L’indice regionale MSCI Asia Pacific ha segnato il sesto risultato utile consecutivo, con un pregresso dello 0,2%. A Tokyo il Nikkei in corso di seduta ha superato quota 16mila, per la prima volta da sei anni, e il Cabinet Office giapponese, nel suo rapporto dicembrino, ha evitato, per la prima volta da molto tempo, di usare la parola ‘deflazione’, dicendo invece che “i prezzi sono stabili”.
Il buon umore dei mercati deve molto all’America (iersera Wall Street ha chiuso con altri record): i dati sui consumi delle famiglie – dati di contabilità nazionale, che coprono tutti gli acquisti, ben al di là delle vendite al dettaglio – hanno mostrato per il mese scorso un consistente aumento congiunturale.
L’euro è stabile, a 1,368 e lo yen sembra solidamente installato sopra quota 104. L’oro registra 1198 $/oncia, vicino ai minimi dell’anno e il petrolio WTI ha regredito leggermente, a 98,7 $/b.
