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Borse, nel collasso generale per i dazi gestori e industriali cercano strategie alternative. Solo l’oro vince con record stellari

Gli investitori di tutto il mondo studiano le migliori strategie: puntare su aziende fuori dar radar tariffario, sfruttare la volatilità e soprattutto buttarsi sull’oro. Per le aziende è il momento delle contromosse e Xi Jinping convoca i colossi industriali internazionali. A Piazza Affari occhi su Banco Bpm, Ferrari, Unipol

Borse, nel collasso generale per i dazi gestori e industriali cercano strategie alternative. Solo l’oro vince con record stellari

Da New York a Londra e Hong Kong, i gestori finanziari di tutto il mondo dicono di essere diventati neutrali, di fare un passo indietro o di ridurre il rischio dei loro portafogli per le bombe commerciali di Trump e preoccupati per l’impatto che avranno sull’inflazione e sull’economia internazionali. L’unica strategia è puntare su aziende fuori dar radar tariffario, sfruttare la volatilità e soprattutto buttarsi sull’oro che si avvia verso la migliore performance trimestrale dal 1986. Sul mercato obbligazionario Usa la curva dei rendimenti si sta irripidendo.

Dopo l’annuncio dei dazi sulle auto di ieri, gli investitori restano in attesa di quella che Trump ha chiamato “Giorno della liberazione dell’America”, il 2 aprile, quando scatteranno i dazi reciproci, mentre le case automobilistiche mettono in guardia dai possibili aumenti dei prezzi e valutano di spostare la loro base produttiva per far fronte al cambiamento. Oggi l’attenzione del mercato potrebbe spostarsi sul Price Consumer Expenditure, l’indicatore dell’inflazione negli Stati Uniti preso a riferimento dalla Federal Reserve. Il presidente cinese Xi Jinping ha convocato stanotte un gruppo di colossi industriali internazionali.

Gli industriali studiano le contro mosse

L’ultima bomba tariffaria di Trump sulle auto ha suscitato aspre critiche da parte di politici e dirigenti del settore in tutto il mondo. Volkswagen con sede a Wolfsburg, Germania ha affermato che l’intero settore automobilistico, così come i clienti, dovranno “sopportare le conseguenze negative”. Per le case automobilistiche è il momento di prendere una decisione: devono decidere se localizzare una maggiore produzione negli Stati Uniti, farsi carico dei costi dei dazi o scaricarli sui consumatori. Auto Volvo, Audi, Mercedes-Benz e Hyundai della Volkswagen hanno già dichiarato che trasferiranno parti della loro produzione. Ferrari che produce tutte le sue auto in Italia, ha dichiarato che aumenterà i prezzi di alcuni modelli fino al 10%. Secondo Goldman Sachs, i prezzi delle auto potrebbero aumentare da 5.000 a 15.000 dollari se venisse mantenuta una tariffa del 25% sulle auto importate.

Non tutte le grandi case automobilistiche sono allerta: le azioni del produttore di veicoli elettrici Tesla hanno ampiamente ignorato le preoccupazioni, poiché la sua produzione per il mercato statunitense proviene in gran parte da stabilimenti nazionali, con una minore dipendenza rispetto ad altre case automobilistiche da componenti di fabbricazione estera.

Wall Street chiude in calo

Il giorno dell’annuncio delle tariffe sulle auto, anche Wall Street non è di buon umore e chiude in calo, seppur contenuto. Il Dow Jones che lascia sul parterre lo 0,37%; sulla stessa linea, si posiziona sotto la linea di parità l’S&P-500, che si ferma a 5.693 punti. Poco sotto la parità il Nasdaq 100 (-0,59%); sulla stessa linea, sotto la parità l’S&P 100, che mostra un calo dello 0,32%. Sul fronte macroeconomico, la lettura finale del PIL del quarto trimestre ha rivelato una crescita maggiore delle aspettative, mentre sul versante del mercato del lavoro sono scese più delle attese le richieste di sussidi alla disoccupazione.

Sul mercato obbligazionario Usa la curva dei rendimenti si sta irripidendo. Il rendimento dei Treasuries Usa a 30 anni ha superato il suo equivalente a cinque anni con il divario più ampio dall’inizio del 2022, con le obbligazioni a scadenza più breve maggiormente colpite dalla prospettiva di potenziali tagli dei tassi di interesse della Fed in caso di rallentamento della crescita statunitense.

