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Borse, l’attesa del D-Day di Draghi. Il tandem Draghi-Monti per salvare l’euro

Seduta in altalena e ad alta volatilità per le Borse europee in attesa del consiglio direttivo della Bce di domani e della Fed di oggi, dalle quali ci si attende nuove mosse a sostegno della crisi del debito e dell’economia. Tra gli investitori però si è fatta largo l’idea che le Banche centrali potrebbero scegliere di aspettare fino a settembre prima di giocare le proprie cartucce.

I listini chiudono infine in territorio positivo con l’eccezione di Francoforte. Milano sale dello 0,27%, trainata dal buon esito della missione di Mario Monti in Finlandia che raccoglie importanti consensi e convince gli ostici finlandesi a trovare una soluzione europea per gli spread (“Auspichiamo – hanno detto Monti e il premier finlandese Katainen all’unisono – l’attuazione di strumenti con i quali gli spread possano essere determinati dal mercato in un modo più coerente con le politiche economiche. Questo potrebbe richiedere decisioni a livello europeo nei termini menzionati dal Consiglio europeo”).

Lanciando l’assist a Mario Draghi impegnato in un testa a testa con la Bundesbank: “Le dichiarazioni del presidente della Bce della scorsa settimana sono interessanti, coraggiose e adeguate” ha detto il premier che ritiene che si arriverà a una licenza bancaria all’Esm. Sono rimasto particolarmente impressionato – ha ancora detto Monti su Draghi – dalla chiarezza con cui Draghi ha spiegato che spread troppo elevati tra i tassi di interesse danneggiano i meccanismi di trasmissione della politica monetaria, un argomento questo che rientra chiaramente nel mandato della Bce”.

Il differenziale Btp-bund chiude a 455 punti base e rendimento al 5,93% in discesa dai 479 dell’apertura, dopo un minimo di giornata a 451 punti. Lo spread Bono-bund chiude anch’esso in discesa dall’apertura a 436 punti.

Per il premier l’Italia non ha in questo momento bisogno di aiuti che “si renderanno forse necessari per la lentezza con cui i mercati comprendono e riconoscono gli sforzi intrapresi e i risultati raggiunti”.

Bene anche le altre piazze europee con l’eccezione di Francoforte che chiude in calo dello 0,20%: Parigi +0,96%, Londra +1,33%. Alla chiusura dell’Europa il Dow Jones sale dello 0,28% e il Nasdaq dello 0,05%. In leggero calo l’euro sl dollaro a 1,2303 (-0,01%) e il petrolio Wti sale dello 0,70% a 88,68 dollari al barile.

Ormai archiviate e ridimensionate dai mercati le parole della Bundesbank che oltretutto risalivano a un mese fa e sono state inserite in una pubblicazione celebrativa. Si guarda invece a una Angela Merkel più possibilista che guarda alla tenuta del sistema economico nel suo complesso. Intanto la Germania ha collocato 3,35 miliardi di euro di titoli a cinque anni (su 4 milirdi di obiettivo) al tasso dello 0,31%, nuovo minimo record.

In attesa del verdetto della Fed sulla salute dell’economia Usa atteso nel pomeriggio, i mercati non si scompongono dopo il dato sull’indice Ism Usa che ha deluso le attese a luglio attestandosi a 49,8 punti da 49,7 punti contro i 50,2 punti attesi dagli analisti.

Male la manifattura a luglio anche nell’Eurozona: l’indagine sui direttori acquisto mostra un calo dell’indice Pmi a 44,0, sotto il livello di giugno (45,1). In particolare il manifatturiero tedesco subisce in luglio la contrazione più marcata da oltre tre anni in un contesto di ordinativi e produzione in calo per le aziende.

Fanno meglio del previsto invece le stime Adp sui posti di lavoro creati dal settore privato Usa: 163mila posti di lavoro, meno della rilevazione precedente di 172mila unità (rivista tra l’altro al ribasso da 179mila) ma sopra le attese degli analisti che si aspettavano 120 mila unità. Ma i dati ufficiali sul mercato del lavoro saranno resi noti venerdì.

A Piazza Affari è crollo per Mediaset -10,83% che è stata sospesa al ribasso sulla delusione per i conti del semestre e il taglio del giudizio da parte di diverse case d’investimento. Nella conference call con gli analisti, Giordani ha affermato che l’obiettivo prioritario del gruppo resta la riduzione dell’indebitamento e non il pagamento dei dividendi. In rosso anche Azimut -1,74% nonostante una semestrale con utili in rialzo del 76,5%. Tra i peggiori anche Impregilo -0,85% e Ansaldo Sts -0,96%. Rcs scende del 4,38% a causa di un rosso semestrale di 427 milioni.

Sul Ftse Mib corre invece Parmalat +9, 51% dopo la promozione di Chevreux a “outperform”: sotto la guida del gruppo Lactalis, la società emiliana ha chiuso il secondo trimestre 2012 con un fatturato in crescita del 6,2%, l’ebitda è in aumento dell’11,7% e l’utile netto in aumento dell’86,3% dopo aver beneficiato di minori ammortamenti e di un inferiore livello di tassazione. A sorprendere positivamente è stata anche la posizione finanziaria netta, positiva per 1,578 miliardi.

Eni -0,24% ha proposto un acconto dividendo di 0,54 euro per azione (0,52 euro nel 2011). Il gruppo ha anche annunciato, in occasione della trimestrale, una nuova importante scoperta in Mozambico nel progetto esplorativo Mamba Nord Est 2, che aggiunge almeno 282 miliardi di metri cubi al potenziale dell’Area 4.

In evidenza sul Ftse Mib anche Enel Green Power +4,55%, Mediolanum +2,37%, Diasorin +2,20% e Telecom Italia +2,26% in attesa dei conti. Fiat ha chiuso in rialzo dello 0,15% nell’attesa dei dati sulle immatricolazioni di luglio.

Si scalda il fronte giudiziario della vicenda Mediobanca-Ligresti. Oggi l’amministratore delegato di Mediobanca +0,57%, Alberto Nagel, è stato sentito dal pm Luigi Orsi sul presunto patto segreto con la famiglia Ligresti per l’uscita dal gruppo Fonsai (+1,8%) che accorderebbe alla famiglia siciliana una buonuscita di circa 45 milioni di euro (più tutta una serie di benefi). L’esistenza dell’accordo è stata affermata sia da Paolo e Jonella Ligresti che dal padre, mentre è stata smentita da Piazzetta Cuccia. Un documento, non firmato (mentre Ligresti sostiene di averlo firmato), è stato sequestrato nell’ufficio dell’Avv. Rossello, segretaria del patto di sindacato di Mediobanca.

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Categories: Finanza e Mercati