La frenata dell’inflazione in Cina ha condizionato l’intera giornata dei listini che in Europa chiudono in calo mentre anche Wall Street viaggia in rosso. I prezzi al consumo del Dragone si sono attestati al +1,6% a settembre, contro il previsto +1,8%, una frenata che conferma che la congiuntura stenta a riprendersi.
Milano chiude cede lo 0,95% a 21.838,20 vicina ai minimi di giornata trascinata al ribasso proprio dal lusso, uno dei settori più colpiti dai timori sull’economia asiatica. Moncler cede il 3,27% e Yoox il 3,07%. Giù anche Parigi -0,74%, Londra -1,15% nonostante il tasso di disoccupazione (Ilo) in Gran Bretagna, nel trimestre concluso ad agosto, sia sceso al 5,4% rispetto al 5,5% del trimestre chiuso a luglio. Il dato è però leggermente sotto le attese (5,5%). Francoforte cede l’1,17%. A Berlino il Governo tedesco ha tagliato le previsioni di crescita del Pil nel 2015 all’1,7% dal precedente 1,8 per cento. Confermata, invece, la previsione di un aumento del Pil pari all’1,8% nel 2016.
Inoltre, ad agosto 2015 rispetto a luglio 2015, il dato della produzione industriale destagionalizzato è sceso dello 0,5% nella zona euro (Ue19) e dello 0,3% nella Ue a 28. In Italia si registra un calo dello 0,6%. L’Istat ha poi comunicato che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è diminuito dello 0,4% su base mensile ed è aumentata dello 0,2% su base annua, meno della stima preliminare (+0,3%) , facendo registrare lo stesso tasso tendenziale dei tre mesi precedenti. L’inflazione acquisita per il 2015 scende a +0,1% dallo 0,2% di agosto.
Tokyo ha chiuso in calo del 2% dopo che i prezzi alla produzione sono scesi del 3,9% a settembre, il calo più massiccio dal 2009. Sui dati cinesi i listini asiatici hanno chiuso deboli, Shanghai e Shenzhen, entrambi -0,2%, Hong Kong -0,7%.
A Wall Street il Dow Jones cede lo 0,58% e l’S&P500 lo 0,41%. Non scalda il sentiment la stagione delle trimestrali Usa mentre in serata è atteso il Beige Book, il rapporto sulla congiuntura americana della Banca centrale americana. Il mercato attende di capire come si muoverà la Fed nella riunione sui tassi di ottobre. Sul fronte macroeconomico Usa oggi sono arrivati dati deludenti.Le scorte di magazzino sono rimaste invariate lo scorso agosto, mentre gli analisti si aspettavano che crescessero dello 0,1%. Nel mese di settembre le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,1% rispetto al mese precedente, facendo peggio delle attese che erano per una crescita dello 0,2%. I prezzi alla produzione, infine, sono scesi dello 0,5%. Il petrolio Wti cede l’1,35% a 46,03 dollari al barile, il cambio euro dollaro sale dello 0,5% a 1,1436.
A Piazza Affari le vendite colpiscono oltre ai titoli del lusso anche Telecom Italia, Buzzi Unicem e Atlantia. Stm -1,59%. Questa mattina l’olandese Asml, leader in Europa nella produzione di macchine per stampare chip, ha comunicato previsioni sul trimestre in corso inferiori alle aspettative. In controtendenza energia e banche. Enel Green Power +0,80%, Enel +0,6%. Bper +0,46%, Bmps +0,31%. In evidenza anche Ansaldo