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Borse, l’Asia suona la riscossa. Questa volta il rimbalzo c’è

Pixabay

Il “super bazooka” della Fed produce i suoi effetti in Europa, dopo l’Asia in attesa che tra poche ore venga annunciato l’accordo tra il Congresso e Donald Trump sugli aiuti all’economia Usa. La notizia ha permesso a Piazza Affari di spiccare il volo: +5,4%. Francoforte +6% conquista la leadership del rimbalzo. Salgono anche Parigi e Madrid, entrambe con rialzi intorno al 5%.  Londra guadagna il 4% abbondante.

Il rimbalzo dei listini cade in contemporanea con la diffusione dei primi dati ufficiali sull’emergenza dell’Eurozona. Gli indicatori Pmi sono, come previsto, drammatici: l’indice Markit sulle aspettative dei direttori delle aziende dei servizi precipita in marzo a 28 da 52 di febbraio, molto peggio del 39 previsto e punto più basso da quando esiste questa rilevazione. In forte calo, ma in questo caso meno ampio del previsto, l’indice relativo alle aziende manifatturiere, sceso a 44,8 da 49,2: il consensus stimava 39. Chris Williamson, capo economista di Markit rileva che “il dato anticipa un crollo del 2% del pil nel primo trimestre, ma è probabile che la tendenza si accentui nei prossimi mesi”. 

La Germania dovrebbe sostenere oggi, nel corso della teleconferenza dei ministri finanziari della zona euro, la richiesta dell’Italia di utilizzo delle risorse contenute nel fondo Salva Stati ESM, Bloomberg riporta che i funzionari di Berlino sarebbero a favore dell’erogazione immediata di un prestito all’Italia a condizioni di favore. La cancelliera Angela Merkel sarebbe anche a favore dell’avvio di un negoziato sull’emissione di corona bond ma ritiene che questa via non sia percorribile subito. Le fonti sentite da Bloomberg, insistono che l’Italia deve essere chiara nell’impegnarsi alla soluzione dei problemi strutturali sul debito. Giovedì in videoconferenza si terrà anche una riunione del g20.

Sul fronte macro: 

  • Poco mosso il Btp decennale a 1,56%, poco mosso. Lo spread sul Bund è in leggero ribasso attorno a 193 punti.
  • Il petrolio Brent sale del 5%. La Casa Bianca ha rilanciato l’ipotesi di un’intesa con l’Arabia Saudita con qualche limitazione all’estrazione.
  • Eni avanza del 7%. Saipem +4,6%.
  • Dopo le incertezze della scorsa settimana ha preso velocità il rally dell’oro: dopo il +3,7% di ieri, la giornata è iniziata subito in rialzo del 2% a 1.584 dollari.  

Tutte su stamane le 40 blue chips del paniere principale, in più casi interessati dalla revisione dei giudizi degli analisti dopo i violenti cali:

Guida la corsa Exor +16,9% davanti a Stm +11,4, Nexi +10,1% e Moncler +10,2%.

Tra titoli migliori Generali +6,9%. Caltagirone è salito al 5% nell’azienda di Trieste, che ha aumentato il dividendo a 0,96 euro per azione (rendimento 8,8%), in stacco il 18 maggio.

Enel + 6,8%. Citi taglia a Sell, target price a 5 euro. Snam +4,7%, Citi ha alzato il giudizio a Neutral.

Atlantia avanza del 7,1%: Goldman Sachs taglia il target price a 18,9 euro.

Mediaset +6% è ad un passo dal 20% di Prosieben Sat.

Tim + 3,5% ha lanciato ieri il servizio tv Disney +.  

Ferrari +2,50%. Morgan Stanley ha abbassato il target price a 165 dollari. Fiat Chrysler +5,20%.

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