Anche l’Europa, dopo l’Asia, apre la settimana in rosso. Ma i listini recuperano qualche posizione in tarda mattinata, anche perché non è scontata la crisi della maggioranza di Angela Merkel, sostenuta dalla Cdu contro l’attacco bavarese. Alle 17 si incontrano i vertici dei due partiti cristiano sociali. Secondo i sondaggi, il 65% dei tedeschi sta con la Cancelliera.
A Milano l’indice arretra di poco più di un punto percentuale attorno a quota 21.400. Fa meglio Francoforte -0,5%, Parigi -1,10%.
Airbus segna un ribasso del 2,2% dopo che Bloomberg ha scritto che la società non riuscirà a raggiungere alcuni target. Leonardo -2%. Atr, joint venture tra il gruppo italiano e Airbus, stima che il mercato dei turbopropulsori arriverà a 80 miliardi di dollari nell’arco di vent’anni
Carrefour e l’inglese Tesco perdono rispettivamente lo 0,7% e lo 0,4% dopo aver annunciato un piano per formare un’alleanza di lungo termine nel tentativo di tagliare i costi. Londra 0,90%.
Accelera in giugno la crescita del settore manifatturiero italiano per la prima volta da gennaio. L’indice Pmi si è attestato in giugno a 53,3 punti dai 52,7 di maggio: si tratta del primo incremento dopo quattro mesi consecutivi di discesa. Le attese degli economisti erano per un indicatore a 52,7. Nel mese di maggio il tasso di disoccupazione è sceso al 10,7% dall’11% (rivisto) del mese precedente. Lo rende noto Istat, aggiungendo che si tratta del minimo da agosto 2012.
L’euro si indebolisce su dollaro a 1,164. Dopo aver ritestato quota 250 punti base nella primissima parte della mattinata, lo spread Btp/Bund è parzialmente rientrato, pur rimanendo in allargamento sulla chiusura di venerdì. Pesano le stravaganti uscite del sottosegretario alle Infrastrutture Siri.
In calo il petrolio, dopo che Donald Trump è tornato a chiedere all’Opec un aumento della produzione. Brent a 78,5 dollari il barile, in calo dell’1%. L’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi ritiene che, se verrano rispettate le promesse di un aumento della produzione da parte dei paesi Opec e dei loro alleati, il prezzo del greggio possa stabilizzarsi tra i 65 e i 70 dollari al barile, anche se le tensioni geopolitiche potrebbero spingere le quotazioni al rialzo. Eni -1%. Saipem-1%.
Spettacolare ma prevedibile tonfo di Recordati – 14,21% a 29,21 euro.Il fondo di private equity Cvc Capital ha acquisito il 51,8% del capitale da Fimei, per circa 3 miliardi di euro a livello di valore d’impresa, pari a 28 euro per azione, prezzo al quale sarà lanciata l’Opa. Il titolo ha chiuso venerdì sera a 34,06 euro.
Prysmian, al primo giorno dell’aumento di capitale, tratta a 20,28 euro. L’operazione prevede l’emissione di 32,7 milioni di azioni ad un prezzo di 15,31 euro: prezzo di chiusura di venerdì sera pari a 21,33 euro.
L’indice Stoxx delle società dell’automotive, in calo dell’1,5% in avvio di seduta, ora guadagna lo 0,26%. Bloomberg segnala che a questi prezzi, le valutazioni a livello di PE delle società dell’automotive dell’Europa sono sui minimi degli ultimi due anni.
Fiat Chrysler -0,4%. Parlando con i giornalisti a bordo dell’areo presidenziale, venerdì sera Donald Trump ha detto che l’analisi del mercato dell’auto, in vista dell’aumento dei dazi sulle importazioni dall’Ue e da altri paesi, verrà completata nell’arco di tre-quattro settimane. Brembo -2%. Cnh Industrial -2%.
Mediaset -3,32% risente del giudizio negativo di un report di Morgan Stanley sui network tv europei. Il gruppo italiano è anche al centro di forti sollecitazioni da parte del ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.
Fuori dal listino principale:
- Vola Trevi +9%, Fincantieri -2,9%. I recenti dissapori tra Italia e Francia sul tema dell’accoglienza ai migranti, potrebbe rendere più complicato il negoziato per l’integrazione con Naval Group.
- Il Sole24Ore -1,4% dopo le dimissioni di Giorgio Fossa dalla carica di presidente.