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Borse, la debacle dell’Europa non contagia Usa e Cina

Il giovedì nero delle Borse europee non contamina né Wall Street né le piazze cinesi e questo lascia spazio alle speranze di un immediato rimbalzo del Vecchio continente, anche se lo spettro di una hard Brexit avanza a grandi passi

Borse, la debacle dell’Europa non contagia Usa e Cina

I timori sollevati dall’aumento dei contagi si fermano ai confini dell’Europa. Wall Street, che dispera ormai di ricevere indicazioni sugli stimoli all’economia prima del voto, è concentrata a seguire il tentativo di recupero in extremis di Donald Trump. E la Cina, l’area più dinamica dell’economia mondiale, attende con fiducia la pubblicazione lunedì delle prime stime sul Pil del terzo trimestre, previsto in accelerazione del 5% dal 3,2 precedente grazie al contributo di consumi e investimenti in conto capitale. Potrebbe essere un’iniezione di buone notizie opportuna per contrastare il pessimismo innescato dalla seconda ondata della pandemia, che rischia di dominare i lavori del Consiglio Europeo.

Lo Shanghai Composite, in calo dello 0,5%, chiude la settimana con un rialzo di circa il 2%.

Contrastati gli altri listini. L’Hang Seng di Hong Kong è in rialzo dello 0,7% e il BSE Sensex di Mumbai dello 0,8%. Nikkei di Tokyo -0,3%. Kospi di Seul -0,7%. S&P ASX 200 di Sidney -0,5%.

Poco mossi stamane i futures su Wall Street. Ieri sera, grazie al recupero finale, l’S&P500 ha chiuso la seduta con un ribasso modesto, -0,2%. Piatto il Dow Jones (-0,07%). Il Nasdaq ha perso lo 0,5%, soprattutto per effetto delle vendite sulle grandi società, al Nasdaq 100 è infatti andata peggio, con un calo del lo 0,7%.

MORGAN STANLEY (+1,3%) CHIUDE I CONTI DELLE BANCHE

I grandi nomi della tecnologia hanno lasciato la scena alle piccole società: l’indice Russell 2000 ha guadagnato l’1,1%. A sostenere il mercato è stata ieri la performance di Walgreen Boots Alliance, +4,8% dopo i conti.

Positiva anche Morgan Stanley (+1,3%); dalla trimestrale emerge che, al pari delle altre banche, crescono i profitti da trading ma il retail delude.

PETROLIO IN DISCESA, SALE LA PRODUZIONE DELLA LIBIA

Petrolio WTI ancora in calo dell’1%. La Libia spinge sempre di più sulla produzione: secondo Bloomberg, siamo arrivati a mezzo milione di barili al giorno, con il maxi-giacimento di Sharara salito a 110.000 barili giorno; l’obiettivo della Libia National Oil Co è arrivare in prossimità dei livelli precedenti lo scoppio della guerra civile, intorno a 1,2 milioni di barili. La Libia è parte dell’Opec, ma è stata esentata dalle limitazioni che gli altri membri si sono imposti quest’anno.

SOS DA MERKEL, GIOVEDÌ NERO PER L’EUROPA

È arrivato il giovedì nero dei mercati europei, puntuale come ogni ottobre. Ma stavolta più pericoloso, perché imposto da circostanze esterne e non da eccessi del mercato. Le Borse dell’Europa sono infatti arretrate pesantemente di fronte all’accelerazione del contagio. Le vendite sono aumentate dopo che Angela Merkel ha avvertito che la Germania non è in grado di sopportare un secondo lockdown. In questa cornice drammatica (24 mila nuovi casi in Francia in attesa del coprifuoco) si è aperta ieri sera la due giorni del Consiglio d’Europa.

ULTIMATUM SULLA BREXIT: LONDRA “SORPRESA E DELUSA”

Il Consiglio europeo ha rimandato la palla della Brexit nel campo di Boris Johnson. Al termine della prima sessione della riunione tra i capi di Stato e di governo degli Stati Ue, l’esortazione che arriva da Bruxelles è che il Regno Unito compia “i passi necessari per rendere possibile l’accordo”. Da parte inglese il negoziatore Frost si è detto “assai sorpreso e deluso” della posizione Ue. La sterlina ha ceduto abbondantemente nella seconda parte di seduta.

PIAZZA AFFARI GUIDA LE PERDITE

Piazza Affari ha lasciato sul terreno il 2,77%, pur restando, seppur di stretta misura, sopra quota 19mila punti (19.065). Meno pesanti, ma di poco, le perdite degli altri listini: Francoforte -2,54%, Londra -1,76% e Madrid -1,44%.

MA DAIMLER SORPRENDE IN POSITIVO

A sorpresa accelera Daimler. Il gruppo tedesco dell’automotive ha stracciato le aspettative del trimestre per quanto riguarda l’utile operativo: 3,07 miliardi di euro, quasi il doppio di quel che prevedeva il consensus.

