DIAMOND LASCIA, AGIUS RITORNA
MERCATI IN ATTESA DEI DETTAGLI SULL’ACCORDO DEL VERTICE UE
Colpo di scena ai vertici Barclays travolta dallo scandalo Libor. Dopo le dimissioni con effetto immediato dell’a.d Bob Diamond annunciate questa mattina, il presidente Agius che ieri aveva comunicato l’addio dall’istituto è stato rinominato presidente e amministratore delegato ad interim: a lui il compito di cercare un nuovo ceo. Diamond si è detto “profondamente deluso dal fatto che l’impressione creata dagli eventi della scorsa settimana su ciò che Barclays e la sua gente rappresentano non potrebbe essere più lontana dalla verità. So che ognuna delle persone di Barclays lavora duramente ogni giorno per servire i nostri clienti. Questo e’ il modo in cui sosteniamo la crescita economica e le comunita’ in cui viviamo e lavoriamo”.
Ma “il business as usual” del comparto bancario è tornato al centro delle polemiche dopo che il nuovo scandalo è seguito di poco tempo al buco firmato JpMorgan sui derivati, mentre la Spagna è dovuta correre in soccorso a Bankia e poi a tutto il sistema bancario per l’esposizione al sistema immobiliare. Uno dei punti più importanti al centro dell’accordo dei vertici Ue di settimana scorsa è stata proprio la centralizzazione a livello europeo della supervisione delle banche che sarà affidata alla Bce e la ricapitalizzazione diretta delle banche con il fondo Esm.
Ora i mercati sono in attesa di capire come verranno tradotti in pratica gli accordi raggiunti settimana scorsa, che riguardano anche e soprattutto lo scudo antispread voluto fotemente da Monti. Dopo che Olanda e Finlandia hanno già minacciato di bocciare lo scudo (ma il loro voto non dovrebbe poter pregiudicare l’intervento dell’Esm dove basta l’85% dei consensi per le decisioni urgenti), l’attesa è per l’incontro di domani tra la Cancelliera Angela Merkel e Mario Monti in preparazione dell’Eurogruppo che a fine settimana dovrà tradurre i risultati del vertici di Bruxelles in regole precise. Intanto arriva la risposta del presidente della Ue Herman van Rompuy: tutti i paesi devono rispettare le decisioni prese per fronteggiare la crisi del debito sovrano e bancaria nello scorso fine settimana, visto che “tali decisioni sono state prese all’unanimità. A certe condizioni alcuni paesi non possono bloccare le decisioni dell’Esm”.
ATTESA PER GLI INTERVENTI DI BCE E FED
Lo spread Btp-bund è in calo a 415 dall’apertura di 420 punti con rendimento a 5,8%, il differenziale Bono-bund è in discesa a 479 da 484 punti. Sulle Borse Europee prevale un cauto ottimismo: Milano sale dello 0,5% , Parigi dello 0,15%, Francoforte dello 0,65%, Londra dello 0,27%. A sostenere i listini è in queste ora soprattutto l’attesa per l’intervento della Bce e della Fed a sostegno dell’economia. I mercati si attendono un taglio dei tassi dalla riunione di giovedì della Bce che scenderebbero così sotto la soglia dell’1%. Lo stesso giorno anche la Bank of England potrebbe decidere un allentamento del costo del denaro. Non solo. Nella seconda parte della seduta americana di ieri sera si è diffusa la sensazione che la frenata dell’economia, con il cattivo dato dell’Ism manifatturiero, possa offrire a Ben Bernanke l’occasione pprocedere ad una robusta manovra di sostegno dell’economia.
FIAT IN RIALZO DOPO L’ACQUSTO DELLA QUOTA VEBA DI CHRYSLER
TREMANO LE UTILITIES PER IL POSSIBILE BLOCCO DELLE TARIFFE
BRILLA ACEGAS-APS
A Piazza Affari brilla Exor +2,37% ma anche Buzzi Unicem +2,24% in linea con il comparto europeo del cemento. Tra i migliori del Ftse Mib Diasorn +2,20%, Saipem +2,12%, Fiat +2%. Oggi il Lingotto ha annunciato di aver acquistato una parte della quota Veba salendo così al 61,8% di Chrysler e dopo aver conseguito un risultato delle immatricolazioni di giugno in Italia leggermente migliore del mercato (aumentando così la quota di mercato) che però presenta uno scenario di forte calo. Il mercato in Italia è calato del 24,4% rispetto a giugno 2011 mentre Fiat del 23,4%.
In fondo al listino le utilities sui timori di un blocco delle tariffe da parte del Governo alle prese con la spending review. La pressione sui titoli si è però leggermente allentata dopo che fonti del Governo hanno smentito l’ipotesi di un blocco delle tariffe. “No, non credo. Comunque si vedrà ”, ha detto sulla possibilità del congelamento dei prezzi il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, a margine dell’assemblea Ania. Atlantia cede il 2,2%, Snam l’1,70% Terna l’1,48%.
Tra le utilities, non sul Ftse Mib, vola però Acegas-Aps dell’8,56%, con sospensione al rialzo, a 3,93 euro. Il mercato si attende novità sull’esito delle trattative in esclusiva con l’emiliana Hera per una fusione.
Occhi anche su Fondiaria Sai che torna in rialzo dello 0,85%. Dopo un cda di cinque ore, Premafin ha deliberato di convocare l’assemblea straordinaria chiesta dal custode giudiziale dei trust off-shore ma ha stabilito che ”intende dare comunque esecuzione all’aumento di capitale” riservato alla compagnia bolognese ”anche nelle more” dell’assise. Nel frattempo ha lasciato il board della holding un altro consigliere Mario Zanone Poma. Intanto ieri il cda di Fonsai ha proseguito con gli adempimenti per l’aumento (la bozza del prospetto informativo) mentre il comitato degli indipendenti ha individuato l’ex ad Fausto Marchionni come destinatario dell’azione di responsabilità e Salvatore Ligresti per l’azione risarcitoria. Ma non è escluso si possano aggiungere altri nomi.