Elon Musk sorride. Ma a parte il buonumore del numero uno di Tesla, non si vedono ragioni per far festa nel mondo dei mercati, stressato dal contagio che assedia di nuovo Europa e Americhe. Anzi, sul freno dei vaccini c’è da registrare la morte di un medico brasiliano che stava partecipando come volontario alla fase tre del test del vaccino di AstraZeneca. La Cina, intanto, ha iniziato a distribuire, gratis, un suo vacchino nel Sud Est asiatico. I mercati attendono l’esito del secondo e ultimo duello tv tra Joe Biden ed il presidente Trump, in recupero secondo i sondaggi. Una brutta notizia per le Borse, che temono più di tutto un esito incerto.
ASIA CONTRASTATA, TORNA INDIETRO LO YUAN
Contrastati stamane i listini asiatici. Lo Shanghai Composite perde lo 0,8%, l’Hang Seng di Hong Kong lo 0,3%, il Kospi di Seul lo 0,9%, il Nikkei di Tokyo lo 0,7%.
Torna indietro lo yuan, a 6,67 sul dollaro, salito ieri sui massimi degli ultimi due anni. La testata finanziaria Caixin riporta che le autorità cinesi intendono ampliare lo spazio d’azione per gli investimenti esteri.
Ieri sera, a Wall Street, l’S&P500 ha perso lo 0,2%; stamattina il future dell’indice è in calo dello 0,7%. Nasdaq -0,28%. Il Dow Jones ha chiuso a -0,35%.
I DIRITTI A INQUINARE RENDONO 400 MILIONI A MUSK
Fuochi d’artificio su Snap (+28%), mentre soffre ancora Netflix (-7%).
Ma i risultati più interessanti sono quelli di Tesla (+4% nel dopo Borsa), una volta usciti i dati trimestrali: l’azienda ha presentato la sua quinta trimestrale in utile e ha confermato la promessa di arrivare a produrre mezzo milione di auto nel 2020. Dietro al +131% dell’utile netto, a 331 milioni di dollari, non c’è solo il business dell’automotive: ci sono anche 397 milioni di incassi dalla vendita di certificati verdi ai concorrenti con flotte auto fuori norma rispetto alla CO2. Il margine industriale è migliorato a 23,5%, più delle attese.
“Siamo abituati a pensare a Tesla come produttore d’auto. In realtà, loro continuano a sfornare nuovi ed efficienti prodotti per l’energia”, dice Alyssa Altman, analista di Publicis Sapient.
Il petrolio Brent cade sui minimi delle ultime tre settimane: dopo il -3% di ieri, stamattina siamo a 41,5 dollari il barile. I dati di ieri sulle scorte di greggio e di benzina sono stati devastanti per le quotazioni.
FMI: IL MONDO HA PERSO 3 MILA MILIARDI
L’andamento della pandemia ha affossato i listini del vecchio continente, che chiudono compatti in territorio negativo. Intanto, il Fondo Monetario Internazionale rileva che l’Europa sta vivendo la crisi peggiore da oltre 70 anni. Solo la «risposta senza precedenti ha evitato un risultato devastante»: senza la «recessione sarebbe stata ben peggiore. L’outlook è molto incerto – aggiunge il Fmi – Il riemergere delle infezioni in Europa rappresenta probabilmente il maggiore rischio al ribasso al momento. Una Brexit no-deal sarebbe un ulteriore potenziale choc all’attività». I rischi per l’economia europea «restano significativi e stanno aumentando con la seconda ondata di infezioni. Data la considerevole incertezza, le politiche devono continuare in modo risoluto a sostenere la ripresa». L’Europa però crescerà nel 2021 del 4,7%, la ripresa sarà minore di quella prevista prima della pandemia, «implicando una perdita di quasi 3 mila miliardi di euro».
BREXIT: SI TORNA A TRATTARE, LA STERLINA PRENDE IL VOLO
In questa atmosfera livida, la schiarita arriva nel tardo pomeriggio. La Gran Bretagna e l’Unione europea riprenderanno questa settimana le trattative per trovare un accordo sulle relazioni commerciali post-Brexit. È quanto comunicato da un portavoce di Boris Johnson a seguito di una telefonata con i capi negoziatori di entrambe le parti. “Siamo pronti ad accogliere il gruppo di lavoro della Ue a Londra per riprendere i negoziati in settimana”, ha detto.
MILANO LA BORSA PEGGIORE: -2,03%
Piazza Affari -2,03%, a 19,085 punti, è stato il listino peggiore dell’Unione Europea.
Rosso profondo anche per Francoforte (-1,43%), Parigi (-1,53%) e Madrid (-1,65%).
Al di fuori dell’Eurozona, soffre Londra (-1,9%), piegata dal rafforzamento della sterlina sul dollaro (+1,7% a 1,31) e sull’euro (+1,2% a 1,108).
Azionario europeo in ribasso per la terza sessione consecutiva, zavorrato dal comparto healthcare e dal settore costruzioni.
FIDO SOSTIENE NESTLÉ, VIVENDI VUOLE QUOTARE UNIVERSAL
Nestlé (-0,82%) ha alzato le stime sulle vendite per l‘esercizio grazie al traino soprattutto del cibo per animali domestici.
La svedese Ericsson balza del 6,4%, grazie ai margini in salita e al lancio della rete 5G in Cina.
Vivendi +2,3% dopo i conti del trimestre e, soprattutto, dopo l’annuncio dell’avvio dell’iter di quotazione di Universal Music, la partecipata di maggior valore.
BTP DEBOLI, AL VIA UN NUOVO TRENTENNALE
Secondario italiano in ribasso, in un mercato che risente ancora del roll del decennale e dell’emissione del primo bond Sure di lunedì.
In un’operazione di concambio via sindacato, il Tesoro ha dato mandato a un pool di banche per il riacquisto di cinque titoli tra Btp e Ccteu e la contestuale emissione di un nuovo Btp a 30 anni con scadenza primo settembre 2051.
Il tasso del decennale italiano si attesta a 0,73% da 0,73%.
Il differenziale di rendimento tra Italia e Germania sul tratto decennale è a 137 punti da 135 della precedente chiusura. Bund a -0,58% (+2 punti base).
FERRAGAMO: “NON VENDIAMO”, MA LA BORSA NON CI CREDE
A Piazza Affari vola Salvatore Ferragamo (+8,73%): il mercato si è concentrato sui rumors circa una possibile cessione di una quota da parte della famiglia. Ferruccio Ferragamo, tuttavia, ha smentito categoricamente di aver avuto incontri o colloqui informali con investitori per cedere quote della società.
In rosso il settore bancario dopo i forti guadagni della vigilia: Bper -6,38%, Unicredit -3,77%, Intesa San Paolo -2,8%, Mediobanca -2,26%, Banco Bpm -2,15%, Banca Pop. Sondrio -3,07%. In controtendenza Mps (+2,08%).
UNIPOL RACCOGLIE 500 MILIONI
Tra le mid cap, bene Unipol Sai (+0,88%), dopo aver completato il collocamento presso investitori istituzionali italiani ed esteri di uno strumento di capitale regolamentare “Restricted Tier 1” in euro, non convertibile e di diritto italiano, per un importo nominale di 500 milioni di euro, con data di emissione e regolamento prevista per il 27 ottobre.
Profondo rosso per il settore Oil: Saipem -5,26%, Eni -3,38%, Tenaris -2,48%.
LA CHAMPIONS LANCIA JUVENTUS E LAZIO
Corrono Juventus (+4,6%) e Lazio (+6%) dopo i successi in Champions League.