Borse sospese in attesa del Greferendum. L’Eurogruppo non procederà a nuove negoziazioni prima del voto. Yannis Varoufakis ha lasciato intendere che si dimetterà in caso di vittoria del sì.
L’indice Ftse Mib segnala un modesto ribasso -0,1%. Variazioni minime anche a Parigi -0,01% e Francoforte +0.06%. Da segnalare a Stoccolma il tonfo di Electrolux -10%, dopo il no dell’antitrust Usa all’acquisto degli elettrodomestici di Ge.
I mercati, accantonata (ma non rimossa, ahimè, la questione greca) guardano ai dati del mercato del lavoro Usa di giugno che verranno resi pubblici nel primo pomeriggio.
Situazione stabile anche per i titoli di Stato: il Btp 10 è scambiato al rendimento del 2,31%, spread a quota 144.Trova conferma intanto il rafforzamento del dollaro, trattato ad un cross di 1,10.
Stabile il petrolio: Brent a 62,2 dollari. Eni avanza dello 0,3%. Saipem +2% recupera lo scivolone di mercoledì. Deboli in Piazza Affari le banche: Unicredit -0,6%, Intesa -0,4%. Giù anche Bpm e Mps, entrambe -1%.
In terreno positivo tra i finanziari solo Azimut +0,4%.
Le note più rilevanti arrivano dal settore elettrico grazie alla scossa della tedesca Rwe +4,5% favorita dalla decisione del governo di Berlino di non procedere ad una nuova tassa sul carbone (nuova singolare mossa della politica presunta verde di Berlino). Sale Enel +1,2%, fa ancor meglio Enel Green Power +1,9%. Terna +1,8%, Snam +1,3%.
Rallentano sia Mediaset -0,5% che Telecom Italia -0,6%.
Interrompe la corsa, dopo una partenza promettente, Fiat Chrysler -0,3% nonostante l’aumento delle vendite sia in Italia che in Usa. Si ridimensiona anche Cnh Industrial -1,1%.