X

Borse: Piazza Affari di nuovo negativa. E Berlusconi parla

PIAZZA AFFARI NUOVO ROSSO (-1,54%) IN ATTESA DI BERLUSCONI
E LO SPREAD CON IL BUND ORMAI SFIORA I 400 PUNTI BASE

In attesa del discorso di Silvio Berlusconi alle Camere, continua l’altalena di Piazza Affari: intorno alle 16,40 l’indice FTSE Mib, che oggi ha oscillato tra -2,6% e +1,4%, perdeva il 2,3% sull’onda dell’andamento negativo di Wall Street. Salvo poi limitare i danni nel finale: -1,54% per l’ indice Ftse/Mib poco sopra quota 17mila (17.006). Insomma, regna la volatilità più estrema, a dimostrazione della fragilità del quadro internazionale. La spinta rialzista innescata dalla decisione della Banca Centrale della Svizzera di arginare la corsa del franco svizzero è durata poche ore, restano gli effetti sul mercato delle valute ma i suoi effetti sulla Borsa si sono giù dileguati. Rimangono tutte le preoccupazioni sul debito e si guarda con attenzione allo spread Btp-bund. Il rendimento del Btp italiano è risalito al 6,25% (dopo esser sceso al 6,02%) e lo spread con il bund torna a 393 punti base, contro i 360 del primo pomeriggio. Più dei massimi di ieri di 385 punti. A distanza siderale dai 130 punti di aprile.

UNICREDIT SUPERA IL TEST DELLA TRIMESTRALE
SOFFRE ANCORA LA SCUDERIA AGNELLI

Le banche italiane avanzano in ordine sparso. Unicredit è in rialzo dell’1,78% (ma l’incremento aveva raggiunto il 3%) dopo la presentazione dei dati del trimestre. L’utile netto della prima banca italiana per valore dei suoi asset si è attestato a 511 milioni di euro da 148 milioni di euro dello stesso periodo del 2010, gli analisti si aspettavano mediamente 463 milioni di euro. Le rettifiche sul valore dei bond della Grecia hanno avuto un effetto negativo pari a 105 milioni. Alla fine di giugno il core Tier 1 era 9,12%. In rialzo anche Monte Paschi (+1,97%), mentre è calata Bpm (-1,40%) Di nuovo in calo, nel pomeriggio, Intesa Sanpaolo (-2,76%) e Banco Popolare (-1,86%). Contrastate anche le compagnie assicurative: cala Generali (-0,16%), arretra Fondiaria Sai (-3,56%). Impressionante la volatilità di Fiat: prima in forte ribasso, poi sulla parità, infine di nuovo in ribasso anche per l’eco delle dichiarazioni di Marchionne che non esclude la sua uscita dal Lingotto nel 2015. Chiude a meno 1,73%. Nel frattempo, RBS ha alzato il target da 8 a 9 euro confermando il Buy. Si mette in luce Telecom Italia +0,24%. Oggi il Corriere della Sera riporta che 3 Italia si è messa in vendita ed avrebbe dato incarico a due banche d’affari di cercare compratori, tra i soggetti interessati ci sarebbe l’ex monopolista delle tlc. Prysmian sale dello 0,25%, un rimbalzo dal minimo del 2011 toccato ieri a 11,81 euro. Il titolo della società dei cavi reagisce con forza all’innalzamento del giudizio da parte di Cheuvreux.

ALLARME A WALL STREET: I CONSUMI RALLENTANO
INDICI IN CALO PER L’OTTAVO GIORNO DI FILA. ORO SU

Wall Street riduce completamente i pur lievi guadagni segnati in apertura e passa in territorio negativo: Dow Jones -0,69%, S&P500 -2,56% e Nasdaq -0,27%. La flessione dei consumi spaventa i mercati Usa più dell’andamento dell’occupazione. Il buon dato sull’occupazione non basta a smorzare i timori di un rallentamento dell’economia, confermato dal dato sul settore non manifatturiero di luglio, sotto le stime. L’indice Ism sull’industria dei servizi è risultato infatti pari a 52,7 contro stime di 53,5. In linea il dato sugli ordini di fabbrica di giugno, in calo dello 0,8%. Poco prima era stato comunicato il dato sull’occupazione, migliore del consensus: le aziende private degli Stati Uniti, secondo le rilevazioni di Adp National Employment Association, hanno creato in luglio 114mila nuovi posti di lavoro, in calo da 154mila di giugno ma meglio delle stime degli economisti che si aspettavano un calo a 100mila. Il dollaro è debole nei confronti di un paniere di sei valute internazionali, il dollar index scende dello 0,6%. L’oro, intanto, celebra l’ennesimo massimo: 1672,7 dollari l’oncia prima di ripiegare a quota 1.666. Deboli i prezzi del petrolio: il Wti scende dell’1% a 92,7 dollari il barile, il Brent -1,5% a 114,6 dollari.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati