Anche Babbo Natale si pone di traverso a Wall Street. Alla vigilia dell’attesissimo dato sull’occupazione di oggi un report dell’agenzia specializzata Gray & Christmas stima che in vista delle feste il sistema potrebbe assorbire 600 mila nuovi occupati complicando gli sforzi della Fed per raffreddare l’economia. Per ora le previsioni per settembre parlano di “sole” 170 mila assunzioni (contro le 187 mila di agosto). Ma la tensione sale: Mary Daly, presidente della Fed di San Francisco, mette le mani avanti: non serve andare avanti con il rialzo dei tassi, in caso di ulteriore indebolimento del mercato del lavoro. “Possiamo mantenere i tassi di interesse fermi e lasciare che gli effetti della politica continuino a funzionare”, ha detto il membro del board della banca centrale. Anche il membro francese della Bce, Villeroy de Galhau, ha detto che “non c’è ragione per un ulteriore rialzo dei tassi”. A favore di un atteggiamento più morbido concorrono le difficoltà degli Stati a garantire il finanziamento del debito (la Francia non è messa molto meglio dell’Italia) e gli scricchiolii sinistri del mercato immobiliare tedesco dove si profilano i primi crack. Le Borse registrano queste dichiarazioni con sollievo, ma la situazione resta complicata: nel corso della settimana i tassi del decennale Usa sono saliti di 55 punti, mentre alle 18 di ieri lo spreasd dei Btp sul Bund ha sfondato quota 200. Non solo. Nonostante il successo di Btp Valore sale la forbice anche nei confronti di Spagna (88 punti) e Portogallo (124) Ma anche verso la Grecia (55). E’ evidente che l’Italia è tornata ad essere la vittima preferita dai bond vigilantes.
Borse oggi: apertura positiva per le Piazze europee
- Le Borse dell’Europa hanno aperto in rialzo, future EuroStoxx50 +0,3%. A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,8%, Parigi lo 0,20% e il Dax 40 segna +0,36%.
- Le Borse europee hanno chiuso giovedì poco mosse, dopo aver tentato un rimbalzo in giornata, ma senza reggere su solide basi dopo l’avvio negativo di Wall Street.
- Il nostro FTSE Mib (+0,2%, 27.490) presenta un bilancio settimanale in rosso del -2,70%, terza ottava negativa di seguito.
- Frena la corsa dei rendimenti delle obbligazioni: In Eurozona: Bund decennale a 2,88% da 2,96%, BTP decennale a 4,88% da 4,93%. Lo spread apre a quota 198.
- Il collocamento di Btp Valore terminerà oggi alle 13 e a seguire verranno rese note le cedole definitive che potranno essere confermate o riviste al rialzo. Gli ordini totali da inizio collocamento sono arrivati a 15,60 miliardi. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha detto che il risultato ha superato il target del Tesoro e che il forte interesse rappresenta un segnale di fiducia verso l’Italia.
S&P allunga la striscia negativa di Wall Street
Piatti stamane i future di Wall Street dopo una seduta in flessione per gli indici principali. La Borsa si avvia alla quinta settimana negativa di seguito, un evento che non si verificava da un anno e mezzo.
Oggi l’agenda macro prevede due attesissimi dati: la variazione dei salari non agricoli e la disoccupazione. Il rapporto mensile ufficiale sull’occupazione dovrebbe mostrare che l’economia americana ha aggiunto 170.000 posizioni nel settore non agricolo il mese scorso, in contrazione dai 187mila di agosto. Le posizioni nel settore privato sono stimate a 158mila, da 179mila del mese precedente.
Exxon chiude l’affare del secolo:60 miliardi
- Ma la vera novità di giornata, secondo il Wall Street Journal, riguarda il probabile acquisto di Pioneer il più importante operatore di shale oil, da parte di Exxon Mobil per 60 miliardi di dollari. Per la Big Oil sarebbe la più importante operazione dal 1999.
- Euro/Usd (1,0540). Il dollaro si è allontanato ulteriormente dal picco degli ultimi dieci mesi a 1,0448 in attesa dei dati di oggi pomeriggio. Il bilancio della settimana è ancora favorevole al dollaro (+0,3%), che su questi livelli potrebbe portare a casa la dodicesima settimana positiva di seguito.
- Il rendimento del Treasury decennale è sceso a 4,72% da 4,83%. Il biennale è scivolato a 5,03% da 5,14%.
La Golden Week risveglia Hong Kong
- La borsa di Hong Kong si mette in luce stamattina in Asia Pacifico con un rialzo nell’ordine del +2%. Il contributo più rilevante arriva dai grandi nomi del tech cinese, Alibaba, Tencent e Meituan. Nelle sale operative si parla delle primissime indicazioni positive sui consumi nel corso della Golden Week, il lungo periodo di vacanza che segue la festa per l’anniversario della fondazione della Repubblica Popolare della Cina. Le borse di Shanghai e Shenzhen riaprono lunedì mattina.
- Il Nikkei di Tokyo è poco mosso. Kospi di Seul +0,4%. S&P ASX200 di Sidney +0,5%. BSE Sensex di Mumbai +0,5%.
Il petrolio archivia la settimana nera: -12%
Il petrolio sta per chiudere la peggior settimana da sei mesi con una perdita che sfiora il -12% e i prezzi sui minimi da un mese e mezzo: Brent a 84,20 dollari, wti a 82,60. Non si sa bene cosa si aspettasse il mercato dalla riunione dell’OPEC Plus. Qualche addetto ai lavori ipotizza che gli investitori puntassero alla promessa dei produttori di mantenere i tagli annunciati per tutto il 2024. Alla luce degli ultimi dati macro, sono invece tornate a prevalere le preoccupazioni di un rallentamento della domanda globale.
Tim: Vivendi non apre sulla rete. Un buy back per Enel
Fumata nera per Tim. I vertici di Vivendi, primo azionista del gruppo telefonico, hanno incontrato a Roma il ministro Giorgetti e gli hanno ribadito le proprie perplessità alla cessione della rete al prezzo concordato. Il titolo Tim, che aveva ceduto giovedì, recupera a Piazza Affari +0,75%.
Enel Il Cda ha approvato l’avvio di un programma di acquisto di azioni proprie, per un numero di azioni pari a 4,2 milioni, equivalenti a circa lo 0,041% del capitale sociale di Enel. Il programma, la cui durata si protrarrà dal 16 ottobre a non oltre il 18 gennaio 2024, è a servizio del piano di incentivazione per il 2023 destinato al management.
Buzzi HSBC alza il giudizio a Buy a 31 euro.
Prysmian Mediobanca alza il giudizio a Outperform.
Eni Goldman Sachs alza il target price. La controllata norvegese Vaar Energi ha venduto la propria quota del 12,26% nel giacimento di gas e petrolio Brage a Petrolia.