Arretrano le Borse, ma non troppo. Gli enormi volumi di liquidità in circolazione combinati con la politica espansiva della Bce fanno da ammortizzatore alla situazione esplosiva in Ucraina ed a Gaza. I listini sono addirittura passati in terreno positivo poco dopo le 10, sull’onda di dichiarazioni ritenute distensive di Vladimir Putin. Poi è tornata a prevalere la prudenza. Piazza Affari è in ribasso dello 0,41%, l’indice Ftse Mib è a quota 20.518. In rosso gli altri listini del Vecchio Continente: Parigi -0,34%, Francoforte -0,80%, Madrid -0,91%. La Borsa di Londra arretra dello 0,62%
Lo spread Btp/Bund è a quota166 punti base, il rendimento del decennale è al 2,81%. Il rapporto euro/dollaro è a quota 1,353. L’oro tratta a 1.309 dollari l’oncia. Il petrolio sale. Il Wti avanza dello 0,3% a 103,5 dollari al barile, Brent a 108,2 dollari (+0,2%). Nel pomeriggio attesi in America due indicatori importanti: l’indice della fiducia dell’università del Michigan e il superindice.
Contrastati a Milano i titoli finanziari e delle banche popolari: Intesa -1,2%, Unicredit -0,3%, PopMilano -1,4%, Ubi -1,8%, Banco Popolare -1,8%. Azimut arretra dello 0,8% In terreno positivo c’è Mediobanca (+0,59%) all’indomani della riunione del Cda che ha semplificato la struttura del patto di sindacato e sancito il rafforzamento della quota di Vincent Bolloré.
Fra le assicurazioni, Generali -0,4%, UnipolSai -0,1%. L’ipotesi che il trasporto aereo (e il turismo) possano subire danni dopo l’attentato all’aereo malese colpisce Autogrill (-2,1%), leader nella ristorazioni negli aeroporti degli Stati Uniti, e Atlantia (-1,5%), che gestisce Fiumicino. World Duty Free è invece poco mossa (+0,2%).
Eni ed Enel, due delle società italiane più esposte verso la Russia, sono poco mosse: la prima scende dello 0,2%, la seconda perde lo 0,4%. Fiat (+1,1%) resta sotto i riflettori dopo le indiscrezioni su contatti fra la famiglia Agnelli e Volkswagen per una possibile vendita. Fra gli industriali, Pirelli arretra dello 0,6%, Finmeccanica -1,9%.
Il titolo migliore è Ferragamo che segna un rialzo del 4,2%, sostenuta da Exane che ha alzato la raccomandazione a outperform da neutral, con target price a 25 euro. Gli altri titoli del lusso sono poco mossi, con l’eccezione di Cucinelli (+4,6%), che ieri ha diffuso buoni risultati del secondo trimestre fatturato (+11,6%).
Si stabilizza Telecom Italia (-0,2%). Gtech (-0,32%) non sembra accusare il downgrade incassato da S&P (da BBB a BBB-) dopo lo sbarco a Las Vegas.