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Borse oggi 16 ottobre: partenza tra le tensioni, il Medio Oriente pesa. Petrolio in calo. Occhi puntati su Tim

FIRSTonline

In attesa dell’offensiva terrestre dell’esercito israeliano, è in corso l’offensiva diplomatica degli Stati Uniti. Il Segretario di Stato è in Medio Oriente ormai da parecchi giorni, impegnato in visite e consultazioni soprattutto con il mondo arabo e islamico. Lo stesso presidente Biden potrebbe arrivare a giorni in Israele. Intanto prosegue l’esodo biblico: seicentomila persone, perlopiù residenti a Gaza, hanno lasciato la città per trasferirsi nella zona sud della striscia.

Questo bollettino di guerra favorisce la fuga dal rischio ma per ora non si traduce in panico: Il petrolio Wti tratta a 87,5 dollari il barile, invariato dopo il balzo di venerdì, +5,7%, miglior seduta da aprile. L’oro è in calo dello 0,5% a 1.920 dollari l’oncia, il +3,5% di venerdì è la più ampia variazione giornaliera dal dicembre del 2022. A favorire la tenuta dei mercati contribuisce l’avvio positivo venerdì scorso delle trimestrali Usa. Ma una volta tanto arriva una buona notizia dal fronte geopolitico: l’europeista Donald Tusk con il 31% dei voti è il vero vincitore delle elezioni in Polonia. Grazie alle alleanze a sinistra potrà formare il governo ed estromettere dal governo il sovranista Kazscinky, un risultato che peserà sulle prossime scelte di Bruxelles. Magari già a partire dall’Eurogruppo in programma i serata. 

  • Le borse dell’Europa hanno aperto in moderato rialzo ma poi virato in negativo. Piazza Affari -0,13% a 28.200 punti .
  • Venerdì il Ftse Mib ha chiuso in ribasso dello 0,9%, +1,5% la settimana. Il dato positivo si spiega con i risultati di banche e energetici. Male il lusso, con perdite intorno al -5% per Moncler, -3% Tod’s, -2,5% Ferragamo. 

In Italia: al via la manovra economica, aspettando S&P

Oggi l’Italia rilascerà il dato sull’inflazione per il mese di settembre. Ma i riflettori sono concentrati sul Consiglio dei ministri che affronterà la Manovra per il 2024 e il Documento programmatico di bilancio da mandare a Bruxelles. Molto si sa della finanziaria che si andrà ad aggirare sui 25 miliardi e il cui piatto forte è la conferma al taglio del cuneo contributivo per i lavoratori fino a 35mila euro di reddito, con un accorpamento delle prime due aliquote Irpef. Mosse, entrambe valide solo per l’anno prossimo.

In attesa della conferma di questi interventi, gli investitori guardano però soprattutto alla fine della settimana: venerdì è infatti atteso il giudizio di S&P sull’Italia. Ad aprile l’agenzia ha mantenuto la classificazione BBB con outlook stabile sul debito italiano, due gradini sopra il livello junk, plaudendo all’approccio prudente scelto dal governo. S&P inaugura le settimane delle pagelle che culmineranno con Moody’s, il 17 novembre, che è il più ostico perché ha rating solo un gradino sopra il livello speculativo, con outlook negativo.

Kkr valuta 24 miliardi la rete Tim 

All’esame dei mercati anche l’offerta di KKR sulla rete Tim: per il 100% della società della rete (Netco) sarebbe di 21 miliardi che salgono a 23 includendo le sinergie di una futura fusione con Open Fiber. In un secondo momento il Mef rileverà una quota tra il 15 e il 20 % per 2,5 miliardi. Il titolo Tim dopo una fiammata iniziale perdel’1,57% a 0,27 euro alle 9,30.

Btp in ripresa, lo spread ancora sopra 200 punti

La corsa alla sicurezza ha favorito le obbligazioni: Bund decennale +1,2% in settimana con un rendimento sceso a 2,74%. BTP decennale +1,4% in settimana, la prima positiva dopo sei al ribasso, con il rendimento sceso a 4,76%. Spread poco sopra 200. 

Oggi alle 11 esce la bilancia commerciale della zona euro.

