La perdita della Tripla A da parte della Francia ha leggermente intaccato il cambio dell’euro, che tuttavia si mantiene vicino a quota 1,28. Sui mercati azionari la forte avanzata di ieri ha portato, come era da prevedersi, a una pausa: l’indice regionale MSCI Asia Pacific, che alle 12,35 (ora di Tokyo) segnava un progresso dello 0,5%, sta cedendo almeno parte del guadagno. Tuttavia, le notizie sull’economia reale americana continuano a essere positive, specie per quanto riguarda il settore immobiliare, la cui ‘guarigione’ è una precondizione per la ripresa.
Tornando al campo valutario, la moneta cinese si mantiene vicino ai livelli record raggiunti (6,22 contro dollaro) il 14 novembre. E si nota una divaricazione fra gli andamenti, sin qui correlati, delle valute asiatiche e sudamericane. Alle ottime performance di yuan e won fa riscontro la debolezza del real brasiliano e del peso messicano (che tuttavia si erano rivalutati molto in precedenza). L’oro tende verso l’alto, come fa sempre quando aumentano le probabilità di misure di stimolo (l’ottusa ipotesi è che lo stimolo innalzi l’inflazione e spinga gli acquisti di beni rifugio come l’oro). Il petrolio a 89 $/barile continua a riflettere timori e tremori legati a Gaza e al Medio Oriente.