La Befana ha spazzato via l’ottimismo dai recinti dei mercati. A innescare la scintilla del ribasso è stata la pubblicazione dei verbali della Fed in occasione della riunione di dicembre, da cui emerge che i membri della Banca centrale puntano non solo alla fine degli stimoli introdotti per limitare gli effetti della pandemia, ma si parla apertamente di un rialzo dei tassi “prima e a velocità maggiore” delle attese per combattere la galoppata dell’inflazione e favorire una ripresa economica stabile. Le minute della Banca centrale lasciano intravedere la possibilità di una stretta più aggressiva del previsto, seguita “poco dopo” dall’avvio della riduzione del bilancio della Fed.
LA FED ANTICIPA ALL’ESTATE LA STRETTA SUL BILANCIO
I future sui movimenti dei tassi danno l’80% di probabilità di un incremento già a marzo, il che vuol dire che la riduzione del bilancio, arrivato a 8.300 miliardi di dollari, potrebbe iniziare prima dell’estate. Immediata la risposta del mercato.
Il Nasdaq (-3,34%) ha subito il suo più grande calo giornaliero in quasi un anno. Sotto tiro, in particolare, Nvidia (-5,7%) e Tesla (-5,3%). Il mal dei tassi ha contagiato anche il Dow Jones, in calo dell’1,1% dopo due sedute di rialzo. S&P500 -1,9%.
Meta, la nuova società di Mark Zuckerberg, ha cancellato il progetto di un sistema operativo in Virtual Reality e Realtà Aumentata a cui lavorava una squadra composto da trecento persone dal 2017.
I RENDIMENTI DEL T-BOND SCHIZZANO A 1,71%
I rendimenti statunitensi sono saliti ancora una volta durante la notte, mettendo sotto pressione il mercato dei futures. I derivati del Nasdaq sono più bassi dello 0,70%, quelli dell’S&P 500 perdono lo 0,40%. I futures del Dow Jones sono più bassi dello 0,25%.
Il Treasury Note a dieci anni si è portato all’1,71% di rendimento, livello che non si vedeva da aprile 2021, quando il mercato ragionava, come oggi, su quattro rialzi del costo del denaro nel corso del 2022.
ASIA IN PROFONDO ROSSO, EVERGRANDE CONVOCA I CREDITORI
La tempesta è proseguita stamane in Asia. Il Nikkei di Tokyo perde il 2,7%. Torna ad apprezzarsi lo yen: il cross dollaro yen è in calo dello 0,2%, a 115,6, a ridosso dei massimi degli ultimi cinque anni toccati a inizio settimana. L’S&P ASX di Sidney ha chiuso in calo del 2,7%.
CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,9%. Hang Seng di Hong Kong -0,3%. Kospi di Seul -0,7%.
L’indice Hang Seng Tech, all’interno del quale si trovano i nomi più importanti dell’high tech cinese, è in calo dello 0,2%, dopo un avvio di seduta in rialzo. Alibaba guadagna quasi il 4%. JD.com +2%.
China Evergrande è in rialzo dello 0,6%. Reuters ha scritto stanotte che la società immobiliare super indebitata ha convocato per questa settimana i suoi creditori in valuta locale: nel corso dell’incontro si dovrebbe parlare di una proroga di sei mesi sul pagamento delle cedole e sul richiamo di alcuni bond.
RIVOLTA IN KAZAHKSTAN, SOFFRE IL RUBLO. NUOVE COSE TURCHE
Partenza contrastata in vista anche per le Borse europee. In attesa dei dati sulla bilancia valutaria della Turchia dopo il salasso imposto da Erdogan a difesa della lira sul dollaro, si apre un fronte orientale. Si indebolisce il rublo, anche per effetto delle notizie in arrivo dal Kazakhstan: una folla inferocita per l’aumento esponenziale dei prezzi dell’energia ha preso d’assalto e occupato i palazzi delle istituzioni governative: il presidente della repubblica ha chiesto aiuto ai paesi vicini. Una coalizione guidata dalla Russia ha detto che risponderà all’appello. L’agenzia russa Interfax riporta che negli scontri in corso nella capitale ci sono state decine di vittime.
ARRETRANO PETROLIO E ORO. FRANA IL BITCOIN
Il petrolio, intanto, perde colpi; il WTI è in ribasso dell’1% a 77 dollari il barile. Brent -1% a 80 dollari.
Fa un passo indietro anche l’oro, a 1.803 dollari l’oncia, segno che il mercato, in questo momento, guarda più al rialzo dei tassi che alla minaccia di lungo periodo dell’inflazione.
Si sgonfia la propensione al rischio ed a farne le spese è il bitcoin, ieri in calo del 5,7%, stamattina la più trattata criptovaluta segna un ribasso dell’1% a 43.111 dollari.
ITALIA, SALE L’INFLAZIONE A +3,9%
E tre. Piazza Affari allunga la serie positiva dall’inizio del 2022. Non spaventa l’avanzata del carovita, in linea con le previsioni, così come l’andamento dei contagi, che sfiorano quota 190mila. L’inflazione, trainata dall’energia, registra un aumento dello 0,5% su base mensile, a +3,9% (dal +3,7% del mese precedente), poco sopra le stime degli analisti. Il tasso, anno su anno, è il dato più alto da agosto 2008, quando l’inflazione era al +4,1%. Nel 2021, dopo la flessione del 2020 (-0,2%), i prezzi al consumo tornano a crescere in media d’anno (+1,9%), registrando l’aumento più ampio dal 2012.