I rendimenti dei Treasury a lunga scadenza hanno raggiunto i livelli più alti in un mese giovedì, mentre gli investitori hanno chiesto un risarcimento per il rischio che i dazi stimolino l’inflazione negli Stati Uniti. La presidente della Fed Bank of Boston Susan Collins ha affermato che i dazi probabilmente causeranno pressioni sui prezzi nel breve termine, ma non è chiaro per quanto tempo ciò durerà.

Asia, crollano le auto giapponesi. Xi Jinping convoca i colossi industriali mondiali

In Asia Pacifico le borse di riferimento le azioni sono pronte per il loro peggior calo in un mese, salgono debolmente i listini azionari in Australia (dopo l’annuncio delle elezioni nazionali il prossimo 3 maggio) e a Singapore, sulla parità Mumbai.

L’indice Nikkei della borsa giapponese perde il 2,4%, -2,2% il bilancio settimanale, anche perché oggi è il dividend day per la maggior parte delle aziende alla fine dell’anno fiscale. Lo yen si indebolisce leggermente a 150,9 su dollaro, da 150,2 di ieri. Quasi 3 trilioni di yen (20 miliardi di dollari) sono stati cancellati dal valore di mercato delle tre principali case automobilistiche giapponesi: Toyota, Honda e Nissan in tre sessioni di negoziazione questa settimana. Secono dati di Oggi, i prezzi al consumo in Giappone, esclusi gli alimenti freschi, sono aumentati del 2,4% questo mese su anno, a causa soprattutto dei rincari nel settore degli alimenti trasformati, sopra le stime di +2,2%. Anche l’inflazione complessiva è salita, al 2,9% dal 2,8% di febbraio. Ma la maggior parte degli economisti si aspetta che la banca centrale giapponese attenda fino a giugno o luglio per procedere con la prossima stretta monetaria.

L’Indice Hang Seng di Hong Kongè in calo dello 0,9% e si avvia a chiudere la settimana con un ribasso dell’1,4%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,4% a 3900 punti, pressochè invariato rispetto a venerdì scorso. Il Taiex di Taipei, un indice sovraesposto all’high tech e ai chip, è in calo dell’1,4% a 21.600, sui minimi da settembre. Il presidente cinese Xi Jinping ha incontrato nel corso della notte un gruppo di leader economici globali, tra cui Rajesh Subramaniam di FedEx Corp, Bill Winters di Standard Chartered PLC, Paul Hudson di Sanofi, Pascal Soriot di AstraZeneca e Miguel Angel López Borrego di ThyssenKrupp. Oltre ai capitani d’industria, c’erano anche alti funzionari cinesi, a conferma dell’importanza dell’evento: il ministro degli Esteri Wang Yi, il ministro del Commercio Wang Wentao e il ministro delle Finanze Lan Fo’an. Dopo l’incontro, Xi ha dichiarato ai giornalisti che il governo cinese “prenderà in considerazione” quel che è arrivato dalle sette imprese.

Oro verso la migliore performance trimestrale dal 1986

L’oro continua a salire sulla domanda di beni rifugio. Il lingotto ha guadagnato fino allo 0,7%, raggiungendo un massimo storico di oltre 3.077,60 dollari l’oncia. L’oro è rimasto comodamente sopra i 3.000 dollari l’oncia da quando ha superato quella soglia a metà marzo. Il metallo giallo è aumentato di oltre il 17% nel periodo gennaio-marzo, avviandosi a registrare la migliore performance trimestrale dal 1986. A comprare, secondo il chief global strategist di Intermonte, Antonio Cesarano, sono anche le banche centrali, in particolare quelle dei paesi emergenti, più corte in termini di riserve aurifere, di quelle dei paesi sviluppati. Diverse grandi banche hanno aumentato i loro obiettivi di prezzo per il metallo prezioso; questa settimana Goldman Sachs Group Inc. ha aumentato le sue previsioni a 3.300 dollari l’oncia entro la fine dell’anno.

