Un mercoledì difficile a Piazza Affari, che al momento è la più negativa fra le Borse europee. A penalizzare Milano sono soprattutto le vendite sul comparto bancario. Poco dopo le 14, l’indice Ftse Mib cede l’1,58%% e l’Allshare l’1,57%. Le vendite sono copiose su tutti i listini, ma colpiscono in modo particolare le banche. La peggiore è Mps (-4,07%%): trader e analisti spiegano il brusco calo del titolo ricordando che è “ancora in corso il collocamento delle privilegiate della Fondazione iniziato lo scorso primo giugno”. Giù anche Pop Milano, in calo dell’2,36%, dopo il forte ribasso già registrato ieri per i timori legati alla riunione del Cda dopo le osservazioni di Bankitalia sul rischio creditizio dell’istituto. Ubi e Intesa Sanpaolo perdono rispettivamente il 3 e lo 0,88%. Fra gli assicurativi, Unipol lascia sul terreno il 7,43%, ma era arrivata a cedere oltre l’8%, ai minini dell’anno (0,3998 euro ad azione).
Titoli in rosso anche nel settore dell’energia, con Eni ed Enel in contrazione dell’1,24 e dell’1,30%. Speculazione invece su Telecom Italia media: dopo un avvio forte, il titolo ha ripiegato di quasi il 10%. Al momento cede il 5,29%, per un livello di scambi ben superiore alla media. A tener banco sempre le attese di un approdo di Michele Santoro a La7, che ieri hanno fatto balzare le azioni del 17,5%. In generale, l’umore dei mercati non è dei migliori anche per le dichiarazioni del presidente della Fed, Ben Bernanke, che non ha offerto indicazioni su nuove misure di stimolo per l’economia Usa. “L’impressione è che il mercato sia un po’ scarico – osserva un trader intervistato dalla Reuters – e che nessuno sia disposto a ragionare sul medio termine ma solo su movimenti speculativi. Si può dire che qualunque incognita, come quella della Grecia, viene amplificata in modo negativo”. A livello europeo non un singolo listino è in territorio positivo: le perdite di Londra, Francoforte e Londra si attestano tutte intorno al punto percentuale.