L’asta su Bot a 12 mesi ha allentato solo brevemente la pressione sul listino milanese. A pesare sono i timori per la patrimoniale su cui è in corso un acceso braccio di ferro tra le parti politiche. Il Ftse Mib, dopo aver oscillato attorno alla parità con un breve passaggio in territorio positivo, torna in rosso e alle 12:40 segna un calo dello 0,25%.
Continuano invece a viaggiare in rialzo le altre Borse europee: il Ftse 100 sale dello 0,79%, il Dax dell’1,91% e il Cac dello 0,54%. L’avvio di seduta si era aperto all’insegna di una maggiore fiducia, in un clima comunque volatile, per tutte le Borse europee, dopo la positiva di Wall Street e delle piazze asiatiche. Anche per Milano che è salita del del 2,6%.
Ieri Ben Bernanke governatore della Fed ha indicato che i tassi resteranno “eccezionalmente bassi” fino a metà del 2013. Non sono arrivate indicazioni di nuove manovre espansive, come molti speravano, ma la Banca centrale Usa ha rivelato di aver valutato un ventaglio di strumenti a disposizione per promuovere una più robusta ripresa economica in un contesto di stabilità dei prezzi. Sul fronte della crescita economica, dalla Cina sono poi arrivati segnali positivi: a luglio la bilancia commerciale cinese ha registrato il miglior risultato di sempre: + 31,5 miliardi. Sale l’export (+20,4%), continua ad aumentare anche l’import (+22,4%).
Ma in mattinata l’indice Ftse Mib è stato trascinato al ribasso dai titoli bancari. Alle 12:40 Unicredit perde il 3,19%, Intesa il 3,81%, Ubi Banca il 3,97%, il Banco Popolare il 2,26%, e Mps il 2,88%. A Milano pesano i timori per le indiscrezioni sulla manovra di governo per accelerare il pareggio di bilancio e trovare nuove risorse. Mentre va avanti il febbrile lavoro dei tecnici si è aperto un duro braccio di ferro sulle possibili soluzioni tra chi chiede tagli alle pensioni e chi la patrimoniale. Prospettiva quest’ultima che chiaramente non piace ai mercati. Nel pomeriggio è atteso l’incontro tra il Governo e le parti sociali.
Non sono bastati cosi i risultati nel complesso buoni dell’asta Bot a 12 mesi che ha registrato una domanda doppia dell’offerta e rendimenti in calo. I rendimenti scendono al 2,959% dal 3,67%, anche se leggermente superiori alle attese e la domanda è stata di 12,6 miliardi contro un’offerta di 6,5 miliardi con un rapporto bid to cover dell’1,94. Tornano a comprare, segnalano gli operatori, gli investitori esteri. Calano così gli spread fra Btp e Bund a 278,2 punti base