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BORSE OGGI 20 MARZO: il salvataggio del Credit Suisse alla prova dei mercati ma nell’accordo con Ubs ci sono sorprese

Il salvataggio elvetico dettato dalla necessità di evitare crisi sistemiche come Lehman – Ecco tutti i termini dell’accordo ma la sorpresa dei bond subordinati può minare la fiducia dei mercati – Gli effetti su Hsbc – Cedole in arrivo per Eni e Stm

BORSE OGGI 20 MARZO: il salvataggio del Credit Suisse alla prova dei mercati ma nell’accordo con Ubs ci sono sorprese

“Non è un salvataggio, ma un’operazione commerciale”, protesta la ministra svizzera delle Finanze. Ma non ci crede nessuno: l’acquisto del Crédit Suisse da parte dei rivali di Ubs dopo una drammatica trattativa nel week end è stata dettata dalla necessità di impedire che la crisi dell’istituto di Zurigo provocasse una devastante Lehman Brothers bis. L’obiettivo è stato centrato? Sì, ma con qualche riserva.

Hsbc in calo del 5%, soffronto i bond subordinati

La conferma arriva stamane dalla Borsa di Hong Kong -2,5% trascinata al ribasso dalle perdite di Hsbc -5%, altro colosso di importanza sistemica penalizzato dalla soluzione scelta dlle autorità svizzere.

  • Vediamo più da vicino l’operazione elvetica. Il Crédit Suisse passa a Ubs per 3 miliardi di franchi, tre volte tanto la prima offerta rifiutata con sdegno venerdì sera, ma solo un terzo della quotazione segnata prima del week end. Facile dire che Ubs ha farro un ottimo affare anche per le garanzie pubbliche e la liquidità garantita dalle autorità di Berna. Ma, a sorpresa, l’accordo prevede che il valore dei bond subordinati (16 miliardi di franchi) venga azzerato prima di quello delle azioni.  

Berna protegge gli azionisti del Golfo

  • La decisione della Svizzera, forziere bancario in crisi di credibilità, si spiega con la volontà di evitare la fuga dal Paese dei due soci più importanti, la Saudi Bank ed il fondo del Qatar. Ma la novità mette a grave rischio la fiducia nel mercato (275 miliardi di dollari)delle obbligazioni At 1, fino a ieri considerate “quasi azioni”, un gradino più sicure delle azioni. Goldman Sachs ha anticipato che appoggerà le cause degli obbligazionisti della banca svizzera. 
  • La reazione negativa su Hsbc dovrebbe così ripetersi all’apertura europea, specie nei confronti di Deutsche Bank e di alcune banche francesi. Ma l’incertezza potrebbe coinvolgere l’intero settore, comprese le banche italiane, meno esposte. 

Ancora aperto il caso First National

L’altro focolaio di crisi bancaria, cioè il fronte delle banche Usa di medie dimensioni (caso più spinoso la First National) resta per ora aperto: BanCorp ha acquistato alcune parti della fallita Signature Bank, ma per ora non è emerso un acquirente per Svb mentre prosegue la fuga dei depositi dalle piccole banche verso le più grandi.

In sintesi, l’emergenza bancaria resta la nota dominante sui mercati, anzi l’unica pur in una settimana carica di appuntamenti geopolitici molto importanti, quali la visita del presidente Xi a Mosca. 

 Non stupisce in questa cornice la rete di intervento messa a punto dalle grandi Banche Centrali per garantire la liquidità del sistema. L’operazione cade alla vigilia degli appuntamenti delle autorità monetarie. Giovedì la Fed annuncerà le sue decisioni sui tassi: tramontata l’ipotesi di un aumento di mezzo punto, l’opzione più probabile è un rialzo dello 0,25%, ma non è escluso che Jay Powell, a fronte della situazione, decida di rinviare l’intervento, nonostante l’inflazione sia tutt’altro che domata. Dovrebbe essere questa la decisione della Bank of England.

Apertura in Europa in lieve ribasso

Il panorama dei mercati si presenta così:

  • Le borse dell’Europa aprono in ribasso, una caduta anticipata dai future EuroStoxx50 -0,2%.
  • Sempre più giù i rendimenti delle obbligazioni, per effetto della fuga dal rischio innescata dall’azzeramento integrale del valore nominale di tutte le obbligazioni AT1 di Credit Suisse, per un importo pari a circa 16 miliardi di franchi. 
  • Il Treasury Note a dieci anni tratta 3,41%, da 3,56% di venerdì. Il rendimento del bond a dieci anni australiano, scende di 14 punti base.
  • Euro-dollaro poco mosso a 1,067.

Intanto la Cina lascia invariati i tassi

  • In Asia il Nikkei di Tokyo perde l’1%. Kospi di Seul -0,7%. Sulla parità la borsa di Shanghai. La Cina ha lasciato invariati i tassi.
  • Stabile l’oro a 1.974 dollari.
  • Petrolio WTI in ribasso a 66 dollari.

Stellantis farà la 500 in Algeria, a Piombino la nave del gas

Arrivano stamane le prime cedole 2023: Eni paga la terza tranche del dividendo, primo pagamento per Stm

  • Unicredit – Proxy adviser Glass Lewis raccomanda agli azionisti della banca di votare contro la politica di remunerazione dei vertici. Allianz  è a favore del nuovo meccanismo di remunerazione per l’Ad di UniCredit.  
  • Eni – Nessuna licenza è stata aggiudicata a Eni e Lukoil in Congo. Lo ha precisato un portavoce di Eni in riferimento a quanto riportato dalle agenzie di stampa russe venerdì. 
  • Stellantis – La casa automobilistica spenderà oltre 200 milioni di euro per produrre quattro modelli Fiat in Algeria a partire da Fiat 500 nel dicembre 2023. 
  • Snam – Il commissario straordinario Eugenio Giani e alcuni dirigenti Snam saranno a Piombino oggi per celebrare l’arrivo della nave rigassificatrice Golar Tundra che dovrebbe diventare operativa a maggio.
  • Fincantieri – Il 20 marzo partirà il programma di acquisto di azioni proprie a servizio dei piani di incentivazione in essere approvati dalla società per un numero massimo di azioni Fincantieri pari a 10 milioni, corrispondenti a circa il 0,59% del capitale sociale della società.

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