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Borse, Milano è la migliore ma spread a 118 punti: Bitcoin in forte ribasso

In una giornata di grande volatilità, la Borsa di Milano chiude in rialzo e avvicina la soglia dei 25 mila punti base – Crollano però Rcs e Cairo dopo il No dell’aArbitrato con Blackstone – Att e Discovery brillano a Wall Street

Borse, Milano è la migliore ma spread a 118 punti: Bitcoin in forte ribasso

Con un progresso dello 0,39% Milano è oggi la piazza migliore in Europa, al termine di una seduta ancora condizionata dai timori per l’inflazione, soprattutto negli Usa e dal rischio di un conseguente anticipo di politiche monetarie più restrittive. Sull’umore dei mercati incidono inoltre le preoccupazioni per una ripresa dei contagi di Sars-Cov 2 in alcuni paesi asiatici e i deludenti dati macro provenienti dalla Cina, dove l’attività economica si è assestata a un passo più moderato ad aprile nel confronto con l’espansione record del primo trimestre e le vendite al dettaglio hanno quasi dimezzato la spinta fino al 17,7% annuo.

Alla battute finali Francoforte perde lo 0,15%, così come Londra, Parigi -0,28%, mentre mentre sono piatte Amsterdam e Madrid.

Nella mattina americana Wall Street procede in calo frazionale, più accentuato sul Nasdaq, dopo aver archiviato venerdì scorso la peggior settimana da febbraio. Sono in fermento però i titoli del settore media grazie alla sfida lanciata da AT&T a Netflix. La notizia è che WarnerMedia (che è di AT&T) e Discovery hanno stretto un accordo per arrivare a una fusione per formare una piattaforma streming in grado di gareggiare con i colossi in campo. 

Resta alta l’attenzione sui titoli di Stato.

Negli Usa, a fronte di prezzi in calo, i rendimenti appiono stabili, ma nella zona euro i tassi spingono sull’acceleratore. Il rendimento del Btp decennale sale a 1,06% e lo spread con il Bund di pari durata cresce a 118 punti base (+2,42%). S’innalza però anche il tasso del titolo benchmark tedesco, che chiude a -0,12% e si avvicina ai massimi da circa due anni. La Bce non sembra al momento molto preoccupata da questi movimenti, in vista di una reale ripresa dell’economia grazie alla vasta campagna vaccinale e alle conseguenti riaperture. Nel corso dell’ultima settimana, la banca centrale europea ha completato acquisti netti nell’ambito del programma Pepp per 18,96 miliardi di euro (contro 16,29 miliardi una settimana fa) a quota 1053,09 miliardi. Per quanto riguarda il programma di quantitative easing, gli acquisti netti di titoli di stato sono stati positivi per 6,72, miliardi a 2.404,274 miliardi (da +4,3) mentre gli acquisti di bond societari sono aumentati di 1,8 miliardi a 275,031 miliardi (+2,14). Gli acquisti di covered bond sono aumentati di 0,917 miliardi (da +1,3) mentre quelli di Abs sono cresciuti di 0,188 miliardi (da +0,123).

In tema di banche centrali e politiche monetarie c’è da segnalare che la banca ungherese potrebbe decidere un rialzo dei tassi di interesse base a giugno per cercare di tenere a bada l’inflazione mentre l’economia si riprende dalla pandemia, il che potrebbe rendere l’Ungheria il primo paese dell’Unione europea ad avviare un ciclo restrittivo.

Sul mercato dei cambi l’euro-dollaro risulta poco mosso, intorno a 1,215. Il biglietto verde si si mantiene sopra i recenti minimi contro un panel di valute, in attesa delle minute dell’ultimo meeting della Fed, in agenda mercoledì, da cui potrebbero arrivare nuovi segnali sulle future mosse della banca centrale.

Va a picco invece il bitcoin, che tratta poco sopra i 44mila dollari (-8,92%), dopo gli strapazzi subiti da uno dei suoi ex principali sponsor, cioè Elon Musk. All’origine del crollo c’è un tweet del visionario imprenditore che faceva pensare a una vendita della famosa criptovaluta da parte di Tesla. Un successivo tweet volto a correggere questa suggestione  (Tesla “non ha vanduto alcun bitcoin”) non è bastato poi a placare gli animi.

Viaggiano in rialzo le materie prime. L’oro spot tratta in crescita dell‘1,18% a 1536,23 dollari l’oncia e si apprezzano anche argento, platino, palladio, rame.

È ben intonato il petrolio, dopo la ripresa del servizio di Colonial Pipeline, vittima di un attacco informatico e nonostante le nuove restrizioni alla mobilità in Asia a causa dell’aumento dei casi di Covid-19. Il Brent sale dello 0,7%, 69,18 dollari al barile.

In Piazza Affari le blue chip che guidano il listino sono Unipol +2,59%; Hera +2,35% ; Diasorin +2,07%; Italgas +2,06%; Banco Bpm +1,98%.

Stellantis segna un progresso dell‘1,63%, dopo aver preannunciato una partnership strategica con il produttore di componenti elettronici di Taiwan, Foxconn.

Generali archivia una seduta incolore (+0,03%) nel giorno del cda per l’approvazione dei risultati trimestrali e alla luce del messaggio di Francesco Gaetano Caltagirone ai consiglieri svelato da Repubblica. Secondo il quotidiano l’azionista li avrebbe invitati “a riflettere sul futuro della compagnia e la richiesta di altre soluzioni” rispetto a quelle avanzate da Mediobanca per la governance del Leone.

I titoli dal rosso più acceso sono Atlantia -2,02%; Finecobanck -1,59%; Leonardo -0,92%; Exor -0,73%; Enel -0,57.

Fuori dal paniere principale svetta Gabetti, +18,4%, con i conti del primo trimestre 2021. La Juventus, +3,01%, festeggia la vittoria con l’Inter, mentre Cairo Communication (-3,14%) e Rcs Mediagroup (-6,16%), risentono dell’esito del Lodo arbitrale sulla vendita a Blacsktone del complesso immobiliare di Via Solferino a Milano che non ha riconosciuto al gruppo editoriale alcun risarcimento per l’operazione. Nell’editoria perde anche la società editoriale Il Fatto -4,35%.

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