Con i mercati statunitensi chiusi per la festa del Ringraziamento, gli scambi asiatici sono moderati in Asia, mentre ha decisamente sorpreso la mossa della Corea del Sud con un tagli dei tassi che probabilmente vuole iniziare a far fronte alle mire commerciali di Trump. A catturare l’attenzione oggi saranno i dati sull’inflazione tedesca e il dilemma del bilancio francese, con gli investitori che si preoccupano della stabilità economica e politica dei due paesi, mentre lo spettro dei dazi statunitensi incombe su tutta Europa. I future indicano che i mercati azionari europei dovrebbero aprire in rialzo.
Wall Street in calo: i dati di ieri lasciano incertezze sulla prossima mossa Fed sui tassi
Ieri i principali indici di Wall Street hanno chiuso in ribasso, guidati dal Nasdaq, con le azioni Dell e HP in netto calo dopo i dati trimestrali negative, alla vigilia del Ringraziamento e in attesa della riunione Fed la prossima settimana. Il Dow Jones termina con un calo dello 0,31% e l’S&P-500 ha perso lo 0,38%, chiudendo a 5.999 punti. Negativo anche il Nasdaq 100 (-0,85%), così come l’S&P 100, che mostra un calo dello 0,41%.
Ieri il PCE, il dato preferito dalla Fed per osservare l’inflazione negli Usa, è salito del 2,3% a ottobre su base annua, mentre il PIL del terzo trimestre è stato confermato al 2,8%. Ciò indica che i progressi nel rallentamento dell’inflazione si sono fermati, mentre l’economia rimane resiliente, sollevando dubbi sulla strada che la Federal Reserve potrebbe intraprendere sui tassi, a partire dalla riunione della prossima settimana. I mercati statunitensi resteranno chiusi giovedì per il Giorno del Ringraziamento e riapriranno venerdì per una mezza giornata.
A sorpresa la Corea taglia i tassi. Braccio di ferro in Giappone tra banca centrale e governo
Le azioni asiatiche sono contrastate e il dollaro è rimasto sulla difensiva dopo il calo di Wall Street, mentre gli scambi sono contenuti per via della festa del Ringraziamento Usa. Il maggiore indice MSCI di azioni Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è sceso dello 0,07%, mentre il Nikkei giapponese è in aumento dello 0,7% a 38.400 punti. Si è fermato l’apprezzamento dello yen con il cross sul dollaro che è arrivato stanotte a 151,5, un cambio che non si vedeva da un mese.
In Giappone è aperta la dicotomia tra Banca centrale e governo. Mentre la banca centrale è in procinto di alzare i tassi per rallentare l’ecnomia e fermare la crescita dell’inflazione, il governo lavora per spronare l’economia. Secondo l’emittente statale NHK, il Giappone si affiderà in larga misura a un gettito fiscale supplementare di 13.900 miliardi di yen (92 miliardi di dollari) per finanziare il pacchetto di stimoli del Primo Ministro Shigeru Ishiba. Lo scostamento di bilancio sarà in parte finanziato da 3.800 miliardi di yen di maggiori entrate fiscali e da fondi inutilizzati dell’anno precedente, limitando la necessità di ulteriori emissioni obbligazionarie a circa 6.600 miliardi di yen, secondo i dati forniti da NHK.
In calo dell’1,3% l’indice Hang Seng di Hong Kong. La società biopharma cinese, Hangzhou Jiuyuan Gene Engineering è crollata del 40%, nel giorno del debutto sul listino. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è a -0,5%. L’amministrazione Biden sta valutando ulteriori limitazioni alle vendite in Cina di apparecchiature per semiconduttori e chip di memoria utilizzati nell’intelligenza artificiale, scrive stamattina Bloomberg. Per alcuni aspetti sarebbe un ulteriore giro di vite, ma si tratterebbe comunque di provvedimenti di portata meno pesante di quelli presi in considerazione qualche mese fa.
