Volano le banche sulle voci del piano per salvare l’Europa che prevederebbe anche la definizione di un’unione bancaria. Soluzione a cui starebbe lavorando anche il ministro spagnolo delle Finanze, Luis de Guindos, per trovare una soluzione capace di salvare il sistema bancario iberico senza far ricorso a un salvataggio internazionale, il che significherebbe nuove misure di austerity. L’obiettivo spagnolo è creare un meccanismo rivolto a tutte le banche europee mediante il ricorso alla ricapitalizzazione diretta tramite il fondo Esm e con il ricorso di un fondo di garanzia sui depositi a livello continentale. La Francia si è già espressa a favore. Nel complesso il piano salva euro prevede oltre a un organismo di controllo europeo per il settore bancario con nuovi poteri, maggiori poteri per le istituzioni europee sui bilanci nazionali, maggiore armonia sulle politiche fiscali, economiche, di politica estere, di sicurezza e una riforma dei programmi di welfare.
A Milano Intesa sale del 5,76%, Banco popolare del 5%, Ubi Banca del 4,80% eUnicredit del 4,48% trascinano il Ftse Mib a + 1,19%. Bene anche Madrid +2,88%. Più incerte le altre Piazze europee con Parigi che si ferma a +0,14% e Francoforte che chiude in negativo a -1,19%. Londra è chiusa per festività. Sugli umori degli operatori pesano i segnali di rallentamento della Cina che colpiscono soprattutto il comparto auto ma anche nel pomeriggio alcuni deludenti dati Usa. Gli ordini alle fabbriche calano dello 0,6% mentre l’indice Ism dell’area di New York è sceso a 49,9 punti in maggio., un calo di oltre 10 punti rispetto ai 61,2 di aprile, il maggiore in tre anni. Il Dow Jones cala dello 0,13% e il Nasdaq dello 0,12%. L’euro risale sul dollaro a quota 1,25.
Sul fronte del piano salva euro, dalla Commissione Europea si precisa che “non esiste un piano segreto” per la soluzione della crisi dell’Eurozona ma che si sta lavorando per definire una road map nella direzione di rafforzare e approfondire l’Unione monetaria. Intanto la Bce anche la scorsa settimana non ha comprato titoli di Stato, segnando la dodicesima settimana consecutiva senza acquisti nel programma. In calo lo spread Btp-bund dopo una giornata sulle montagne russe: dopo un’apertura a 455, il differenziale ha toccato il massimo intraday a 481 punti secondo i dati Bloomberg per ripiegare poi a quota 443. In calo anche lo spread Bono-bund a 511 punti. Taglia le stime del pil 2013 il Portogallo a +0,2% da +0,6% ma incassa la promozione della Troika (Bce-Ue-Fmi) sul programma di risanamento e l’erogazione della tranche da 4,1 miliardi di euro di aiuti. Il governo si prepara a iniettare capitali per 6,6 miliardi di euro nelle tre maggiori banche del Paese, Banco Commercial Portugues, Banco BPI e Caixa Geral de Depositos.
A Piazza Affari non è la giornata del lusso con Ferragamo che cede il 3,72%, peggior titolo del Ftse Mib, e Tod’s l’1,83%. Tra gli industriali pesanti Pirelli -1,82% e Fiat Industrial – 2,89%. Fiat chiude a +0,11%. Alcuni rumors, non confermati, avrebbero indicato che Fiat intende rinviare al 2014 l’introduzione sul mercato della nuova Panda e della nuova Grande Punto, inizialmente previste per il 2013. Generali reagisce al cambio di vertice con un + 2,24%, tra i titoli più scambiati per controvalore. Sul fronte del polo assicurativo Fonsai (+1,48%), domani è previsto il consiglio di Unipol per deliberare sulla proposta dei concambi. Intanto Paolo Ligresti ha replicato a chi gli chiedeva notizie sulla risposta alla richiesta della Consob circa la rinuncia alla manleva che “sarà una scelta personale ma oggi la famiglia è unita”.