Segno più a Wall Street aspettando Tesla

  • I futures segnalano un’apertura positiva per gli indici di Wall Street.
  • I risultati di JP Morgan Wells Fargo e Citigroup hanno mostrato venerdì che i tassi di interesse alti gonfiano i profitti delle banche. Questa settimana, oltre ad altre grandi banche, come Goldman Sachs escono i dati del trimestre di alcuni grandi nomi del tech e dell’industria. 
  • Sotto i riflettori i conti di Tesla ma anche di altri leader settoriali: Procter&Gamble, Johnson & Johnson, Netflix.

Tensione sui tassi, giovedì parla Powell

  • Sul piano macro l’evento della settimana sarà il discorso del presidente della Fed Jerome Powell in programma giovedì, prima che scatti il divieto di parola prima del meeting sui tassi della prossima settimana.
  • ll dollaro apre in lieve rafforzamento, stimolato dalla ricerca di rifugio. Sul fronte macro, gli ultimi indicatori emersi dall’economia USA depongono teoricamente per una discesa del dollaro: l’indice sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è sceso in ottobre più del previsto a 63 punti, da 68 di settembre, il consensus si aspettava 67. 
  • Treasury decennale +0,80% in cinque sedute, prima settimana positiva dopo cinque al ribasso.

Il 53% del debito giapponese è in mano alla BoJ

  • In Asia Pacific la settimana si apre in rosso.
  • Nikkei di Tokyo -1,9%. Gli acquisti di bond della banca centrale del Giappone negli ultimi dieci anni hanno superato quota un milione di miliardi di yen, precisamente, sono a ieri, 1.010 miliardi. E’ stata la banca centrale stessa a comunicare l’ammontare. Il 53% del debito pubblico del Giappone è nelle mani della banca centrale.
  • CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,7%. Hang Seng di Hong Kong -0,4%. La banca centrale della Cina ha iniettato nel sistema finanziario 289 miliardi di yuan, poco meno di quaranta miliardi di dollari, il maggior intervento sulla liquidità dal dicembre del 2020.
  • Taiex di Taiwan -1%. Kospi di Seul -1,2%. BSE Sensex di Mumbai -0,2

Petrolio: apertura piatta

  • Apertura piatta per il petrolio: Brent oltre o 90 dollari Wti a 87,7. Gli investitori stanno cercando di capire l’impatto del conflitto Hamas/Israele. Il conflitto ha avuto un effetto minimo sulle forniture, ma una escalation delle tensioni, con il coinvolgimento di Iran e Hezbollah potrebbe fare schizzare il prezzo del Brent fino a 100 dollari.  
  • Il Gas Naturale UE (Amsterdam) ha chiuso la settimana a 54 euro/mwh, sui massimi da agosto. I sindacati dei lavoratori in Australia hanno rinnovato l’appello ad avviare gli scioperi presso l’impianto di GNL di Chevron, minacciando un’interruzione delle forniture globali.

L’offerta Kkr affronta il mercato, Ferrari accetta bitcoin

Oltre al caso Tim ci sono, come ogni lunedì,  le revisioni dei target per vari titoli:

  • Leonardo Morgan Stanley alza il target pricer a 15,2 euro.
  • Prysmian JP Morgan alza il target price a 49 euro.
  • Stm Citi abbassa il target price a 67 euro. 

Mediobanca: il proxy adviser Glass Lewis raccomanda di votare per la lista presentata dal Cda uscente per il rinnovo del board di Mediobanca alla prossima assemblea del 28 ottobre. “Pur riconoscendo la competenza e il background di tutti i candidati presentati, riteniamo che gli azionisti possano ragionevolmente sostenere la lista presentata dal Consiglio di amministrazione”, si legge nel report. Oltre alla lista del Cda uscente che propone la conferma del Ceo Alberto Nagel e del presidente Renato Pagliaro, sono state presentate altre due liste dall’azionista Delfin con cinque candidati e da un gruppo di fondi sotto il cappello di Assogestioni.

Ferrari: ha iniziato ad accettare pagamenti in criptovaluta per le sue auto sportive di lusso negli Stati Uniti ed estenderà il sistema all’Europa in seguito alle richieste dei suoi clienti più facoltosi, ha detto a Reuters il suo responsabile marketing e commerciale.

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