L’indice regionale delle borse asiatiche si avvia al terzo mese consecutivo di crescita: il Msci Asia Pacific sale oggi dello 0,7% mentre Tokyo sorpassa (indice Nikkei) il livello di 11mila, segnando la quotazione più alta dall’aprile 2010. Altre Borse segnano record pluriennali: per esempio, Sydney registra la decima seduta consecutiva di crescita, ciò che non si verificava da 10 anni. Dietro questo buon umore c’è uno yen che torna verso quota 91, confermando la tendenza al deprezzamento agognata dai produttori nipponici, e un inatteso aumento della produzione industriale in Corea.
Oggi la Fed dovrebbe rinnovare l’impegno agli acquisti di titoli lunghi, e con questo la garanzia che i tassi rimarranno bassi, lungo tutto l’arco delle scadenze. Dato il ruolo-guida della Fed nel determinare i tassi di interesse in giro per il mondo, si comprende l’ottimismo dei mercati: ai tassi bassi si aggiunge una riduzione dei rischi legati agli eventi di coda, cioè a quelle catastrofi che, anche se hanno poche possibilità di realizzarsi, porterebbero devastazioni nei mercati (leggi crisi dell’euro, o mancati accordi sui deficit americani).
In campo valutario l’euro si rafforza ancora, e viaggia verso quota 1,35. Il petrolio è anch’esso in tensione, e tende verso quota 98 $/b.