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BORSE OGGI 5 DICEMBRE: Europa chiusura contrastata. Tesla giù a Wall Street, petrolio in rialzo

Le Borse europee chiudono contrastate. Embargo e price cap spingono il petrolio al rialzo: sale Saipem. Nexi penalizzata dalle misure della manovra sul contante

BORSE OGGI 5 DICEMBRE: Europa chiusura contrastata. Tesla giù a Wall Street, petrolio in rialzo

Mercati deboli questo lunedì in Europa e negli Stati Uniti, in attesa che la Fed prenda le sue decisioni di politica monetaria la prossima settimana, nell’ultima riunione del 2022. Gli investitori aggiustano anche i portafogli in vista della fine dell’anno e dopo che i listini hanno messo a segno recuperi consistenti negli ultimi mesi. 

Alla chiusura Milano perde lo 0,3% e si ferma a 24.547 punti base, in linea con gli altri listini della zona euro, dopo le previsioni di recessione del commissario Gentiloni e nonostante la bocciatura della manovra di bilancio da parte di Bankitalia, preoccupata dall’intervento sull’uso del contante che può riaccendere gli appetiti di evasione e risultare in contrasto con gli obiettivi del Pnrr. 

Nel resto d’Europa: Francoforte -0,56%; Parigi -0,67%; Amsterdam -0,54%. Londra è andata controcorrente: +0,17%. 

Tra i titoli in evidenza Vodafone è poco mossa (-0,13%), dopo la notizia che  l’amministratore delegato Nick Read si dimetterà alla fine dell’anno e sarà sostituito ad interim dalla Cfo Margherita Della Valle.

Credit Suisse, reduce dalle pesanti perdite dei mesi scorsi, oggi sale del 2,88% con la notizia del Wall Street Journal secondo cui alcuni investitori, tra cui il principe ereditario dell’Arabia Saudita e una società di private equity statunitense gestita da un ex Ceo di Barclays, hanno mostrato interesse a investire un miliardo di dollari o più nella nuova divisione di investment banking della banca svizzera. 

L’euro dollaro è stabile attorno a 1,053.

Il petrolio si muove cauto, dopo i guadagni della mattina, nel giorno dell’avvio del tetto europeo al prezzo del greggio russo. Il Cremlino replica che il price cap non sarà riconosciuto da Mosca. Il Brent si apprezza dello 0,3% a 85,83 dollari al barile; il Wti è piatto a 79,92 dollari al barile.

Il gas, dopo una fiammata mattutina, ha limitato i guadagni e, a metà giornata, trattava attorno a 137 euro MWH (+1%).

Gentiloni: recessione invernale

A frenare l’entusiasmo degli investitori nella zona euro, dopo i guadagni in Asia (dovuti ai progressivi allentamenti delle restrizioni anti Covid in Cina), sono stati dati macroeconomici poco incoraggianti. Inoltre secondo Paolo Gentiloni, commissario europeo per gli affari economici, l’Europa entrerà in recessione quest’inverno e la crescita arriverà solo a primavera. 

Tra i dati macro: il Pmi servizi di novembre è sceso ai minimi da febbraio 2021 (48,5 da 48,6 di ottobre) e le vendite al dettaglio nel mese di ottobre sono scese dell’1,8% su base mensile e del 2,7% annuo.  

Le vendite al dettaglio sono un indicatore della domanda dei consumatori e la loro diminuzione all’inizio dell’ultimo trimestre dell’anno è in linea con le previsioni della Commissione Europea di una contrazione economica nel quarto trimestre del 2022, seguita da un ulteriore calo del prodotto interno lordo nei primi tre mesi del 2023. In poche parole si tratta di una recessione tecnica.

Wall Street in ribasso

Wall Street si muove in rosso dopo una partenza stonata. Tra i titoli peggiori dello S&P 500 c’è Tesla, -5%, appesantita da indiscrezioni su un taglio della produzione della sua Model Y nella fabbrica di Shanghai di oltre il 20% a dicembre rispetto al mese precedente; Tesla China ha smentito la notizia.

Piazza Affari: tonfo di Nexi e Bankitalia boccia la manovra 

La maglia nera del giorno va a Nexi, -3,94%, che guarda con perplessità alle decisioni in manovra sui pagamenti elettronici. Bankitalia boccia d’altra parte le scelte del governo Meloni ritenendo che le disposizioni in materia di pagamenti in contanti possano rivelarsi “in contrasto con la spinta alla modernizzazione del paese che anima il Pnrr e con l’esigenza di continuare a ridurre l’evasione fiscale”.

Male Amplifon -2,52%. Le vendite hanno colpito in maniera più massiccia inoltre alcuni pezzi grossi del listino come Tenaris -1,53%, Telecom -1,38%, Unicredit -0,89%.

Nella parte dei guadagni Saipem è l’unico titolo che mostra un progresso consistente, +2,3%, grazie  alla promozione di S&P Global che ha alzato il rating sulla oil service a ‘BB+’ con outlook stabile.

Sono frazionali i rialzi delle altre blue chip. Tra i titoli migliori ci sono utility come A2a +0,61%, Hera +0,34%, Enel +0,21%, Terna +0,11%. Benino anche l’automotive con Ferrari +0,51%, Iveco +0,5%, Stellantis +0,38%. Una luce fioca rimane sul lusso, Moncler +0,1%.

Spread in calo

La carta italiana resiste ai vari venti contrari. Il tasso del Btp decennale è indicato in calo a +3,75%, quello del Bund a +1,88%, per uno spread a 187 punti base (-2,51%).

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