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Borse oggi 7 luglio: la guerra all’inflazione spaventa, attesa per l’occupazione Usa. Occhio allo spread

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La recessione s’allontana, ma il Toro scappa. Sembra un paradosso, ma i dati assai positivi in arrivo dall’economia Usa hanno scatenato le vendite sui mercati spinti all’ingiù dalla discesa delle obbligazioni. La ragione? La Federal Reserve, grazie ai buoni dati sull’occupazione, ora non avrà più remore a condurre fino in fondo la guerra all’inflazione: l’aumento già scontato nella riunione del giorno 26 sarà seguito da altri. con i dati di ieri sono cresciute infatti anche le probabilità di un aumento dei tassi anche a novembre: secondo il FedWatch di CME, i futures sui fondi federali di riferimento prevedono una probabilità del 48% di un aumento a novembre .La tempesta di ieri si è infatti immediatamente spostata sui cieli d’Europa ed è proseguita stamane in Asia. Sono finiti sotto tiro tutti i titoli, i Btp un po’ di più: reggerà lo spread alla prima crisi del debito senza l’ombrello della Bce. L’estate, già noiosa, si tinge di giallo.

Borse oggi 7 luglio: previsto rimbalzo in apertura

Le borse europee, dopo il forte ribasso di ieri, dovrebbero registrare un’apertura in lieve rialzo: Eurostoxx +0,3%.

Ieri il Ftse Mib di Milano ha chiuso in ribasso del 2,5% in linea con le altre piazze del Vecchio Continente. Guida i ribassi Parigi -3,1%. Francoforte -2.6%. 

In controtendenza FinecoBank +7,0%, che ha registrato a giugno una raccolta netta di 765 milioni di euro. Stm -4,7%, peggior blue chip.

Il Btp al 4,36%, il Bond varca la soglia del 4%

Sotto stress il mercato obbligazionario. La scossa è partita dagli Usa: il decennale, dopo aver sfondato la barriera del rendimento al 3,50, si è riportato sopra la soglia del 4%. l biennale ha varcato nel corso della giornata la soglia del 5%, stamattina è a 4,99% in attesa dei dati sul mercato del lavoro.

Sono finiti sui massimi di periodo anche i prezzi dell’obbligazionario europeo. Bund a 2,62%, BTP a 4,36%. Lo spread sale a 174 punti.

EY stima una crescita del Pil italiano dell’1% nel 2023 e dello 0,9% nel 2024. L’inflazione è destinata a scendere l’anno prossimo al 2,7%, dal 6% del 2023. Le previsioni sono contenute nel bollettino diffuso dalla società di consulenza.

I brillanti dati macroeconomici pubblicati ieri hanno paradossalmente spento Wall Street, il Nasdaq ha chiuso in ribasso dello 0,8%. S&P500 –0,79%.

Occhio ai dati sul mercato del lavoro

I future sono invariati nelle ore che precedono l’uscita di un altro dato macroeconomico in grado di dettare la direzione del mercato finanziario, quello relativo ai nuovi posti di lavoro creati dall’economia degli Stati Uniti.

Gli occupati nel settore privato (ADP) hanno registrato un sorprendente incremento a 497mila unità a giugno. E’ il dato più alto dal febbraio di un anno fa. Il consensus si aspettava un calo a +225.000 dal precedente +278.000 di maggio. 

Sempre il mese scorso, il numero dei dipendenti licenziali dalle aziende è sceso sui minimi degli ultimi otto mesi.

Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione della scorsa settimana sono cresciute a 248mila da 236mila precedente. Stime a 245mila.

Boom di Threads. Musk fa causa a Zuckerberg

Sul fronte societario tiene banco lo straordinario esordio di Threads (fili) la risposta di Meta a Twitter: nel primo giorno si sono iscritti 30 milioni di americani ed inglesi (il servizio non è ancora attivo nella Ue). Elon Musk ha minacciato di far causa a Meta accusandola di aver usato informazioni riservate per creare l’app.

Asia in rosso, sale solo Mumbai. In calo gli utili Samsung

Quasi tutte le borse dell’Asia Pacifico si avviano a chiudere in ribasso la seduta e la settimana: Nikkei di Tokyo -0,3%, -1,6% rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Il vicegovernatore della Bank of Japan ha annunciato in un’intervista che l’istituto intende mantenere una linea flessibile con l’obiettivo di mantenere i tassi bassi. 

Giù le Borse cinesi: Hang Seng di Hong Kong -1%, -3% la settimana.
CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,5%, stessa variazione la settimana.

Kospi di Seul -1,4%, -1,7%. Scendono del 96% gli utili trimestrali di Samsung Electronics S&P ASX200 di Sidney -1,3%, -2%.

Mumbai ha aperto intorno alla parità, a questi prezzi, l’indice BSE Sensex chiude la settimana con un rialzo dell’1,5%.

Brent (76,80 usd), Wti (72,0 usd). Il petrolio si avvia a chiudere la seconda settimana positiva di seguito con un guadagno provvisorio intorno al +2,6%. L’EIA (Energy Information Administration) ieri ha comunicato che le scorte settimanali di petrolio USA sono diminuite di circa 1,51 milioni di barili, rispetto ai -2,16 mln attesi dagli analisti e ai -4,4 milioni del dato Api. 

Rivoluzione nei pagamenti digitali. Shopping di Generali

Ancora riflettori su Nexi. Nel settore dei pagamenti digitali c’è stato un importante cambio di proprietà, il fondo GTCR si prende la quota di maggioranza di Worldpay da FIS. L’intesa società viene valutata nella transazione, 18,5 miliardi di dollari.

Leonardo Il progetto di sviluppo del nuovo aereo da combattimento portato avanti con BAE Systems sta andando bene, lo dice Hernan Claesen, il dirigente a capo dell’iniziativa congiunta tra Leonardo, BAE Systems e soggetti giapponesi. 

Generali ha annunciato l’acquisizione dell’asset manager globale Conning Holdings (Chl) da Cathay Life con cui stringe una partnership della durata minima di 10 anni.

MFE Mondadori Banca Mediolanum I figli maggiori di Silvio Berlusconi, Marina e Pier Silvio, avranno insieme la maggioranza di Fininvest, la holding di famiglia, con una quota paritaria complessiva del 53%, si evince dal testamento dell’ex presidente del Consiglio. Tutto il resto è diviso in parti eguali tra tutti i cinque figli. Fininvest controlla Mfe e Mondadori, e ha il 30% di Banca Mediolanum.

Stellantis La casa automobilistica e NioCorp hanno firmato un accordo vincolante per l’acquisto di terre rare con l’obiettivo di stipularne uno definitivo in futuro.

Banco BPM. Accordo con i sindacati di categoria: prevede per gli oltre 19.000 dipendenti dell’istituto la possibilità di accedere a nuove condizioni di favore per i mutui prima e seconda casa a tasso fisso, e la rinegoziazione del mutuo ipotecario da tasso variabile a fisso.

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