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Borse: Londra vola, Milano frena. Btp 50 anni verso il 3%

Borse europee positive in avvio, ma Piazza Affari gira in territorio leggermente negativo a fine mattinata, in attesa dell’audizione del ministro Pier Carlo Padoan sul Def 2016 davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Meglio Francoforte (+0,35%, ieri chiusa) e Parigi (+0,7%). Brilla la stella di Lvmh (+2,6%) che ha annunciato l’acquisto dell’80% del gruppo tedesco Rimowa, specializzato nella produzione di bagagli high tech per 640 milioni di euro.

STERLINA AI MINIMI DA 31 ANNI. SCHIZZA IL RUBLO

Bene Londra (+1,6%): il cambio sterlina/dollaro è scivolato in mattinata fino a 1,2757, riportandosi sui minimi da 31 anni toccati nel post referendum di giugno. In forte apprezzamento il dollaro, scambiato a metà mattinata sopra il minimo di 1,1165, mentre il dollaro/yen ha toccato quota 102,49, il livello più alto da circa due settimane.

A poche ore dalla pubblicazione dell’outlook d’autunno del Fondo Monteraio Internazionale, il rublo sale ai massimi dall’ottobre 2015, sull’onda del rafforzamento del petrolio oltre i 50 dollari (+0,8%, a 62,3694).

Frena il peso colombiano (-2,7%) dopo il no al trattato di pace con le Farc. Continua invece la marcia del peso messicano, considerato una sorta di benchmark contro l’elezione di Donald Trump (che vuol costruite un muro tra i due Paesi) alla presidenza Usa. Stasera si terrà il dibattito tv tra i candidati alla vicepresidenza, il repubblicano Mike Pence e il democratico Tim Kaine.

IL BTP A 50 ANNI RENDERÀ IL 3%

Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi apre a 135,3 punti, in linea con la chiusura di ieri. Il rendimento si attesta all’1,25,7%. È in corso il collocamento del Btp a 50 anni. L’importo minimo è intorno a 3 miliardi e il rendimento viene indicato intorno al 3%. L’operazione è stata affidata a un sindacato di banche composto da Banca Imi, Bnp Paribas, Goldman Sachs, Hsbc, JP Morgan e Unicredit.

In forte apprezzamento il dollaro, scambiato a metà mattinata sopra il minimo di 1,1165, mentre il dollaro/yen ha toccato quota 102,49, il livello più alto da circa due settimane. Petrolio in lieve calo: il Brent scende stamattina dello 0,7% a 50,5 dollari al barile, dopo essere salito ieri del 3,7%. Fra i petroliferi, Saipem +1,1%, Eni +0,6%.

DEUTSCHE BANK TAGLIA 1.000 POSTI: L’ITALIA SEGUIRÀ

Continua a tener banco, in Italia come nel resto d’Europa, la crisi del comparto bancario. Recupera a Francoforte Deutsche Bank (+0,86%): è in discesa del 3% circa il prezzo dei CDS, strumenti derivati utilizzati per proteggersi dal default. In attesa di novità sulla multa da 14 miliardi di dollari, il gruppo sta per definire un’intesa con i sindacati tedeschi per licenziare mille dipendenti.

Anche in Italia si profila allo sportello una stagione di riduzione del personale e di aggregazioni per riassorbire l’eccesso di capacità produttiva: sono questi i passi necessari per le banche italiane, alle prese con un acuto problema di bassa redditività. Lo ha detto il direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, aprendo la XVII giornata del credito.

“Il problema dei problemi delle nostre banche è la bassa redditività”, ha detto Rossi, rilevando come il problema per gli istituti italiani sia “particolarmente acuto. Occorre accelerare la razionalizzazione delle strutture organizzative centrali e della rete delle dipendenze sul territorio, in modo da riassorbire l’eccesso di capacità produttiva che si è determinato in questi lunghi anni di crisi”, dice il dg di Bankitalia. In non pochi casi – ha concluso – saranno inevitabili interventi sul personale”.

Ubi -0,9%: l’istituto sta valutando l’acquisto di tre delle quattro good bank che l’Italia si è impegnata con la Ue a cedere, ma a patto che sia rispettata una serie di condizioni che renderebbero l’operazione positiva per il gruppo. Il presidente del consiglio di sorveglianza, Andrea Moltrasio, ha detto che porterà in consiglio la proposta di acquisire le tre good bank solo se sono in grado di creare valore per gli azionisti.

Unicredit -2,66%, Intesa -0,4%. Il quotidiano La Stampa sostiene che cresce il pressing su Unicredit e su Intesa perché tolgano “dal groppone di Ubi 3,4 miliardi di nuove sofferenze”, ma “entrambe fanno muro”. Buone notizie sul fronte business per Unicredit e Generali (-0,8%): l’Antitrust ha eliminato i divieti di partnership tra banca e compagnia assicurativa, che ora potranno fare affari insieme. Monte Paschi -1,5%.

AVANZA FCA, BREMBO (AI MASSIMI) ENTRA NEL PANIERE FTSE MIB

Sale Fiat Chrysler (+1,1%): le vendite del gruppo a settembre in Italia sono cresciute del 20,5% su base annua, con una quota di mercato che passa al 29,03% dal 28,3%. Le vendite di auto negli Usa a settembre sono scese dell’1%, a 192.883 unità.

Brembo intanto segna il nuovo record storico in borsa a 55,15 euro. Giovedì il titolo entrerà a far parte del ristretto club delle blue chip dell’indice FtseMib al posto di Italcementi. Il guadagno da inizio anno sfiora il +21%. Il gruppo specializzato in sistemi frenanti ha chiuso il primo semestre 2016 in forte crescita con ricavi saliti del 10,4% a 1,146 miliardi di euro e un Ebitda in aumento del 29,5% a 226,5 milioni. In un comunicato il gruppo ha detto di guardare ai prossimi mesi con cauto ottimismo: il portafoglio ordini conferma buona crescita ricavi ma peseranno costi avvio impianti in Messico e Usa. Il guadagno da inizio anno sfiora il +21%.

A Francoforte Bmw guadagna quasi il 2,6%, dopo che Exane BNP Paribas ha alzato il target price della società automobilistica a 87 euro da 70.

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