La Cina non si riprende. I dati del Pil confermano il disagio dell’economia di Pechino. Nel secondo trimestre la crescita si è fermata al 6,3% rispetto ad un anno fa quando il Paese era in pratica fermo per il Covid, un punto sotto le stime degli analisti. Quel che è peggio è che la ripresa, lungi dal prender velocità, rallenta: solo +0.8% nel secondo trimestre contro +2,2% del primo, quando si sperava in una rapida ripartenza dopo il lockdown. Il dato più inquietante è il nuovo record della disoccupazione giovanile, balzata al 21,3%. Infine, cresce il rischio deflazione: nel corso del trimestre i prezzi degli immobili sono rimasti piatti a fronte di investimenti in calo. Il governo non dispera peraltro di poter centrare l’obiettivo di crescita per l’anno in corso, cioè il 5%, grazie alla ripresa dell’industria (+4,4%, ma cala l’import/export) ma la risposta dei mercati non invoglia all’ottimismo. La terza settimana di luglio inizia in Asia Pacifico con il calo dell’1% dell’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen. Lo yuan si indebolisce su dollaro, cross a 7,16 da 7,14 di venerdì.
Il mercato azionario di Hong Kong è fermo per l’arrivo dell’uragano Talim. Chiusa ma per festività anche la Borsa di Tokyo.
La frenata della Cina aggiunge una nota di incertezza all’avvio di una settimana ricca di dati macro e societari, nell’arresa delle mosse delle banche centrali.
Apertura debole in Europa e Usa, parla Lagarde
I listini, sia in Europa che in Usa, sono destinati ad un’apertura prudente. Il future EuroStoxx 50 segna -0,5%.
In mattinata sarà diffuso il dato dell’inflazione finale in Italia a giugno, seguito, mercoledì, dalla stima per l’Eurozona e il Regno Unito.
Altro segnale price sensitive sarà il discorso che Christine Lagarde terrà in mattinata. Venerdì il Ftse Mib di Milano ha chiuso in lieve ribasso, +3,2% la settimana.
In Eurozona: Bund decennale tedesco a 2,50%. BTP decennale a 4,16%. La settimana si è chiusa con Il future Bund in rialzo dell’1,3%, future del BTP decennale dell’1,3%. Euro a 1,122, -2,4% la scorsa settimana. Il cross è reduce da sette sedute consecutive di rialzo, sui massimi da aprile.
Apertura debole in vista a Wall Street, in attesa domani delle trimestrali di Bank of America e Morgan Stanley. Venerdì seduta leggermente negativa a Wall Street, S&P500 -0,1%, Nasdaq -0,2%.: il primo ha chiuso la settimana in rialzo del 3,3%, il secondo del 2,4%.
Jamie Dimon: la situazione è buona, con riserve
JP Morgan ha inaugurato venerdì la sfilata dei conti con un risultato eccellente (+24% sulle stime degli analisti) ed ha rivisto al rialzo le previsioni sul margine d’interesse. Jamie Dimon non ha perso l’occasione per tracciare il quadro: “Anche se dovessimo entrare in recessione, le condizioni sono piuttosto buone, -ha detto – i prestiti sono bassi e i prezzi delle case sono ancora buoni. Ma i venti contrari sono sostanziali e in qualche modo senza precedenti. C’è la guerra in Ucraina, il petrolio, la stretta quantitativa, le esigenze fiscali dei governi senza precedenti, il drenaggio della liquidità che non abbiamo mai sperimentato prima. Non sappiamo se queste cose potrebbero portarci a un atterraggio morbido, a una recessione lieve o a una recessione dura. Ovviamente, dobbiamo sperare per il meglio.”
JP Morgan: reddito fisso è l’ora di comprare
Meno ecumenico ma altrettanto eloquente Bob Michele, responsabile degli investimenti di JP Morgan Asset Management nel reddito fisso. Nell’intervista a Bloomberg il veterano dei mercati dei bond dice che ha iniziato a comprare già alla fine dello scorso anno, da quando ha iniziato a pensare che la mano pesante della Federal Reserve nell’alzare i tassi porterà fatalmente l’economia statunitense alla recessione.
La Fed sarà così costretta a tagliare i tassi già prima della fine dell’anno.
Il Treasury Note a dieci anni tratta a 3,83%, da 3,72% di venerdì. Il biennale si è portato al 4,76%. Torna a scendere il differenziale tra le due scadenze, a -96 punti base, da -88. punti base di venerdì.
I mercati si aspettano ancora una probabilità del 96% che la Fed alzi i tassi al 5,25-5,5% questo mese, ma solo una probabilità del 25% di un altro aumento entro novembre
Pechino frena anche le materie prime
Il rallentamento della Cina si riflette sui prezzi delle materie prime.
Brent a 79 dollari, Wti 75 dollari. Il petrolio reagisce ai dati complessivi sull’economia della Cina. Date le incerte condizioni economiche, Pechino è probabilmente cauta nell’attuare nuove misure di stimolo.
Stanno accumulando petrolio a prezzi bassi e aspettando che una recessione colpisca l’Occidente prima di impegnarsi pienamente nei piani di stimolo.
L’Indice Bloomberg delle commodity è in lieve calo dopo sei rialzi consecutivi a 104,40 dollari. In calo tutti i metalli industriali, alluminio, oro e acciaio,
Aumenta il target di Ferrari, Generali, Unicredit
Riflettori accesi su Nexi. Dopo il varo del secondo operatore italiano di monetica da parte di Banco Bpm, Fsi e Iccrea si accende il mercato dei pagamenti. Nexi sta valutando la vendita della rete interbancaria (Rni). L’operazione rientrerebbe nel piano al 2025 di Nexi che contempla la vendita di alcune attività non strettamente legate alle transazioni digitali. Il proposito avrebbe spinto alcuni fondi di investimento a farsi avanti per la Rni.
Leonardo ha ottenuto dal ministero della Difesa britannico un contratto del valore di circa 134 milioni di euro per lo sviluppo della nuova fase del progetto ‘Excalibur Flight Test Aircraft’.
Eni: il giacimento libico di El Feel ha ripreso la produzione sabato sera dopo che giovedì era stato chiuso per proteste locali. Con una capacità di 70.000 barili al giorno, è gestito dalla Mellitah Oil and Gas, una joint venture tra la compagnia petrolifera statale Noc ed Eni.
Pirelli: Tacticum Investments ha ridotto a zero la sua quota, che a marzo risultava pari al 4,27%, si legge negli aggiornamenti Consob delle partecipazioni rilevanti. Una nota spiega che la comunicazione è stata effettuata a seguito della liquidazione delle azioni Pirelli nell’ambito della procedura di amministrazione straordinaria che ha coinvolto l’intermediario Sova Capital, depositario delle azioni che erano detenute da Tacticum Investments.
Diasorin ha lanciato del nuovo test immunodiagnostico Liaison Legionella Urinary Antigen in tutti i Paesi che accettano la marcatura CE per la diagnosi della legionellosi, una polmonite atipica acquisita in comunità (Cap) potenzialmente letale.
Sabaf ha stretto un accordo per rilevare il 51% di Mansfield Engineered Components, società Usa che produce cerniere per elettrodomestici, valutata con un enterprise value di 21 milioni di dollari. L’operazione è abbinata a un aumento di capitale riservato a Montinvest, società controllata da Fulvio Montipò (fondatore e presidente di Interpump).
Diverse le promozioni di rating:
- Ferrari: BNP Paribas alza il target price a 315 euro.
- Generali: Barclays incrementa il target price a 18,7 euro.
- Unicredit: Barclays porta il target price a 29,5 euro, da 27 euro.