,68%. Il Belpaese guarda alle scelte di Eurotower senza grandi timori, con un’andamento dell’economia migliore delle attese. Per l’Ocse l’Italia tornerà ai livelli del 2019 entro la prima metà del 2022, dopo una crescita stimata del 5,9% quest’anno e un rapporto debito/pil che toccherà il 160%. 

Tale rapporto è destinato a calare il prossimo anno, secondo il ministro dell’economia Daniele Franco. “Quest’anno ci aspettiamo di registrare un rapporto debito/pil inferiore a quello indicato nel programma di stabilità e ci aspettiamo che il rapporto cali l’anno prossimo e che entro la fine del decennio possa convergere verso i livelli precedenti al Covid”. Commentando le valutazioni dell’Ocse, Franco osserva che “la politica fiscale nei prossimi anni sarà sempre più prudente e nel medio termine, dopo che la crisi pandemica sarà superata e quando l’output gap sarà chiuso, dovremo puntare a surplus primari come era prima del Covid”. Franco aggiunge che il settore privato come riconosciuto anche dall’Ocse non ha un alto indebitamento e l’Italia non ha più una posizione netta debitoria sull’estero: “Il nostro debito è quindi pienamente sostenibile”, ma “c’è  bisogno di prudenza da parte della politica fiscale”.

A dare un primo  aiuto ai listini è giunto in mattinata il rialzo registrato dagli ordini di fabbrica in Germania, saliti oltre le stime a luglio (+3,4%) contro un calo atteso dell’1%. Scende però la fiducia degli investitori europei (Sentix) da 22,2 a 19,6 punti. Ai dati macro guarderà giovedì la Bce, che aggiornerà anche le sue previsioni. Dopo che i falchi hanno cominciato a volare intorno alla riunione di Eurotower, lo scenario di base disegnato dagli analisti di Unicredit dice che ”che la Bce annuncerà una moderazione degli acquisti di asset nel quarto trimestre in un contesto di solida crescita economica, condizioni di finanziamento più favorevoli, previsioni di inflazione più elevate e emissioni nette inferiori di titoli di stato”. Gli analisti intervistati da Reuters prevedono una riduzione degli acquisti del programma Pepp (Pandemic emergency purchase programme) fino a 60 miliardi di euro al mese dagli attuali 80 miliardi, seguita da un nuovo taglio a inizio 2022 e dalla conclusione definitiva del programma a marzo dell’anno prossimo.

Sul mercato dei cambi il dollaro recupera terreno, dopo il deludente rapporto sull’occupazione Usa uscito venerdì scorso. L’euro cede lo 0,1% circa e tratta intorno a 1,1867.Sono in calo frazionale i future di oro e petrolio. Il primo perde quasi lo 0,5% e vale circa 1825,15 dollari l’oncia. Il Brent arretra dello 0,6%, 72,16 dollari al barile. Tornando all’azionario di Piazza Affari: Leonardo beneficia probabilmente delle parole dell’ad Alessandro Profumo, che venerdì scorso ha ribadito l’intenzione di portare sul mercato la controllata americana Drs non appena le condizioni lo permetteranno. Poste si avvantaggia del fatto che Jp Morgan rimane ottimista sulle compagnie assicurative europee e mette fra i ‘top pick’ la società italiana, insieme a Generali (+1,24%).

Archiviano una seduta verde speranza i titoli bancari, a partire da Mediobanca +1,46%. Unicredit (+1,22%) continua a lavorare su Monte Paschi (+0,18%): la due diligence sta procedendo nel rispetto dei tempi e degli impegni stabiliti, sostiene la presidente di Mps Patrizia Grieco.Tra i tecnologici Stm +0,86% si conferma ai massimi da luglio 2002. È contrastato il settore oil, sensibile al calo del Brent oggi dopo che l’Arabia Saudita, principale esportatore mondiale, ha tagliato i prezzi del greggio per l’Asia durante il fine settimana. Sono miste le oil service, Saipem (+0,18%) e Tenaris (-0,19%), mentre Eni guadagna lo 0,53%. 

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