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Borse: Milano cancella Lehman, Wall Street teme la Fed

Negli Usa cresce la paura di tapering della Fed e si guarda con ansia all’andamento dei posti di lavoro – La Borsa italiana è a un passo dai massimi pre-Lehman e lo spread è appena sopra la soglia psicologica dei 100 pb – Continua il rally di H-Farm, mentre Illimity agita il mercato

Borse: Milano cancella Lehman, Wall Street teme la Fed

In attesa del dato cruciale della settimana, quello sull’occupazione negli Stati Uniti, in agenda per oggi alle 14.30, le borse del mondo tirano i remi in barca. Piace a Wall Street la decisione di Joe Biden di rivedere al ribasso le aliquote fiscali sulle imprese al 15%, abbandonando il progetto di alzarla invece sino al 28%, in cambio dell’impegno dei Repubblicani a sostenere il suo piano d’investimenti in infrastrutture per almeno mille miliardi di dollari. Ma i mercati, dopo il balzo dei nuovi posti di lavoro nel solo settore privato, sommato alla forte discesa dei nuovi sussidi di disoccupazione e all’aumento dell’attività nel settore dei servizi, non si fanno illusioni: un forte aumento dei posti di lavoro non potrà che obbligare la Fed a raffreddare l’economia, almeno nel breve. Sull’onda di questa previsione si spiega un finale di settimana al piccolo trotto.

ASIA VERSO UNA SETTIMANA IN ROSSO

Stamattina i future di Wall Street sono poco mossi. In Asia l’indice Nikkei è in calo dello 0,4% nel finale di seduta: la settimana si chiude in ribasso dello 0,7%.

Copione simile nel resto dell’Asia: CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,4% (-0,7% la settimana), Hang Seng di Hong +0,1% (-0,4% la settimana). Kospi di Seul +0,1% (+1,7% la settimana).

Il BSE Sensex di Mumbai è sulla parità (+1,7% la settimana). La Banca centrale ha rivisto al ribasso la crescita del PIL relativa all’anno fiscale 2021-2022 a 9,5%, da +10,5%.

L’indice Taiex di Taipei perde lo 0,7%, ma nella sua valuta guadagna il 2% questa settimana.

A WALL STREET IN EVIDENZA GM E FORD

Listini in rosso ieri a Wall Street: Dow Jones -0,07% (dopo cinque sedute di rialzo), S&P500 -0,39%, Nasdaq -1,03%.

In grande evidenza General Motors (+6,4%) e Ford (+7,2%), che hanno rivisto al rialzo gli obiettivi.

l Treasury Note a dieci anni si stanno indebolendo leggermente, a 1,63% di rendimento. L’euro dollaro ha cambiato di passo dopo i dati macro di ieri, scendendo sui minimi delle ultime tre settimane, a 1,211.

L’INFLAZIONE FA PAURA ALL’ORO

Ma a risentire di più il ritorno di qualche timore sull’inflazione è l’oro, ieri in calo del 2%.

Rallenta il petrolio, ma il Brent (-0,4%) resta sopra i 71 dollari.

AMC RACCOGLIE ALTRI 587 MILIONI

Borse in stand by, dunque. Ma la cautela dei mercati, che temono un balzo dei posti di lavoro con effetti immediati sul costo del denaro, non frena la fantasia degli gnomi di Wall Street, sempre più concentrati a sfruttare l’abbondante liquidità in circolazione. Nonostante l’invito alla cautela stampato a chiare lettere sul prospetto, Amc ha ieri completato un nuovo aumento di capitale per 587 milioni di dollari. Nel 2021 la società dei cinematografi, già data per spacciata, ha raccolto 1,3 miliardi di dollari grazie al sostegno dei piccoli azionisti, cui offre, per riconoscenza, popcorn a volontà.

UNA SPAC PER UNIVERSAL. E BOLLORÉ FA PAURA A MEDIASET

Intanto William Ackman, uno dei più noti lupi di Wall Street, si accinge a sposare la sua Spac (special acquisition company) con il colosso musicale Universal, quotando così a Wall Street un gruppo stimato, debiti compresi, in 42 miliardi di dollari. Al termine di un complicato giro di passaggi, Universal, valutata una trentina di miliardi un anno fa, varrà una decina di miliardi in più. Miracoli della finanza per la gioia di Vivendi, che detiene il controllo della gallina dalle uova d’oro (Lady Gaga, Taylor Swift, il catalogo dei Beatles, dei Queen e di Bob Dylan) che vale ormai quasi la metà del giro d’affari del gruppo Bolloré. Un segnale di ricchezza che mette in sospetto i vertici di Mediaset. Sta a vedere che il finanziere bretone non si metta a ridiscutere la pace con il Biscione…

PIAZZA AFFARI A UN PASSO DAI MASSIMI DEL 2008

Le Borse europee restano sui massimi di periodo, o della storia, ma non hanno avuto la forza di andare oltre. Il dato è particolarmente vero per Piazza Affari, che, con millimetrica avanzata, ieri ha compiuto un altro passo verso il record dell’ottobre 2008 (25.483 punti), chiudendo a quota 25.452 (+0,29%). Sarà oggi la giornata del record? Gli analisti, in attesa del dato sul lavoro Usa e dei suoi riflessi sull’attesa di inflazione, nutrono discreti dubbi. In ogni caso, la barriera è ostica e richiederà diverse conferme per decretarne la rottura. Ma lo scenario che si aprirà dopo sarà ottimo, con grandi spazi di apprezzamento in ottica di medio-lungo periodo. Nell’attesa, l’area 24mila punti rimane zona di supporto.

