Borse europee ancora negative, in attesa dei prossimi verdetti delle banche centrali. A fine mattinata Milano perde lo 0,25%. Fanno peggio Parigi e Francoforte (entrambe -0,4%), mentre Madrid viaggia in positivo (+0,4%). Fuori dall’Eurozona, Londra -0,7%. Sui listini pesa la prospettiva sempre più concreta che il prossimo 21 settembre la Fed vari un nuovo aumento dei tassi d’interesse da 75 punti base, analogo a quello atteso domani dalla Bce. Negli ultimi giorni, infatti, le buone notizie sulle capacità di risposta dell’economia statunitense sono state accolte piuttosto male dai mercati, in quanto potrebbero incoraggiare la Fed a essere ancora più aggressiva nella stretta monetaria.
Spread Btp-Bund
Lo spread fra i Bund decennali e i Btp di pari scadenza si attesta a 231 punti base, in leggera flessione rispetto ai 234 dell’ultima chiusura.
Brutte notizie macro dalla Germania
Sul fronte macro, segnali di rallentamento economico sono arrivati nuovamente dalla Germania, dove a luglio la produzione industriale è scesa dello 0,3% mensile a causa del caro energia.
I titoli migliori e peggiori sul Ftse Mib
Quanto ai singoli titoli sul Ftse Mib, le performance migliori sono quelle di A2A (+3,55%), Hera (+2,9%), Saipem (+2,46%) ed Enel (+2,45%).
A far segnare i ribassi peggiori, invece, sono Unicredit (-1,87%), Banco Bpm (-1,41%), Cnh Industrial (-1,39%) e Amplifon (-1,39%).
Euro
Sul mercato valutario, l’euro oscilla attorno a quota 0,99 dollari: la moneta unica è indicata a 0,9901 da 0,9908 ieri in chiusura. Debole lo yen: l’euro vale 142,68 yen (da 141,60), mentre il rapporto dollaro/yen è a 144,12 (da 142,90).
Petrolio
Ancora in calo il prezzo del petrolio: il Brent con consegna novembre perde lo 0,93% a 91,97 dollari al barile, mentre il Wti ottobre scivola dell’1,17% a 85,86 dollari.
Gas
In calo del 2,4% a 234 euro per megawattora il gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.
Mercati asiatici
Chiusura in calo anche per la Borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei che lascia sul terreno lo 0,7%, a 27.430,30 punti. Nonostante il persistente calo dello yen, un fattore positivo per i titoli di esportazione giapponesi e malgrado i dati positivi sui servizi provenienti dagli Usa, anche sul mercato nipponico persistono i timori per le future mosse della Federal Reserve.
Indice MSCI Asia Pacific in calo dell’1,7%, ai minimi da maggio 2020, con la maggior parte dei settori in rosso a partire dai tecnologici. Fa meglio Shezhen (+0,22%): i produttori di chip hanno fatto un passo avanti dopo che il presidente Xi Jinping ha chiesto di intensificare gli sforzi per far progredire le tecnologie chiave. In deciso calo invece Hong Kong (-1,72%) e Seul (-1,55%).