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Borse ottimiste: l’inflazione fa meno paura, la Cina risveglia il lusso. Ma lo scontro su Generali frena Piazza Affari

A Borse chiuse arriverà il giudizio di Fitch sul debito italiano. In calo il rendimento dei Btp. Prevista un’apertura positiva per i mercati Usa in attesa di conferme su consumi ed inflazione

Borse ottimiste: l’inflazione fa meno paura, la Cina risveglia il lusso. Ma lo scontro su Generali frena Piazza Affari

Caltagirone permettendo, i mercati finanziari si avvicinano alla pausa di fine settimana con un pizzico di ottimismo, merce rara in questi tempi calamitosi. Il risveglio di Alibaba a Hong Kong (+12%) fa sperare nella riapertura delle attività, con immediati riflessi sulle quotazioni del lusso: Lvmh guadagna il 3,2% trascinando Parigi al rialzo di un punto, a Piazza Affari Moncler avanza dell’1,8%.

Borse più ottimiste: Fed meno severa, attesa per Fitch sull’Italia

Negli Stati Uniti, intanto, la Fed sembra voler ridurre la pressione sui tassi in funzione antinflazione. Anche la revisione al ribasso del Pil Usa ha smosso i mercati, che iniziano a sperare che gli indicatori macroeconomici negativi possano frenare un’azione più aggressiva della Banca Centrale Usa. Riflettori accesi sui consumi, area che un po’ tutti stanno guardando perché l’iperinflazione erode il potere d’acquisto. 

Frena il rendimento dei Btp a 2,85%. Oggi a chiusura mercati è atteso il giudizio di Fitch sull’Italia attualmente a BBB con outlook stabile su cui non sono attesi cambiamenti di rilievo, nonostante il mese scorso la società di rating abbia indicato che le prospettive del Paese si sono fortemente deteriorate con la guerra.

Borse europee: verso un finale di settimana in rialzo

Sull’onda di queste impressioni i listini europei viaggiano con rialzi superiori almeno al mezzo punto percentuale. Con qualche fatica tenta di agganciarsi al convoglio Piazza Affari, comunque risalita in terreno positivo a +0,10% attorno a 24.500 punti, dopo aver assorbito lo shock delle dimissioni dal cda Generali di Francesco Gaetano Caltagirone, alla vigilia della riunione del comitato comune che avrebbe dovuto individuare un compromesso tra i duellanti. Il titolo viaggia in Borsa in forte ribasso -2,6%, chiaro segnale che il mercato non scommette su nuovi acquisti, semmai sulla chiusura delle operazioni straordinarie montate nei mesi scorsi.

Tutt’altro clima in casa Unipol: +0,64%: il gruppo sta valutando con PwC le proposte per cedere 2,6 miliardi di valore nominale di crediti Npl della sua ex Unipol Banca.

Tra le novità di giornata spicca l’acquisto di un portafoglio di 2,2 miliardi di Npl da parte di Do Value +3,2%. 

In ribasso il comparto oil zavorrato dal calo dei prezzi, Eni cede 0,6%, Saras  perde 1,4%. Saipem  arretra del 2,1%, nonostante il gruppo abbia siglato un’intesa per lo sviluppo di un impianto urea in Australia occidentale del valore da circa 2,7 miliardi di dollari. Anche Tenaris passa in territorio negativo.

Torna d’attualità la possibile fusione tra Autogrill +1,5% con l’elvetica Dufry, leader dei duty free.

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