La borsa della Corea del Sud è piatta. La banca centrale ha sorpresa ha tagliato il tasso di riacquisto a sette giorni di un quarto di punto percentuale, al 3%. “La nostra decisione può essere interpretata come un’accelerazione dell’allentamento per far fronte ai rischi economici al ribasso che stanno crescendo più di quanto ci aspettassimo”, ha dichiarato il governatore della BOK Rhee Chang-yong durante un briefing successivo alla decisione. La BOK ha anche ridotto le previsioni di crescita per il 2025 al di sotto del 2% e ha ridotto le proiezioni per quest’anno. Il taglio dei tassi potrebbe essere una mossa preventiva a un possibile crollo degli investimenti e dei consumi a causa delle politiche commerciali di Trump. Il presidente eletto ha giurato di imporre tariffe più alte ai partner commerciali degli Stati Uniti, un fattore che colpirebbe l’economia sudcoreana, così dipendente dalle esportazioni. Inoltre Trump ha accennato a una potenziale riduzione delle sovvenzioni per le aziende straniere che operano sul territorio americano, come Samsung Electronics e Hyundai Motor.
Lo yen è sceso dello 0,3% a 151,615 per dollaro, ma è rimasto vicino al massimo mensile toccato nella sessione precedente. La valuta asiatica è diretta verso la sua performance settimanale più forte dall’inizio di settembre, sulle crescenti aspettative di un aumento dei tassi da parte della Banca del Giappone il mese prossimo. L’euro è rimasto stabile dopo essere salito dello 0,7% nella sessione precedente, poiché gli investitori hanno ridotto le scommesse sui prossimi tagli dei tassi dopo le dichiarazioni di Isabel Schnabel, membro del consiglio della Banca centrale europea, secondo cui i tagli dovrebbero essere graduali e orientarsi verso un territorio neutrale e non accomodante.
Per quanto riguarda le materie prime, i prezzi del petrolio sono rimasti stabili poiché le preoccupazioni relative all’approvvigionamento si sono attenuate dopo l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. I future sul greggio Brent sono rimasti pressoché invariati a 72,8 dollari al barile. Il greggio US West Texas Intermediate è rimasto stabile a 68,7 dollari. Il prezzo spot dell’oro è sceso a 2.626 dollari l’oncia.
Borse europee: occhi su inflazione in Germania e sul bilancio francese
I riflettori saranno puntati sulle azioni francesi dopo che l’indice azionario principale del Paese è sceso ieri al minimo da inizio agosto, mentre le discussioni sul bilancio minacciavano di rovesciare il nuovo governo. Anche i titoli di Stato francesi hanno subito un forte calo, portando lo spread Oat/bund al livello più alto dalla crisi del debito della zona euro del 2012. La leader dell’estrema destra Marine Le Pen ha minacciato di rovesciare il governo di coalizione francese con un voto di sfiducia a causa di un disaccordo con il primo ministro Michel Barnier sul bilancio proposto, che contiene misure per tagliare la spesa e aumentare le tasse.
In Germania, dove il crollo della coalizione-semaforo di governo all’inizio di questo mese ha spianato la strada alle elezioni anticipate di febbraio, l’attenzione è rivolta oggi ai dati preliminari sull’inflazione di novembre. Sulla base di dati armonizzati confrontati con gli altri paesi dell’Unione Europea, si prevede che l’inflazione rimarrà elevata al 2,6% dopo un aumento annuo dei prezzi al consumo del 2,4% in ottobre Un sondaggio di ieri ha mostrato ulteriori segnali di problemi in arrivo per la più grande economia europea. Il sentiment dei consumatori tedeschi sembra destinato a crollare nell’ultimo mese dell’anno, poiché le famiglie, preoccupate dalle notizie di tagli di posti di lavoro, diventano pessimiste. Il governo tedesco ha previsto una contrazione economica dello 0,2% nel 2024, segnando un secondo anno di declino e consolidando la posizione della Germania come fanalino di coda tra i suoi grandi omologhi della zona euro. Le turbolenze politiche ed economiche in due delle maggiori economie della regione portano gli investitori a chiedersi chi sia davvero il malato d’Europa.