FMI ALZA LE STIME PER L’ITALIA

Nel frattempo, dopo l’Ocse e i dati Pmi, arrivano altre conferme sulla ripresa del Bel Paese. Il Fondo Monetario ha alzato le stime sul Pil (+4,3% nel 2021) e il centro studi della Confindustria ha ritoccato verso l’alto i dati della produzione industriale di aprile e maggio (+0,3% e +0,4%).

IL FONDO SOVRANO RUSSO CHIUDE LA PORTA AL DOLLARO

Nel resto d’Europa, la piazza peggiore è Londra (-0,62%), penalizzata dalle vendite sui titoli minerari e sulle materie prime, ma anche dallo stacco del dividendo di National Grid e Kingfisher. BT cede il 2,9% dopo il downgrade di Deutsche Bank.

Bene Francoforte (+0,2%), che resta sui suoi massimi, mentre sono deboli Parigi (-0,21%; Remy Cointreau -4%), Amsterdam (-0,26%) e Madrid (-0,43%).

L’euro scivola a 1,21 contro il dollaro (-0,7%), nonostante il siluro sganciato da Putin: il Fondo Sovrano Russo entro un mese porterà a zero il peso dei dollari in portafoglio. Attualmente il Fondo vale 184 miliardi di dollari e la valuta Usa pesa per circa il 20%. Quindi le vendite potenziali sarebbero di circa 37 miliardi, da spalmare sulle altre principali divise.

LO SPREAD RESTA SOPRA 100

L’obbligazionario italiano ha chiuso in terreno negativo, con i rendimenti sui recenti minimi, mentre gli investitori si fanno più prudenti in attesa del board Bce della prossima settimana.

Il rendimento del Btp decennale è a 0,84% da 0,83% della precedente chiusura.

Lo spread tra Italia e Germania sul tratto a dieci anni è a 102 punti base, sopra la soglia psicologica dei 100 punti.

È iniziato ieri il “periodo di silenzio” prima dell’attesa riunione della Bce del 10 giugno, per evitare di dire qualcosa che possa influenzare le aspettative sulle decisioni di politica monetaria.

Ieri le aste del Tesoro di Francia e Spagna hanno registrato una buona domanda, meglio dell’ultimo collocamento della Germania.

ILLIMITY AGITA PIAZZA AFFARI, SALE FINECO

Ad animare un mercato ingessato ci ha pensato in pratica la sola Illimity (+5,7%) sull’onda delle voci di un interesse di Andrea Pignataro di Ion per una quota nell’istituto fondato da Corrado Passera. Nel pomeriggio un portavoce di Ion ha smentito di aver presentato un’offerta, ma il titolo ha mantenuto i guadagni.

Le banche recuperano nel pomeriggio dopo una mattinata debole. Salgono in particolare Banco Bpm (+0,91%) e Mediobanca (+0,81%). Unicredit e Intesa su di mezzo punto. Arretra Bper (-0,5%). +

Positivo il gestito: Fineco cresce dell’1,06%, Azimut dell’1,24%, Poste Italiane sale dello 0,93%.

CONTINUA IL RALLY DI H-FARM

Continua nell’Aim la corsa di H-Farm (+13,3%). L’incubatore di start up digitali attivo anche nella formazione, grazie alla cessione miliardaria di Depop (che ha fruttato alla società 6 milioni di euro) ha raggiunto e superato in anticipo i target, relativi alle exit delle startup, delineati nell’intero piano industriale 2020-2024. Le risorse saranno impiegate per sostenere il Piano Industriale di H-Farm e lo sviluppo di tutta la business unit H-FARM Education.

IL BRENT SPINGE SAIPEM, RECORDATI ALLA RISCOSSA

Il prezzo del Brent oltre i 71 dollari al barile ha spinto anche oggi i titoli legati all’energia: Saipem +1,4% (ma ancora in rosso dello 0,7% da inizio anno). Si rafforza anche Tenaris (+1,3%). Eni avanza dell’1%.

In deciso progresso Recordati (+1,13%): Intesa Sanpaolo ha alzato il prezzo obiettivo da 49,1 a 50,3 euro, confermando il rating hold.

Focus su Diasorin (-0,07%), dopo che la società ha firmato di un accordo con Unipharma e Alliance Healthcare per la distribuzione e vendita nelle farmacie italiane della piattaforma di immunodiagnostica Point-Of-Care (POC) Liaison IQ.

BATTUTA D’ARRESTO PER STM E FINCANTIERI

Sul fronte degli industriali buoni spunti per Pirelli (+2,2%) e Piaggio (+3,7%). Bene Ferrari (+2,04%) e Prysmian (+1,9%).

Soffre invece Stmicroelectronics (-1,4%), investita dalle vendite sul settore in Usa.

Fincantieri (-2,7%) lascia sul terreno metà dei progressi della vigilia.

ROMA, SI SPEGNE L’EFFETTO MOURINHO

Tra i minori, strappa Aedes (+15,95%) e continuano le prese di profitto su As Roma (-5,5%) dopo la corsa delle ultime settimane legata all’arrivo di Mourinho e alle attese per la campagna acquisti dei calciatori.

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