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Borse, le minute della Fed lasciano incertezza sui tassi e i dazi innervosiscono. Occhi sul cessate il fuoco in Medio Oriente

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I temi del giorno sui mercati internazionali restano da una parte l’impatto dei dazi che Trump vuole applicare e le prossime azioni della Fed, dall’altra la situazione geoplitica più distesa in Medio Oriente. Wall Street ha chiuso positiva, ma tra scambi che si stanno facendo sempre più sottili in vista del lunghissimo weekend del Ringraziamento. In Asia la Cina brinda ai nuovi stimoli del governo.

Entra in vigore il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, i civili tornano nel sud del Libano

Con una rara vittoria della diplomazia, oggi è entrato in vigore un cessate il fuoco tra Israele e il gruppo Hezbollah sostenuto dall’Iran, dopo che entrambe le parti hanno accettato un accordo mediato da Stati Uniti e Francia. L’esercito libanese, incaricato di garantire il mantenimento del cessate il fuoco, ha dichiarato mercoledì in una nota di prepararsi a schierarsi nel sud del Paese. La distensione dovrebbe quanto meno rifrettersi sul prezzo del petrolio, che al momento è poco variato.

Wall Street positiva grazie ai tecnologici. Le minute Fed lasciano incertezza

Le azioni di Wall Street, guidate dall’S&P 500 e dal Nasdaq, hanno chiuso in rialzo ieri, grazie al rimbalzo dei titoli tecnologici e al fatto che gli investitori hanno digerito le promesse sui dazi del presidente eletto Donald Trump sui principali partner commerciali, mentre le minute della riunione della Fed del 6 e 7 novembre scorso hanno lasciato incerti gli analisti rispetto alla mossa sui tassi di dicembre. Il dato sull‘inflazione Usa in arrivo potrebbe dare indicazioni migliori. Intanto le contrattazioni si fanno sempre più scarse, poiché giovedì segna l’inizio del weekend del Ringraziamento, che durerà quattro giorni per molti negli Stati Uniti.

Le case automobilistiche Ford e General Motors sono entrambe crollate in seguito alla notizia sui dazi poiché hanno catene di fornitura altamente integrate in Messico, Stati Uniti e Canada. Le azioni GM sono crollate di quasi il 9%. Gli investitori temono che alcuni prodotti diventeranno più costosi a causa dei dazi portando a un calo dei ricavi per le aziende che probabilmente finiranno per spostare la produzione di alcuni beni all’estero.

Il Dow Jones è salito dello 0,28%, a 44.860,31, l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,57%, a 6.021,63 e il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,63%, a 19.174,30. Guadagni in mega cap come Microsoft e Apple hanno potenziato il settore dell’informatica e il Nasdaq. Le azioni Microsoft sono salite di poco più del 2%.
Da segnalare che il Dow blue-chip è stato appesantito dai cali di Amgen, che è sceso di circa il 4,8% dopo che il suo farmaco sperimentale contro l’obesità non ha soddisfatto le aspettative. Eli Lilly è invece salita del 4,6% dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha proposto di ampliare la copertura Medicare e Medicaid per i farmaci anti-obesità.

Il Giappone teme i dazi, mentre la Cina brinda agli stimoli del governo

Le minacce di nuovi dazi sotto una seconda amministrazione Trump continuano a innervosire gli investitori asiatici, con il Giappone a risentirne maggiormente, e non la Cina. Gli investitori cinesi sembrano sollevati dal fatto che la minaccia di ulteriori dazi si limiti al 10% e non vada al 60% come aveva detto Trump nella sua campagna elettorale e inoltre confidano che Pechino intensifichi gli stimoli per far fronte a qualsiasi azione commerciale. Il consenso degli analisti legge ora le minacce tariffarie come una tattica di contrattazione e potrebbero non concretizzarsi a gennaio.

Salgono quasi tutti i mercati azionari della Cina: CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,4%, Hang Seng di Hong Kong +0,4%. In calo dell’1% l’indice TAIEX di Taipei. Pare essere finalmente entrata nel vivo la manovra finanziaria di stimolo all’economia cinese. Il Consiglio di Stato di Pechino, ha autorizzato China Reform Holdings a emettere 300 miliardi di yuan di “obbligazioni per la stabilizzazione dell’economia e l’espansione degli investimenti”, si legge nei documenti di vendita delle obbligazioni. China Chengtong Holdings Group offrirà invece 200 miliardi di yuan di titoli, secondo i documenti depositati presso Chinamoney.cn. I proventi della raccolta dovranno essere investiti in progetti incentrati sulla tecnologia o su industrie strategiche emergenti, oltre a sostenere un programma guidato dal governo per incoraggiare le imprese ad aggiornare i macchinari. Il ricorso alle due aziende statali per tali investimenti potrebbe segnare un nuovo approccio alle misure di stimolo, in quanto il governo centrale si assume una maggiore responsabilità, alleggerendo l’onere per le indebitate autorità locali. È la prima volta che le società di proprietà del governo centrale emettono obbligazioni speciali per tali investimenti, il che indica che stanno “sostituendo i veicoli di finanziamento del governo locale come forza chiave per stabilizzare la crescita”, hanno scritto gli analisti di Huaxi Securities Co.

