Seduta in rosso per le borse asiatiche, influenzate dai dati macroeconomici cinesi. Shanghai cede l’1,38%, mentre Hong Kong perde lo 0,42% e Tokyo ha chiuso in ribasso dello 0,66%. Positive Sydney (+0,66%) e Seoul (+0,18%).
La settimana – e il mese – sono cominciati su una nota deludente, dopo la negativa performance di venerdì scorso. L’indice PMI cinese ha registrato una contrazione inattesa, a 49,8 da 50,1 (Indice ‘privato’ Markit-HSBC). Il dato ha attizzato i timori, che covano da sempre sotto le ceneri, di un atterraggio brusco dell’economia cinese e, insieme al rallentamento delle esportazioni, confermano l’influenza che la debolezza del resto del mondo esercita sull’economia del celeste Impero.
Il greggio, che venerdì era schizzato a oltre 48 $/b (dopo la notizia della chiusura di molti pozzi di fracking in America, non più profittevoli), non ha mantenuto i guadagni e ridiscende a 46,9 (51,6 il Brent, con un differenziale che torna ad allargarsi). L’oro risale dai livelli di venerdì e si porta a 1280 $/oncia. Positivi (+0,2%) i futures su Wall Street.