Dopo le forti tensioni legate alla crisi russa i mercati si vanno stabilizzando e attendono le decisioni della Fed attese per questa sera. La chiusura negativa di Wall Street, dovuta a un ritiro delle quotazioni high tech, non ha influenzato più di tanto i mercati asiatici.
La Borsa cinese, che anche ieri ha tenuto alte le quotazioni, sta correggendo leggermente, mentre il Nikkei ha beneficiato di un modesto deprezzamento dello yen, che quota 117 contro dollaro. L’euro ha anch’esso guadagnato qualcosa contro la moneta Usa e quota appena sotto 1,25. Dopo il crollo di ieri il rublo, come era prevedibile, ha corretto e da quota 78 si è portato a 71 contro dollaro.
La crisi in Russia ha fatto pensare che la banca centrale dovrà vendere dell’oro, e tanto è bastata per ricacciare le quotazioni sotto quota 1200 (1198 $/oncia).
Per quanto riguarda il petrolio, il ministro russo per l’energia sposa la posizione dell’Opec e a Dubai ha dichiarato (la Russia è il maggior produttore mondiale) che non taglierà la produzione e lascierà che il prezzo si stabilizzi da solo. Il quale prezzo, tuttavia, ha ripreso a scendere e il greggio WTI quota 54,8 $/b (59,3 il Brent).
I futures su Wall Street risalgono, nel prmi pomeriggio giapponese, dello 0,2%.