Borse europee, a Piazza Affari occhi su Banco Bpm, Ferrari, Unipol

I futures suggeriscono che i mercati europei stanno guardando a un venerdì cupo, con le case automobilistiche della regione sotto i riflettori. L’indice europeo delle automobili e dei ricambi (.SXAP) ha toccato il livello più basso dall’inizio di dicembre e si appresta a segnare la sesta settimana consecutiva in territorio negativo. Le Borse europee attese in calo in avvio di seduta: -0,34% il future sull’Euro Stoxx50.

L’euro scende dello 0,15% a 1,078 dollari. In Germania l’indice sulla fiducia dei consumatori ad aprile è migliorato solo leggermente a -24,5 punti dal dato precedente a -24,7 punti).

Pirelli. Il cda, riunito ieri, ha deciso di rinviare al 28 aprile, le delibere della riunione odierna. Il board – chiamato ad approvare il bilancio 2024 – ha accolto la proposta dall’amministratore delegato Andrea Casaluci. E’ pertanto rimandata anche l’assemblea, che si terrà il prossimo 12 giugno anziche’ il 27 maggio 2025 come precedentemente previsto.

Unipol Assicurazioni. Il cda ha approvato il nuovo piano 2025-2027 “Stronger/Faster/Better” – il primo della nuova era post accorciamento della catena – che vede utili consolidati cumulati pari a 3,8 miliardi (+28% rispetto a quanto realizzato nel triennio 2022-2024) e profitti del gruppo assicurativo cumulati “in forte accelerazione”, pari a 3,4 miliardi (+47%), con una crescita annua composta degli utili per azione pari al 13%. I dividendi cumulati saranno 2,2 miliardi (+72% rispetto a quanto distribuito nel triennio 2022-2024), con una crescita annua composta della cedola per azione pari a circa il 10%. Ciò a fronte di una generazione di capitale organica 2025-2027 pari a 1 miliardo, in eccesso ai dividendi previsti, e di una raccolta assicurativa complessiva al 2027 pari a 18 miliardi (+2,4 miliardi di euro rispetto al 2024).

Banco Bpm ha rinunciato alla condizione della Bce che subordina l’efficacia dell’opa su Anima all’ottenimento del parere positivo di Francoforte all’applicazione del Danish Compromise e quindi va avanti con l’offerta.

Mfe è attesa depositare a fine aprile il prospetto per l’opa su ProsiebenSat.1, nell’ambito di un piano per stringere il controllo sul gruppo televisivo tedesco, secondo Reuters.

Buzzi riunisce il cda sul bilancio 2024 (preliminari pubblicati il 7 febbraio).

Erg. Morgan Stanley ha tagliato il target price da 22 a 20 euro.

Ferrari. Nessun prblema per i dazi. Barclays e Kepler Cheuvreux alzano il giudizio.

Prysmian ha sottoscritto un contratto da 118 milioni di dollari (oltre 106 milioni di euro) per la realizzazione del data center Star Gate ad Abilene in Texas. Il progetto, coinvolge tra gli altri Open Ai, SoftBank, Oracle e Mgx. Per Encore si tratta del più grande contratto per data center mai sottoscritto, come spiega l’amministratore delegato di Prysmian America Andrea Pirondi

Stellantis. Il presidente, John Elkann, si dice preoccupato per le implicazioni dei dazi Usa sulle auto e sulla domanda negli Usa.

STMicroelectronics. Il governo intende nominare Marcello Sala come membro del consiglio di sorveglianza della società, secondo quanto hanno detto a Reuters tre fonti. Il manager è anche fra i candidati alla presidenza di Nexi, di cui la Cdp è uno dei principali azionisti, aggiunge una delle fonti

Terna L’autorità Arera ha modificato le regole contabili sul deflatore, gli analisti stimano un impatto positivo per le utility regolate.

Tim. Secondo Il Sole 24-Ore, Poste Italiane ha in corso contatti con Vivendi con l’obiettivo di rilevare una quota azionaria tale da portare la sua partecipazione al di sopra del 20% del capitale di Tim e comunque al di sotto della soglia, pari al 25%, che farebbe scattare un’Opa obbligatoria. L’operazione, secondo il quotidiano, potrebbe essere conclusa prima dell’estate. Per il Giornale la trattativa è entrata nel vivo e il negoziato potrebbe presto arrivare allo scatto finale, forse già nei prossimi giorni.

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