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Borse, l’ombra della Bundesbank su Draghi. A Milano vola Parmalat, giù Mediaset

EFFETTO TRIMESTRALE. VOLA PARMALAT, GIU’ MEDIASET

L’OMBRA DELLA BUNDESBANK SULLE SCELTE DI DRAGHI

Seduta d’attesa per le Borse europee in attesa del verdetto della Federal Reserve sullo stato di salute dell’economia Usa e dell’esito dei vari colloqui tra i leader dell’eurozona alla vigilia dell’attesissimo direttorio della Bce.

I listini, dopo un avvio incoraggiante, sono stati frenati dalle dichiarazioni del presidente della Bundesbank, Jens Weidman: “La banca centrale non deve oltrepassare il proprio mandato”, aggiungendo secondo l’agenzia Bloomberg, che “i governi sovrastimano le possibilità dell’Eurotower”. Sulle parole del Governatore – che conta un solo voto nel board della Bce – s’è però aperto un “giallo” perchè si tratterebbe di un’intervista vecchia di oltre un mese. Tra l’altro i segnali che vengono dlla cancelliera Merkel in quete ore sono all’insegna del possibilismo.

Milano, dopo aver perduto fino allo 0,85%, si è riportata a -0,45%, indice Ftse/Min a quota 13.828. In terreno positivo Londra +0,53%, Francoforte + 0,16% e Parigi +0,49.

A confermare la gravità della congiuntura arrivano i dati sull’andamento dell’industria dell’Eurozona: l’indagine sui direttori acquisto della manifattura della zona euro mostra a luglio un calo dell’indice Pmi a 44,0, sotto il livello di giugno (45,1). In particolare il manifatturiero tedesco subisce in luglio la contrazione più marcata da oltre tre anni in un contesto di ordinativi e produzione in calo per le aziende.

Sul mercato dei titoli di Stato migliora il Btp, con il rendimento in calo al 5,98% e spread a quota 468 (-8 punti base).

In altalena le banche dopo una partenza positiva: in attesa dell’importante riunione di domani della Bce: Unicredit +0,22%, Intesa- 0,1%, Banco Popolare +0,47%, invariata MontePaschi.

A Milano corre Parmalat +6,65%, promossa “outperform” da Chevreux : sotto la guida del gruppo Lactalis, la società emiliana ha chiuso il secondo trimestre 2012 con un fatturato in crescita del 6,2%, l’EBITDA in aumento dell’11,7% e l’utile netto in aumento dell’86,3% che ha beneficiato di minori ammortamenti e di un inferiore livello di tassazione.

A sorprendere positivamente è stata anche la posizione finanziaria netta, positiva per 1,578 miliardi. L’Eni + 0,18% avanza dopo aver annunciato, in occasione della trimestrale, una nuova importante scoperta in Mozambico nel progetto esplorativo Mamba Nord Est 2, che aggiunge almeno 282 miliardi di metri cubi al potenziale dell’Area 4.

Mediaset crolla dell’8,52% dopo il taglio da parte di molte case di investimento. Gli analisti di Mediobanca titolano l’analisi della trimestrale “una fredda, fredda estate” commentando così il calo degli utili (-73% circa a 43 milioni) la cui nota positiva sta nella massiccia riduzione dei costi. Sul fronte pubblicitario le indicazioni peggiori: dopo il -10,2% del primo trimestre e il -13,4% del II trimestre, la raccolta di luglio e agosto e’ andata anche peggio (intorno al -20%) e non c’e’ visibilità su settembre. Nella conference call con gli analisti, Giordani ha affermato che l’obiettivo prioritario del gruppo resta la riduzione dell’indebitamento e non il pagamento dei dividendi.

Continua il calo di Fiat -1,75%. Nel pomeriggio, dopo il cda di Fiat Industrial -1,5% Sergio Marchionne incontrerà i sindacati che hanno sottoscritto l’accordo di Pomigliano. Nel secondo trimestre Cnh (gruppo Fiat Industrial) ha registrato un aumento del 3% dei ricavi a 5 miliardi di dollari (+9% a cambi costanti) e di quasi l’11% dell’utile netto a 355 milioni. L’utile netto prima di voci straordinarie e’ salito dell’11,3% a 356 milioni e l’utile per azione depurato a 1,47 dollari (da 1,33 un anno prima).

Finmeccanica -4,83% scende dopo i conti trimestrali “deludenti” secondo il giudizio di Mediobanca che ha tagliato il rating sul titolo a “neutral” con prezzo obiettivo a 4 euro. Il periodo si è chiuso con utile a 44 milioni di euro, in crescita dai 6 milioni dello scorso anno, e un Ebitda adjusted a 285 milioni dai 227 milioni dello scorso anno. Durante la conference call, l’ad della società, Giuseppe Orsi, ha detto che sta discutendo con il fondo strategico italiano “delle soluzioni alternative per la vendita di Avio che si farà anche in caso di fallimento dell’Ipo” e che il rimborso del debito da 1 miliardo, oggi diminuito a 800 milioni, previsto per dicembre 2013, punta a un pagamento in cash o con gli introiti delle vendite, ma senza escludere il ricorso ad una nuova emissione. Fra le mid cap, Rcs cade in ribasso del 4,7%, Geox -5,3%.

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