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Borse incerte, euro al top. Soffre il lusso

L’euro avanza nei confronti del dollaro. Il cambio si è attestato, infatti, a 1,1458 da 1,1406 della vigilia, ai massimi da sei mesi. La speculazione, preso atto del monito delle autorità giapponesi contro la marcia dello yen (123,93 sulla moneta unica da 123,13 di ieri) hanno spostato la loro pressione sull’euro.

La novità pesa sulle Borse del Vecchio Continente. La Borsa di Milano è incerta in mattinata: intorno a mezzogiorno arretra dello 0,09%. Recuperano gli altri listini europei: Londra invariata, Francoforte +0,4% e Parigi +0,2%. Il Tesoro ha collocato tutti i 6 miliardi di euro di Bot a 12 mesi con un rendimento sceso al -0,081%. Sostenuta la domanda che ha sfiorato 9,3 miliardi. Lo spread Btp/Bund scende sulla soglia dei 120 punti.

Rallentano nel corso della mattinata le banche, dopo un avvio vivace sull’onda del varo del fondo di stabilizzazione del credito. Unicredit sale del 2,3%. Ieri il socio Leonardo Del Vecchio ha rilasciato dichiarazioni di convinto sostegno al top management. Arretra invece Intesa Sanpaolo -0,5%. Bene Monte Paschi +1,5%. Banco Popolare +3,5%, Ubi Banca +1,5%. 

Tutte in calo le società del risparmio gestito. Azimut perde l’1,8%, Anima il 2,3%, Fineco Bank -1,8%. Invariata Generali. Stamattina gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno avviato la copertura sul titolo con un giudizio Buy e un target price a 16 euro. Unipol Sai perde il 2%. 

Il rafforzamento dell’euro pesa sulle prospettive dell’export, specie dell’industria del lusso. La peggiore blue chip europea è LVMH -3,8% dopo i dati preliminari del primo trimestre: ricavi in crescita del 3% su base organica contro il +4,1% atteso dal consensus. I ricavi ammontano a 8,72 miliardi. Burberry è in calo del 2,3%, Kering -1,5%. A Piazza Affari Moncler perde il 3%, Ferragamo -3,5%. 

Segna il passo Rcs Mediagroup, ieri in rialzo di quasi il 30%, oggi in calo dello 0,5%. Mediaset sale del 2%: negli ultimi 3 giorni, dal via libera all’alleanza con Vivendi e alla cessione di Mediaset Premium, il titolo ha guadagnato oltre l’11%, ricevendo la promozione di broker come Goldman Sachs e Barclays, convinte, più ancora che dall’asse con il gruppo francese, dagli effetti sui conti della cessione della pay Mediaset.

Le acquisizioni di Vivendi smuovono anche la Borsa parigina: all’indomani dell’annuncio dell’ingresso del gruppo guidato da Bollorè nel capitale di Fnac, il titolo della catena francese guadagna il 6,6% a 57,78 euro, a metà seduta. Poco mosse le azioni Vivendi, in rialzo dello 0,20% a 64,7 euro, in un mercato in progresso dello 0,18%.

In calo STM -2,8%. Telecom Italia perde l’1,5% dopo la bocciatura della fusione tra O2 e 3 in Gran Bretagna da parte dell’Antitrust locale. CNH Industrial perde il 2,5% dopo la diffusione di indicazioni negative da parte della concorrente americana Deere.

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