IL NUOVO BTP 30 ATTRAE 55 MILIARDI DI RICHIESTE
L’aumento non spaventa gli investitori, che hanno assorbito il lancio del nuovo titolo a 30 anni con ordini superiori a 55 miliardi (scadenza settembre 2052). Le richieste includono 2,75 miliardi di euro dei jont lead manager. L’ammontare dell’offerta di titoli è pari a 7 miliardi di euro. Lo spread è fissato a +6 punti base sul trentennale con scadenza settembre 2051. Prima cedola short il primo marzo 2022. Il ministero aveva ieri comunicato di aver affidato a Barclays Bank Ireland, Bnp Paribas, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo e J.P. Morgan il mandato per il collocamento.
DECENNALE A 1,24%, SALE LO SPREAD A 136
Il tasso del decennale si attesta in area 1,24%, rispetto a 1,22% della chiusura precedente. Il tasso sul segmento 30 anni è a 2,11%, ai massimi da maggio, da 2,07% registrato ieri nel finale di seduta. Lo spread sul Bund sul tratto a dieci anni si allarga a 136 punti base dai 133 di ieri.
Anche la Slovenia si è affacciata sul mercato con un sindacato, collocando 1,75 miliardi di euro in titoli a 4 e 40 anni a fronte di una domanda pari a 6,6 miliardi. La Spagna ha raccolto 5,68 miliardi di euro in Bonos e la Germania 3,13 miliardi nel nuovo Bund decennale.
PIAZZA AFFARI RECORD, TRE RIALZI DI FILA
Al traguardo di giornata il Ftse Mib segna un progresso dello 0,74%, a 28.162 punti, nuovo record dal febbraio 2008.
Nel resto d’Europa: Francoforte +0,7%; Parigi +0,81%; Madrid -0,03%; Londra +0,14%. In rosso Amsterdam (-0,44%).
CORRE RENAULT ALLEATA DI QUALCOMM
Continua il rally del settore auto. Corre Renault (+5,31%) dopo la firma di un accordo di fornitura di chip siglato con l’americana Qualcomm.
Bmw sale del 2,18% dopo vendite record (2,2 milioni di pezzi) nel 2021. Il gruppo di Monaco ha anche annunciato di aver messo a punto una batteria della durata di mille ore.
Tornando a Parigi, è di nuovo d’attualità il possibile accordo tra Carrefour (+5,09%) e il gruppo Auchan.
PIRELLI SGOMMA AL TOP DI MILANO GRAZIE A JP MORGAN
Anche a Milano accelera il settore auto. Il titolo migliore è Pirelli (+ 5,25% a 6,5 euro), cresciuto del 50% nel corso degli ultimi 12 mesi. La casa della Bicocca, ormai di proprietà cinese, ha beneficiato del giudizio positivo degli analisti di JP Morgan, che hanno alzato il prezzo obiettivo da 5,6 a 7,5 euro. In un report sul comparto auto europeo, gli esperti assegnano la loro preferenza ai titoli dei produttori di pneumatici, promuovendo il miglioramento del profilo finanziario: le stime di eps (utile per azione) vengono migliorate dell’1,4% per l’anno corrente e dell’1,7% per il prossimo.
NASCE L’ASSE STELLANTIS-AMAZON PER L’AUTO FUTURA
Dopo il flop al debutto, prosegue il recupero di Iveco (+6,2%). Corre Stellantis (+4%) dopo aver siglato con Amazon una serie di accordi globali e pluriennali che trasformeranno l’esperienza di guida per milioni di clienti. In particolare, saranno messi a punto nuovi software in grado di accelerare il processo di trasformazione della società in un operatore della mobilità sostenibile.
RALLENTA CNH, IL CLAN AGNELLI LASCIA SESTRIERE
Rallenta invece Cnh Industrial (-1,1%), nonostante Fitch abbia alzato il rating di due livelli a BBB+ e Banca Akros abbia aumentato il prezzo obiettivo da 16,5 a 18 euro. L’americana Nikola, in cui Iveco ha una consistente partecipazione, ha venduto all’operatore della logistica USA Truck 10 camion a trazione elettrica.
Sempre in casa Agnelli, si registra la cessione al fondo inglese Icon della “Via Lattea”, uno dei comprensori sciistici più famosi del mondo, aperto da Edoardo Agnelli 75 anni fa, che permette di sciare da Sauze d’Oulx a Clavière passando per il Sestrière.
CORRONO I FINANZIARI, GIÙ LE UTILITIES
Continua la stagione favorevole dei finanziari: Unipol +1,98%, Finecobank +1,46%, Nexi +1,85% e Banco Bpm +1,13%.
I rialzi del petrolio favoriscono Eni (+1,16%).
VERSO UNA NUOVA RESA DEI CONTI IN TELECOM
Si concentrano gli acquisti su Telecom (+2,7%): il cda di fine gennaio potrebbe rappresentare un passaggio significativo sia per il piano industriale sia per l’offerta di Kkr, che potrebbe contare, secondo indiscrezioni, sui due principali gruppi bancari italiani (Unicredit e Intesa Sanpaolo).
I cali investono soprattutto le utility: A2a -10,8%; Terna -0,84%; Hera -0,79%; Enel -0,72%; Italgas -0,56%.
In rosso anche Campari (-0,74%), Generali (-0,58%), Inwit (-0,52%) e Atlantia (-0,2%).
INTESA PROMUOVE A BUY IL TITOLO ARISTON
Ariston +1,51%; Intesa San Paolo ha avviato la copertura sul titolo con rating buy. Ha proseguito nel rally della vigilia (+5,44%) Witt, che ha registrato un rialzo del 4,53%.