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Borse: non solo Brexit, oggi occhio alla Yellen

Dopo una chiusura debole a Wall Street oggi rimbalza finalmente l’Asia favorendo una possibile apertura positiva delle Borse europee dopo cinque giorni di sell off sui timori della Brexit. Il Nikkei sale dello 0,64%. Oggi gli occhi dei mercati sono per la riunione della Fed che alle 20 diramerà il comunicato sui tassi e per la seguente conferenza stampa della Yellen alle 20.30.

Sul fronte macroeconomico in agenda sono attesi i dati della Gran Bretagna  sulle retribuzioni medie di aprile e sul tasso di disoccupazione Ilo di aprile e una serie di dati Usa nel pomeriggio. In particolare, gli Stati Uniti pubblicheranno i prezzi alla produzione di maggio, l’indice Empire manufacturing di giugno, l’impiego della capacità produttiva di maggio, la produzione industriale sempre di maggio e gli acquisti netti di attività finanziarie di aprile.

Il cambio euro dollaro è poco mosso. Petrolio ancora in calo con il Brent a quota 49,14 dollari (-1,38%) e il Wti a 47,79 dollari (-1,44%).Il mercato ignora le indicazioni arrivate ieri dall’Aie, l’Agenzia internazionale per l’energia, nel suo ultimo bollettino mensile: il mercato del petrolio tornerà in equilibrio nella seconda metà dell’anno prossimo, grazie a una crescita della domanda maggiore del previsto e ad alcune inaspettate interruzioni delle forniture. Nel dettaglio, l’Aie ha rivisto al rialzo la rilevazione sulla crescita della domanda di petrolio nel primo trimestre 2016 a livello globale, portandola a 1,6 milioni di barili al giorno. Per l’intero 2016 la crescita prevista è ora di 1,3 milioni di barili al giorno, che porteranno la domanda globale a quota 96,1 milioni di barili.

Occhio a titoli di Stato. Ieri il countdown per il referendum sulla Brexit del 23 giugno ha spinto il rendimento del Bund decennale per la prima volta nella storia in territorio negativo (-0,002%) mentre lo spread Btp Bund si è ampliato sopra i 150 punti base e rendimento all’1,51% per poi chiudere a 145 punti base

Allo stesso tempo ritornano in auge, oltre all’oro, i Bitcoin: per la prima volta dal 2014 la valuta digitale è tornata sopra i 700 dollari. Stando ai dati di CoinDesk, l’ultima volta che la criptovaluta è salita ai livelli attuali, attorno a 719 dollari, è stato a febbraio 2014, quando la valuta digitale era in discesa dal picco di 1.147 dollari toccato a dicembre 2013.

A Piazza Affari si guarda sempre al settore bancario che non trova pace. Ieri Banco Popolare ha perso ancora un -6,56%, Bpm -5,21%, Unipol -4,91%. Conto alla rovescia in Europa per i risultati degli stress test di Eba-Bce che dovrebbero essere divulgati a luglio. (cinque delle 50 banche monitorate sono italiane)Pesante, sul fondo del Ftse Mib, anche il risparmio gestito con Anima che cede il 4,91% e Banca Mediolanum il 4,43%: il comparto risente del profit warning del gestore svizzero Gam sui numeri del primo semestre.

Vendite su Telecom Italia (-3,79% a 0,7615 euro) che si è portata sui minimi da ottobre 2014. Già anche Rcs che chiude a -5,6% a 0,73 euro.

Nonostante il petrolio non abbia brillato, ha rimbalzato invece Saipem +0,17% sostenuta da nuovi accordi con la Russia che, secondo quanto riportano i media russi, saranno siglati nel corso del vertice internazionale di San Pietroburgo a cui parteciperà anche il premier italiano Matteo Renzi.

Occhi su Leonardo dopo che  Fincantieri che, secondo il Sole 24Ore, si è aggiudicato una maxi commessa in Qatar da circa 4 miliardi di euro per la fornitura di cinque navi militari. A Leonardo dovrebbe andare circa la metà del valore totale per le forniture di missili attraverso Mbda e di radar e sistemi attraverso la ex Selex.

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Categories: Finanza e Mercati