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Borse in rosso in attesa di Brexit, del Mes e della Bce

I mercati attendono le mosse della Ue su Brexit e sulla riforma del Mes ma anche le decisioni della Bce sulla politica monetaria – Piazza Affari, pur chiudendo in rossa, registra il balzo di Moncler per lo shopping di Stone Island

Borse in rosso in attesa di Brexit, del Mes e della Bce

Piazza Affari si allinea al clima europeo e chiude in leggero calo (-0,32%) una seduta dal sapore semi festivo per il ponte dell’Immacolata. Nel nebbioso panorama brilla però a Moncler +1,85%, a seguito dell’annuncio a sorpresa dell’acquisto di Stone Island. 

Le vendite prevalgono a Francoforte (-0,17%), Parigi (-0,64%), Madrid (-0,53%), mentre Wall Street si muove contrastata dopo i record di venerdì. L’entusiasmo per le notizie sui vaccini anti Covid, che ha sostenuto il recente rally, è smorzato dalla crescita impressionante della pandemia negli Stati Uniti e dai dati in chiaroscuro in Europa. Pesano inoltre le tensioni Usa-Cina, a seguito di notizie stampa secondo cui gli americani si apprestano a imporre sanzioni nei confronti di almeno una dozzina di funzionari cinesi per il loro presunto coinvolgimento nell’allontanamento di parlamentari dell’opposizione eletti a Hong Kong da parte di Pechino. Crea incertezza infine lo stallo nella trattative commerciali fra Ue e Regno Unito, nell’attesa del colloquio telefonico fra il premier britannico Boris Johnson e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel tardo pomeriggio di oggi. Soffre la sterlina, con l’euro che si apprezza dello 0,9% portando il cambio intorno a 0,909, ma la piazza di Londra (+0,1%) si salva dalle vendite, alla vigilia delle prime vaccinazioni contro l’infezione da Sars-Cov-2 a partire da domani.

Sul mercato valutario il dollaro resta vicino ai minimi da due anni, mentre l’euro scambia in rialzo a 1,213.

Fra le materie prime è in ripresa il prezzo dell’oro, +1,53%, 1865,55 dollari l’oncia, mentre il petrolio è in lieve calo. Il Brent cede lo 0,61%, 48,95 dollari al barile.

Fra le notizie macroeconomiche di giornata si segnala il balzo della l produzione industriale tedesca in ottobre, +3,2% sul mese precedente, il doppio delle attese degli analisti. Secondo Berlino la produzione è al 96% rispetto al livello pre crisi.

In Piazza Affari la mossa dell’azienda regina dei piumini vivacizza tutto il settore moda. Moncler in seduta ha toccato nuovi massimi storici dopo l’annuncio dell’acquisto del marchio modenese per un esborso complessivo massimo di 748 milioni di euro. È inoltre previsto che Carlo Rivetti, a seguito dell’esecuzione dell’operazione, entri a far parte del Consiglio di Amministrazione di Moncler. Da sempre “ho lavorato per costruire un brand forte, dove unicità e vicinanza con il consumatore sono stati i principali cardini di uno sviluppo sempre oltre le mode e le convenzioni”, afferma il presidente e amministratore delegato di Moncler, Remo Ruffini. 

Nel resto del listino salgono Nexi, +1,6%; Italgas +1,04%; Diasorin +0,95%.

Le blue chip con i maggiori ribassi sono Cnh -2,6%; Prysmian -1,98%; Buzzi -1,83%%, Tenaris -1,76%.

Prevalgono le vendite sui titoli bancari, in linea con il settore a livello europeo. 

Fra i peggiori: Mediobanca -1,25% e Unicredit -1,18%. Male il risparmio gestito con Banca Mediolanum -1,15%.

Fuori dal paniere principale va in orbita Cft, +79,45% (4,54 euro per azione), dopo il lancio dell’oipa da parte della fornitore di soluzioni di automazione canadese Ats a 4,6 euro. Un grosso broker italiano sottolinea che il prezzo offerto valorizza Cft circa 17 volte gli utili attesi per il 2022 prima delle possibili sinergie.

Effervescente Cy4gate, +14,14%, azienda specializzata in tecnologie per la cybersecurity, intelligence e cyberwarfare quotata all’Aim, mentre ritraccia Leonardo (-0,95%) indiretto azionista di minoranza di Cy4gate dopo l’attacco hacker emerso sabato scorso.

Giù Mediaset che perde il 2,27% dopo che il consiglio di Stato ha chiesto al Tar del Lazio (che discuterà del caso il 16 dicembre), il rinvio della decisione sulle misure restrittive sulla quota detenuta in Mediaset da Vivendi. Dal canto suo la società di Bolloré cede lo 0,16% a Parigi, nel giorno del “colpo musicale del secolo”. Vivendi, tramite la sua controllata Universal Music Publishing Group, divisione di Universal Music, prima major discografica al mondo ha acquisito infatti l’intero catalogo musicale di Bob Dylan

Sul secondario sale lo spread a 115 base (+2,11%) e il rendimento del Btp 10 anni chiude a +0,57%. Il mercato del debito non sembra risentire troppo delle fibrillazioni interne alla maggioranza di governo.

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