Oggi e domani i mercati azionari in Giappone e in Cina sono chiusi per festività, ma il resto dell’Asia ha tirato un sospiro di sollievo dopo che anche la Camera americana ha approvato le misure già approvate dal Senato per evitare il ‘fiscal cliff’. In una certa misura queste norme spazzano i problemi sotto il tappeto, nel senso che lasciano incerto il destino della lotta al deficit, rimandano di due mesi i tagli di spesa e non risolvono il problema del limite al debito pubblico, limite che deve essere rinnovato (il tetto è stato già raggiunto il 31 dicembre, ma con vari artifici contabili ci sono ancora due mesi di tempo).
É importante, tuttavia, che alla Camera si sia formata una maggioranza bipartisan in favore del compromesso: augura bene per gli altri compromessi che dovranno seguite.
L’euro si è rafforzato a 1,327 e lo yen ha continuato a indebolirsi passando quota 87 contro dollaro. Il petrolio si è rafforzato (a 92,7 $/b, WTI) dato che l’accordo augura bene per la fiducia e quindi per le propensioni alla spesa degli attori dell’economia reale.