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Borse: Milano in rosso, brilla Impregilo. E Fiat recupera, malgrado il downgrade di Moody’s

FIRSTonline

Sergio Marchionne, da presidente di Acea, torna a rilanciare l’appello sul settore auto europeo: l’industria”non chiede soldi, siamo in grado di finanziare l’aggiustamento, ma alla Ue chiediamo delle decisioni che riguardano innanzitutto le politiche commerciali”; occorre un’azione a livello Ue per ristrutturare il settore”. Altrimenti “facciamo a botte nel mercato”. In Europa sono stati persi dal 2007 al 2012 3 milioni di vetture, “la situazione non può andare avanti così, dice, c’è bisogno di un aggiustamento”. Se il fondo forse lo abbiamo toccato, Marchionne ribadisce però di “non vedere nel 2013-2014 una ripresa, dagli attuali livelli”. Se la malandata Europa ci ha abituato a numeri a picco, il dato che ha sparigliato il settore dell’auto arriva oggi dalla Cina. Le immatricolazioni di nuove auto sono scese dell’1,8% a settembre a 1,62 milioni di unità a causa delle tensioni sociali e diplomatiche con il Giappone per la sovranità delle isole Dioyu (Senkaku in giapponese) che ha mandato a picco la produzione e le vendite dei marci giapponesi in Cina (-40,8% su base annua). In particolare, Toyota, Nissan e Honda, hanno accusato un calo del 49%, del 35% e del 41% a causa del boicottaggio dei prodotti provenienti in Cina dalGiappone. Brutte notizie che vengono dopo la revisione sulla crescita mondiale da parte del Fmi. Un calo delle vendite che potrebbe portare a continui cali produttivi e tagli dell’organico presso gli impianti cinesi dei costruttori nipponici, in un momento in cui il Governo di Pechino è sotto pressione per stimolare la crescita dell’economia interna. Il titolo Fiat recupera alla fine della giornata (+0,05%).

Sul fronte Usa desta preoccupazione la stagione delle trimestrali che si è appena aperta con le luci e ombre di Alcoa: l’utile è superiore alle stime ma la previsione di consumo di alluminio è stata rivista la ribasso. Wall Street, in attesa del Beige Book, ha aperto in leggero ribasso per poi peggiorare trascinandosi le piazze europee che chiudono negative. Il dow Jones cede lo 0,65% e il Nasdaq lo 0,32%.

Milano chiude in calo dello 0,41%, Francoforte -0,40%, Parigi -0,50%, Londra -0,58%. Atene chiude in forte calo -3,64%.La Borsa di Tokyo questa mattina aveva chiuso in deciso ribasso al livello più basso degli ultimi due mesi (3 agosto).

Poco variati i cambi euro dollaro e dollaro yen rispettivamente a 1,2891 (+0,05%) e 78,28 (+0,04%). In salita il petrolio Wti a 93,22 dollari al barile (+0,90%). Poco mossi anche lo spread Btp-bund che chiude a 361 punti a ridosso dei livelli di apertura e il differenziale Bono bund che chiude a 431 punti. Oggi il tesoro italiano è riuscito a collocare l’intera offerta, ma i rendimenti sono aumentati per la prima volta da agosto.

Mentre le istituzioni europee cercano di trovare la quadra nel risalire la china verso una più ampia integrazione, a partire dall’Unione bancaria, i governi europei mandano a picco le trattative per la fusione tra Eads e Bae. La trattativa è andata in fumo per il mancato accordo tra i governi di Francia, Germania e Gran Bretagna: troppo problematica la spartizione del gruppo globale che sarebbe nato dalla fusione ma fonti interne alla trattativa hanno rivelato che “il governo tedesco non ha sostenuto il progetto di fusione tra Eads e Bae Systems, a differenza di quello francese e britannico”. Nessuna motivazione per il no da Berlino.

A Piazza Affari corre Impregilo +3,63% dopo il rilancio di Primav sull’offerta per Ecorodovias. Il titolo guadagna il 3,75% a 3,32 euro. Pietro Salini, ad di Salini e anche di Impregilo dopo un acceso scontro con Gavio, è indagato insieme ad altri due dirigenti dalla Procura di Milano con l’ipotesi di reato per operazioni deliberate in possibile conflitto d’interessi. Gli altri indagati – un atto dovuto per perquisizioni effettuate dopo un esposto sulla partecipazione a una gara in Romania fatto dal gruppo Gavio, rivale di Salini in Impregilo – sono Massimo Ferrari, consigliere di Impregilo e responsabile affari generali Salini, e Claudio Lautizzi, direttore generale estero.

In evidenza sul Ftse Mib anche Ferragamo +2,42%, Eni +1,85% sulla ripresa del petrolio, Ansaldo Sts +0,91% e Lottomatica +0,40%. In fondo al paniere Mps -3,83% all’indomani dell’assemblea che ha conferito la delega per l’aumento di capitale da un miliardo, Mediaset -3,29%, Bpm-1,99% dopo che La Stampa scrive che la Consob riapre il dossier Banca Popolare di Milano sul presunto patto occulto che avrebbe consentito ad Andrea Bonomi, alla gudia di Investindustrial, e agli Amici di Bpm di conquistare la banca. Buzzi unicem -1,97% e Unicredit -1,92%.

Fiat risale in territorio positivo in chiusura (+0,05%) dopo aver perso terreno sul taglio di Moody’s sul rating a BA3 da BA2

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Categories: Finanza e Mercati