Christine Lagarde in un’intervista al Financial Times, la prima da quando Trump ha vinto il suo secondo mandato presidenziale, ha esortato i leader politici europei a collaborare con Donald Trump sui dazi e ad acquistare più prodotti realizzati negli Stati Uniti, avvertendo che un’aspra guerra commerciale rischia di spazzare via la crescita economica globale. La presidente della Bce afferma che l’Ue non deve “reagire con ritorsioni, ma negoziare” con un presidente eletto che minaccia una tariffa generalizzata fino al 20% su tutte le importazioni statunitensi non cinesi. Lagarde mette anche in guardia sul fatto che una “guerra commerciale su vasta scala” non è “nell’interesse di nessuno” e porterà a “una riduzione globale del Pil”.
Unicredit. L’agenzia di rating Moody’s ha confermato i rating del debito Senior Preferred (non garantito) e dei depositi a lungo termine di UniCredit a Baa1, con outlook stabile. Secondo l’agenzia, se l’acquisizione del Banco BPM dovesse essere finalizzata, il merito di credito di Unicredit rimarrebbe sostanzialmente stabile. L’affermazione, si legge in una nota, riflette anche la valutazione dell’agenzia di rating secondo cui l’acquisizione di Banco Bpm non impedirebbe la potenziale acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit. Moody’s ribadisce che, in caso di acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit, prenderà in considerazione la possibilità che il rating stand-alone del gruppo di Piazza Gae Aulenti, attualmente pari a baa3, venga aggiornato a baa2, un gradino sopra il rating sovrano dell’Italia. Ciò comporterebbe un innalzamento del rating anche per il debito senior non privilegiato e junior.
Snam. Il cda ha autorizzato una potenziale emissione obbligazionaria in dollari, per investitori professionali, in più tranche sino ad un ammontare massimo complessivo di 3 miliardi di dollari da perfezionarsi entro i prossimi 18 mesi.
Amundi detiene una partecipazione dell’1,3% in Unicredit per conto dei suoi clienti, ha detto la società di gestione fondi controllata da Credit Agricole.
Stellantis sospenderà la produzione del reparto Carrozzerie dello stabilimento di Mirafiori per tutto il mese di dicembre principalmente a causa della debole domanda per la Fiat 500 elettrica.
Leonardo. Secondo il ministro degli Esteri italiano, il progetto di Leonardo Global Combat Air Programme (Gcap) tra Italia, Gran Bretagna e Giappone per la costruzione di un caccia di nuova generazione sarà probabilmente esteso all’Arabia Saudita. Al progetto partecipano Leonardo, Bae Systems e Mitsubishi Heavy Industries. Morgan Stanley alza il target da 23 a 25 euro
Campari . Remy Cointreau si aspetta di chiudere il 2024 con un calo anno su anno delle vendite compreso tra il 15% e il 18%, peggio delle previsioni degli analisti.
Generali . Nel Regno Unito, Direct Line Insurance ha respinto per la seconda volta quest’anno un’offerta di acquisto da 3,3 miliardi di sterline (4,2 miliardi di dollari) da parte di Aviva. Il prezzo rappresenta un premio del 58% rispetto alla chiusura di mercoledì di Direct Line.
Recordati . Stamattina sui quotidiani ci sono altri elementi sul cambio di proprietà: l’accordo tra il fondo CVC e la società farmaceutica Angelini potrebbe essere chiuso nel giro di qualche settimana. Si tratterebbe, secondo il Corriere della Sera, di un’operazione del valore di oltre 4 miliardi di euro. Angelini dovrebbe formare un consorzio con i fondi KKR e TPG per raccogliere fino a 2 miliardi di euro, soldi necessari per acquisire una quota significativa di Recordati dal fondo CVC. A seguito di queste operazioni, i nuovi investitori deterrebbero il 40% di Recordati, mentre CVC manterrebbe una quota di minoranza significativa