Aumenta lo spread per effetto di una duplice spinta: s’abbassa il rendimento del Bund, toccando livelli che non si vedevano dal settembre del 2016 (-0,16%). Salgono invece i rendimenti dei titoli italiani. La conseguenza è che la forbice tra i decennali italiani (rendimento al 2,71%, + 5 punti) e tedeschi s’allarga a 287 punti base, da 280 di ieri. La pressione si è allargato al mercato azionario: Piazza Affari -0,8% attorno a 22.200, è la maglia nera tra i listini del Vecchio Continente, tutti in rosso: Francoforte -0,46%, Parigi e Madrid -0,57%, positiva Londra.
Le tensioni, accentuate stamane da nuove dichiarazioni di Matteo Salvini (“se arriva la letterina con la multa da 3 miliardi per il debito accumulato nel passato, combatteremo con ogni energia le regole vecchie”) non hanno però impedito al Tesoro di collocare in asta stamane titoli per 3,75 miliardi: sono stati aggiudicati 2,5 miliardi di Ctz, ma ad un tasso in ascesa a 0,818% (da 0,697% dell’asta precedente) e 1,25 miliardi di Btpei a rendimenti in salita. Intanto è iniziata ufficialmente la corsa alla successione di Jean-Claude Juncker. Prende quota la candidatura del francese Michel Barnier davanti al tedesco Manfred Weber. Ma se così fosse, la Germania potrebbe chiedere la nomina del successore di Mario Draghi alla Bce. Ovvero alla banca centrale potrebbe arrivare Jens Weidmann, il nemico uno del Qe.
Anche per questo sono finiti sotto pressione i titoli finanziari che pagano più di tutti lo scotto dell’aumento dello spread. Unicredit -2%. Intesa Sanpaolo -1,8%. FinecoBank -3,3%, UnipolSai -2%. Ubi Banca -1,3%. Patto dei Mille, un gruppo di 95 investitori, ha comunicato di aver raddoppiato la quota nella banca, salendo al 6,94%.
Continua a tener banco la proposta di fusione tra Fca, in ascesa dello 0,7% a metà giornata dopo un avvio negativo, e Renault ora in rialzo del 2,5%. I vertici della casa francese oggi sono a Tokyo per illustrare le caratteristiche della nuova società ai vertici di Nissan. Il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha auspicato stamane che l’aggregazione sia allargata a Tokyo Se la casa giapponese, stamane in ascesa i Borsa, dovesse entrare nell’operazione, salirebbero di parecchio le sinergie derivanti dalla messa in comune delle attività. Exor -1%.
Pochi movimenti nel resto del listino. Tim +1%. Non c’è accordo sul valore di Open Fiber, per cui non va avanti la trattativa con Enel e Cassa Depositi e Prestiti. La stessa Enel -0,7% è in corsa per l’acquisizione dell’olandese Eneco. Tra le utilities Iren +0,2%, sta cercando un compratore per la sua quota di minoranza (49,1%) dell’impianto di rigassificazione situato vicino a Livorno. Tra i possibili compratori ci sarebbe Snam.
Al di fuori del paniere principale:
- Sale Technogym +2,5%.
- Nexi +0,3%in una giornata di grandi manovre nel settore dei pagamenti digitali: Global Payment e Total System, starebbero per fondersi in un’operazione, a livello di patrimonio, da 40 miliardi di dollari.
- Salini Impregilo -0,3%. Pare ci sia l’accordo sugli equilibri di potere nel Progetto Italia, il campione italiano delle costruzioni. Secondo IlSole24Ore Salini Impregilo nominerà l’amministratore delegato ed il direttore generale, il presidente sarà espressione della Cdp.
- Cementir +0,7%, trasferisce la sede legale in Olanda.