L’ORSO SI PRENDE UNA (PICCOLA) PAUSA
IN ATTESA DEL COMUNICATO DELLA FED
Continua il saliscendi frenetico delle Borse europee mentre si attende il comunicato della Federal Reserve, previsto per le 20 e 15 ora italiana. Nell’attesa, i listini del Vecchio Continente trovano conforto nell’avvio fermo di Wall Street. Le Borse di Londra (+1,89%) e Parigi (+1,63%) sono positive, mentre Francoforte perde (-0,1%). A Milano l’indice FtseMib sale dello 0,52%, indice Ftse/mib a quota 15.721. Domina sovrana la paura di un forte rallentamento dell’economia globale. Ma in alcuni casi sono già scattate nel pomeriggio le prime ricoperture . E’ il caso dei minerari (Stoxx europeo del settore +2,6%), delle società di costruzione (+2,2%) e dell’auto (+1,6%), il bersaglio preferito delle vendite sotto il segno della sindrome recessione. Torna a recuperare posizioni il petrolio, dopo il tonfo della mattinata. Gli ultimi prezzi del Wti indicano 81,3 dollari per un barile. A Milano Eni conferma il ribasso del 1,15%, ma Saipem, stamattina in fortissimo ribasso, è ora positiva e sale del 5,32%.
IL RIMBALZO DEI BTP AIUTA LE BANCHE
FIAT ANCORA SULLE MONTAGNE RUSSE
Il miglioramento dei Btp, che segnano un rendimento del 5,1% e uno spread sul Bund di 277 punti base, aiuta le banche che sono in gran parte positive: Intesa +1,16%, Banco Popolare +2,75% Monte Paschi +1,57%. Unicredit termina in parità. Dopo un avvio catastrofico si riprende Fiat: dal ribasso del 7,7% di stamattina è passata adesso a segnare un rialzo del 3,25%. Positive anche Impregilo +2,84% e Pirelli +2,77%. Exor rimbalza del 2,33%. In forte rialzo Parmalat +4,94% mentre Telecom Italia ed Enel, ovvero i due titoli che meglio hanno retto alle ultime bufere, perdono rispettivamente il 1,89% e il 0,77%.
WALL STREET ASPETTA E VALUTA I DANNI
IL P/E E’ SCIVOLATO A 11,3 VOLTE
La Borsa degli Stati Uniti, nella prima parte della seduta, rimbalza dopo aver segnato la peggior seduta dal dicembre del 2008: intonro alle 18 ora italiana l’indice Dow Jones sale dello 1,62%, l’S&P500 del 2,26% ed il Nasdaq dell’2,8%. Il dollaro si indebolisce nei confronti delle valute più importanti, e l’oro ripiega a 1.737 dollari l’oncia dopo essersi spinto stamattina fino a 1.779 dollari l’oncia. Wall Street è in attesa delle parole del presidente della Fed Ben Bernank e il comunicato con cui questa sera (ore 20,15 italiane) la Fed annuncerà le conclusioni del Fomc (Federal Open Market Committee), il comitato di politica monetaria della banca centrale Usa. Dal panel di Bloomberg, emerge che gli economisti non si attendono novità in termini di tassi di interesse ma la conferma che l’attuale politica espansiva (il tasso di riferimento sul dollaro è allo 0,25%) resterà tale per ancora un lungo periodo di tempo. Inoltre, alcuni si aspettano che in una prossima riunione del Fomc, la Fed decida di adottare nuovi strumenti a sostegno della crescita economica. Dal 29 aprile scorso l’indice S&P500 ha perso il 18% e la capitalizzazione di Borsa complessiva delle 500 società che lo compongono è scesa a 11,3 volte gli utili stimati per il 2011. Il livello più basso del P/E dell’S&P è stato 9,52 nel 2008. . Rimbalzano le banche, in particolare Bank of America in rialzo del 5% all’indomani del crollo del 20,5% che l’ha riportata sui livelli di aprile 2009. Da inizio anno il titolo della prima banca degli Stati Uniti per valore degli asset si è dimezzato per effetto del diffondersi di timori sulla sua capacità di reggere all’urto della crisi.