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Borse, l’exploit della produttività Usa bilancerà tassi e dazi

ImagoEconomica

“Dopo quattro mesi di rialzo vertiginoso, tutti i mercati sono entrati in una fase di consolidamento, che durerà verosimilmente questo mese e il prossimo”. Lo afferma Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, nell’ultimo episodio della rubrica video “Al quarto piano”.

Secondo Fugnoli, a determinare questa sostanziale pausa sui mercati sono stati principalmente due fattori: il primo è la Federal Reserve, “che ci ha fatto capire che i ribassi dei tassi attesi con un po’ troppa ansia dal mercato – spiega l’esperto – sono da rinviare, perché al momento non ce n’è un gran bisogno”.

Il secondo è la trattativa sui dazi fra Usa e Cina: “Siamo nella fase finale, la più difficile”, sottolinea Fugnoli, aggiungendo che “un eventuale fallimento comporterebbe dei problemi molto seri, anche se è improbabile”.

Secondo lo strategist di Kairos, a fronte delle continue richieste del presidente americano, Donald Trump, i cinesi “sono disponibili a fare diverse concessioni, tranne una: la modifica del modello economico cinese attraverso un ridimensionamento dell’intervento pubblico nell’economia, che a detta degli americani garantisce alle imprese pubbliche un vantaggio indebito. D’altra parte, la Cina fatica anche ad accettare la richiesta di verifiche sul campo dell’accordo che si andrà a firmare. L’intesa quindi non sarà particolarmente robusta, ma è ancora probabile che si faccia. E questo ai mercati basta”.

Per quanto riguarda invece la verifica degli utili societari del primo trimestre, “è stata nel complesso positiva: si prevedeva una diminuzione rispetto all’anno scorso, invece abbiamo avuto un sostanziale pareggio”.

Tuttavia, il fattore che al momento dà più fiducia ai mercati è un altro: “L’esplosione della produttività negli Stati Uniti – continua Fugnoli – che permette sia si bond sia alle azioni di poter considerare un ulteriore spazio di salita. Perché l’aumento della produttività vuol dire che a parità di crescita c’è meno inflazione e a parità d’inflazione c’è più crescita. Il che è benefico sia per i bond sia per le azioni”.

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Categories: Finanza e Mercati