LVMH: -7% LE VENDITE, MEGLIO DEL PREVISTO

Parigi -2,11%. Il gigante francese del lusso Lvmh ha registrato nel terzo trimestre un calo del 7% delle vendite omogenee, superando le stime degli analisti.

In forte calo sull’Eurostoxx il settore turismo; ai minimi da oltre tre settimane le auto e gli energetici. Pesanti le banche. Christine Lagarde ha detto ieri che il settore bancario ha ampie riserve per assorbire le perdite. La presidente ha aggiunto che la Bce è sempre pronta ad allentare ulteriormente la politica monetaria se necessario, soprattutto perché le incertezze relative all’andamento della pandemia potrebbero indebolire il vigore della ripresa.

Al termine di una seduta che ha visto il clima di avversione al rischio penalizzare i periferici, il Btp recupera una parte delle perdite dopo le parole della presidente Lagarde.

PARLA LAGARDE, I BTP RECUPERANO

Il tasso del decennale è in area 0,65%, dopo aver chiuso a 0,61% la seduta precedente. Al momento dell’intervento di Lagarde era a 0,7%. Lo spread si è attestato a 127 punti con una puntata oltre quota 132 dai 119 della vigilia.

PROFUMO CONDANNATO: LEONARDO -3,9%

Doccia gelida per Leonardo. A sorpresa, il Tribunale di Milano ha condannato a sei anni di reclusione e a una multa di 2,5 milioni e mezzo gli ex vertici di Mps, Alessandro Profumo, oggi ad di Leonardo (-3,99%), e Fabrizio Viola, con l’accusa di aggiotaggio e false comunicazioni sociali. La Procura aveva chiesto l’assoluzione.

SOLO FERRARI EVITA IL ROSSO, L’AGRICOLE SOSTIENE BPM

Ferrari +0,5%: Bank of America ha alzato il target price del titolo da 235 a 265 dollari, confermando a buy il rating. Il Cavallino è stata giovedì l’unica blue chip in rialzo su 40 azioni che compongono il FtseMib.

In lieve ribasso Banco Bpm (-0,3%), positiva per buona parte della seduta. La Banca ha firmato un accordo confidenziale con il Credit Agricole sulla possibile aggregazione della banca con le attività italiane del gruppo francese. In caso di buon esito della combinazione, Credit Agricole avrebbe il 40% del capitale di Banco Bpm. Secondo Reuters, Banco Bpm sarebbe aperta a discutere con tutti sul fronte M&A mentre con Credit Agricole sono in corso contatti approfonditi sulla partnership nel credito al consumo. Nell’ambito degli accordi siglati dalle due banche a giugno 2019 per rafforzare la partnership, è già prevista una put option per Banco Bpm su un 10% di Agos, di cui la Banca italiana ha il 39% e Agricole il 61%, da esercitare a giugno 2021 a un prezzo di 150 milioni di euro.

In forte calo Unicredit (-3,4%): i 5 Stelle sono scesi in campo contro la nomina di Pier Carlo Padoan alla guida dell’istituto nel timore di operazioni che possano riguardare Mps (-4,93%) e Intesa Sanpaolo (-4,5%).

Nel gestito in forte calo Azimut (-4%).

IL LOCKDOWN SPAVENTA L’INDUSTRIA: PIRELLI -4,3%, RESISTE STM

In profondo rosso gli industriali, su cui grava il pericolo del lockdown numero due. Pirelli lascia sul terreno il 4,32%, Cnh il 2,16%. Fiat Chrysler -2,14% ha vanificato l’effetto positivo della firma del contratto con il sindacato canadese. Prysmian -1,89%.

Ha contenuto le perdite Stm (-1,42%), che ha acquisito e integrato gli asset della francese Somos Semiconductor.

Giù anche i petroliferi: Tenaris -4,99%, Saipem -3,28%, Eni -4,18%. L’Opec ha affermato che la domanda del petrolio non sta recuperando come da attese.

PROVE DI ACCORDO, MA ATLANTIA ARRETRA

Frena Atlantia (-3,66%) dopo lo strappo di ieri (+9,6%). Sarà un week end importante ma probabilmente non decisivo per l’accordo tra il gruppo Benetton e la Cdp.

Tra le mid cap, male Technogym (-5,6%), Mutuionline (-5,37%) e Cerved (-5,04%).

Da segnalare invece Sit (+1,5%), dopo che l’azienda ha siglato un accordo vincolante per l’acquisizione del 100% di Janz-Contagem e Gestao de Fluidos S.A., consolidata azienda portoghese di proprietà della famiglia Janz specializzata nella produzione di contatori d’acqua residenziali.

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