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Borse: le banche fanno rimbalzare Piazza Affari, ma Mosca fa impennare il prezzo del gas

FIRSTonline

È la settimana della Fed e del possibile maxi rialzo dei tassi di 75 punti base. Nell’attesa di conoscere le decisioni della Banca Centrale Americana, che saranno rese note nella serata di mercoledì, le Borse europee archiviano sopra la parità la seduta di oggi, in un lunedì bollente che in tutto il vecchio continente ha visto come protagoniste le banche. A scombinare i piani, sul finale, è arrivato però l’annuncio di Gazprom che da mercoledì ridurrà drasticamente a 33 milioni di metri cubi al giorno le consegne di gas russo in Europa attraverso il gasdotto Nord Stream, adducendo la necessità di lavori di manutenzione di una turbina. 

La chiusura delle Borse europee: Piazza Affari è la migliore

Con un rialzo dello 0,8% a 21.382 punti, la Borsa migliore è proprio Piazza Affari, seguita da Parigi (+0,25%) e Madrid (+0,39%). Più debole (-0,44%) Francoforte, zavorrata dal calo di Volkswagen che, dopo la rivoluzione ai vertici, cede l’1,25%. A pesare di più è però il peggioramento dell’indice Ifo, sceso a luglio ai minimi da giugno 2020: il dato è a 88,6 punti dai 92,2 di giugno. Secondo il presidente  dell’Ifo, Clemens Fuest, “il sentiment negli affari tedeschi si è notevolmente raffreddato. Le aziende tedesche si aspettano che gli affari diventino molto più difficili nei prossimi mesi e sono anche meno soddisfatte della loro situazione attuale”. Non solo: “I prezzi elevati dell’energia e l’imminente penuria di gas sono un peso”, e “la Germania è sull’orlo di una recessione”.

Attesa per la Fed: Wall Street sulle montagne russe, corrono i pharma

Wall Street ha aperto in rialzo, ma dopo qualche minuto ha imboccato la via dell’incertezza, con il Nasdaq (-0,4%) che segna la peggiore performance tra gli indici principali. Mentre sale l’attesa per le trimestrali dei colossi hi-tech (Apple, Alphabet e Amazon su tutte), gli occhi di tutti sono ovviamente puntati sulla Fed che mercoledì dovrebbe aumentare di 75 punti base i tassi d’interesse nel tentativo di contrastare l’impennata dell’inflazione, arrivata ai massimi da 40 anni. I mercati temono però che l’aggressivo inasprimento della banca centrale porterà l’economia statunitense in recessione, anche se la segretaria al Tesoro, Janet Yellen ha cercato di rassicurare, ribadendo che i dati sulla crescente spesa per consumi, sulla produzione industriale, sulla qualità del credito e altri indicatori economici non suggeriscono che la recessione sia alle porte. 

Da segnalare la performance dei titoli farmaceutici che, dopo l’annuncio dell’emergenza sanitaria sul vaiolo delle scimmie, hanno ripreso a correre come accadeva nei periodi peggiori dell’emergenza Covid. Siga Technologies sale del 22,5%, mentre Inovio Pharmaceuticals guadagna il 2,7% ed Emergent il 5,4%. Sono in rosso invece le compagnie di crociere Caribbean, Norwegian e Royal Carnival, temendo che l’annuncio abbia nuovi effetti sui viaggi. 

Le banche trainano Piazza Affari 

Nonostante l’incertezza innescata dalla crisi di Governo continui a preoccupare cittadini e investitori, la prima seduta della settimana si chiude in rialzo per Piazza Affari. Il merito è quasi tutto delle banche che, in vista della pubblicazione dei conti del semestre, trascinano l’intero listino. Nel comparto si mettono in evidenza Banco Bpm (2,15%), Bper (+2,59%), Unicredit (+1,98%), Intesa Sanpaolo (+1,69%).

Il titolo migliore del Ftse Mib è però Saipem che sale del 4,15% alla vigilia del cda chiamato ad approvare i risultati trimestrali, che saranno resi noti mercoledì 27 luglio. Rimanendo sui petroliferi, chiudono in positivo anche Tenaris (+1,52%) ed Eni (+0,37%), che insieme a Sonatrach ha annunciato un’ulteriore scoperta nella concessione di Sif Fatima II, situata nel bacino del Berkine Nord nel deserto algerino. 

In evidenza Generali, che guadagna l’1,58% dopo l’ok dell’Ivass al buyback da 500 milioni, che potrebbe partire a breve. Acquisti su Stellantis (+1,61%)

I titoli peggiori di oggi sono invece: Interpump (-2,49%), Telecom Italia (-2,69%), Diasorin (-2,28%) e Amplifon (-1,8%).

Gazprom fa impennare i prezzi del gas

Torna a salire il prezzo del petrolio, con il il contratto consegna settembre sul Brent si attesta a 104,95 dollari al barile (+1,75%) e quello sul Wti che sale dell’1,64% a 96,25 dollari. Sul mercato dei cambi, l’Euro viaggia ancora sopra la soglia di 1,02 dollari (1,0223 per la precisione), in linea con la chiusura di venerdì. Dopo l’annuncio di Gazprom, ad Amsterdam volano i prezzi del gas che in chiusura segnano un rialzo del 10,6% a 177,3 al megawattora.

Stabile lo Spread

Sull’obbligazionario, lo spread tra BTp e Bund viaggia stabile a 237 punti base dopo le forti oscillazioni vissute la settimana scorsa sulla scia delle turbolenze politiche che hanno portato alle dimissioni del premier Draghi e all’avvio ufficiale della crisi di Governo. Fermo sui valori di venerdì anche il rendimento dei decennali italiani al 3,43% dell’ultimo closing.

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