L’indice Straits Times di Singapore è in lieve calo. Cina e Singapore rafforzano legami diplomatici ed economici. La cooperazione tra i due soggetti è “particolarmente preziosa” a beneficio delle rispettive popolazioni. Lo ha dichiarato l’ex primo ministro singaporeano Lee Hsien Loong durante un incontro con il presidente cinese Xi Jinping a Pechino. Xi ha ribadito l’importanza di rafforzare i legami bilaterali, invitando a una collaborazione più profonda per contribuire alla pace e alla prosperità in Asia. La visita ufficiale di sei giorni di Lee in Cina celebra i 30 anni del Suzhou Industrial Park, progetto simbolo della cooperazione tra i due Paesi.

Lo yen, sui massimi delle ultime tre settimane a 152,3, penalizza la borsa di Tokyo, indice Nikkei -0,9%. I trader si stanno preparando al rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca del Giappone il mese prossimo. La valuta giapponese sta infatti guadagnando terreno anche nei confronti di euro, sterlina e dollaro australiano. L’ultima volta che lo yen è salito su una base multipla è stato in agosto, quando sono stati abbandonati i carry trade.

La borsa della Corea del Sud è in ribasso dello 0,7%. Indice BSE Sensex di Mumbai poco mosso. In rialzo dello 0,8% l’azionario della Nuova Zelanda

Borse europee viste in lieve calo. Spread Oat/Bund in rialzo. Occhi su Unicredit-Banco Bpm, Saipem

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in lieve ribasso, con il future EuroStoxx 50 a -0,2%. Ieri il FTSEMIB di Milano ha chiuso in calo dello 0,9%. Il Future sul Dax di Francoforte è a-0,1%. Il redndimento del BTP è a 3,46% e lo spread è a 125 punti base. Il differenziale tra l’OAT francese e il Bund è in rialzo a 86 punti base.

UniCredit e BancoBPM restano sotto i riflettori, dopo le performance registrate nelle precedenti sedute. Scope Ratings si è espressa sull’OPS promossa dall’istituto guidato da Andrea Orcel sulla banca che fa capo a Giuseppe Castagna. Gli esperti considerano la mossa di UniCredit ampiamente positiva, anche se aumenterà la dipendenza del gruppo dall’Italia e si allontanerà dai suoi recenti sforzi di diversificazione geografica attraverso l’espansione dell’impronta paneuropea. Secondo il cda di Banco Bpm, l’offerta di UniCredit è ostile, lanciata a condizioni “del tutto inusuali”, espone gli stakeholder dell’ex popolare ad aree di incertezza, e avrebbe pesanti ricadute occupazionali. Per il vicepremier Antonio Tajani la politica non deve occuparsi delle questioni di mercato come l’Ops lanciata ieri a sorpresa da UniCredit su Banco Bpm

Banco BPM Vita ha depositato in data odierna presso Consob il documento di offerta relativo all’OPA volontaria totalitaria su Anima. Lo comunica Banco BPM, con una nota, aggiungendo che per ciascuna azione di Anima portata in adesione all’offerta verrà riconosciuto un corrispettivo unitario (cum dividendo) pari a 6,2 euro.

Saipem, in consorzio con PT Meindo Elang Indah, si è aggiudicata un contratto EPCI offshore da BP Berau Ltd. Il valore del contratto è di circa 1,2 miliardi di dollari e la quota di Saipem ammonta a circa 1 miliardo di dollari. Il contratto EPCI è parte di un progetto integrato conosciuto come Tangguh UCC Project, che comprende lo sviluppo del giacimento Ubadari, il recupero del gas tramite la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio (EGR/CCUS) e la compressione onshore, gestito da BP Berau Ltd, e situato nella provincia di Papua Barat, in Indonesia.

Recordati. Il fondo Cvc è in contatto con aziende italiane per la possibile cessione di Recordati, di cui è azionista di controllo. Lo ha detto a Reuters Sergio Dompè, AD di Dompè Farmaceutica, ribadendo di non essere interessato al dossier.

Stellantis ha annunciato la chiusura della fabbrica di furgoni Vauxhall a Luton, nel sud dell’Inghilterra, mettendo a rischio più di 1.000 posti di lavoro..

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