Suona l’ora della riscossa per Monte Paschi, ma nel frattempo si complica la crisi dei mercati. Le Borse europee accelerano la discesa: l’indice Eurostoxx che perde l’1,5%. Piazza Affari è in ribasso del 2,08%, indice Ftse Mib attorno a 15,500 punti. Perdite analoghe per gli altri listini da Parigi a Francoforte e Madrid. Perde anche Londra – 1%.
La sterlina tratta a 1,293 sul dollaro, in calo dello 0,6% rispetto alla chiusura di ieri, sui minimi degli ultimi 31 anni. Poco mosso il cross euro/dollaro a 1,105.
Ubs ha tagliato le previsioni di crescita per l’Italia allo 0,9% (contro l’1,1% precedente) per i prossimi due esercizi. In forte calo anche gli ordinativi all’industria tedesca.
Il timore per la frenata dell’economia si traduce nell’avversione al rischio e nella corsa ai beni rifugio.
L’oro accelera in rialzo dell’1% ed è scambiato a 1.370 dollari l’oncia, sul livello più alto da due anni.
Il rendimento del Bund decennale tedesco ha toccato il minimo storico a -0,205%. Stabile il rendimento del BTP 10 anni a 1,26%.
Nuovo ribasso per il petrolio: Brent – 0,6% a 47,50 dollari il barile dopo aver chiuso ieri in calo del 4%. Eni -1,5%, Saipem -2,7%, Tenaris -1,7%.
Grazie anche al divieto disposto dalla Consob alle vendite allo scoperto rimbalza Monte Paschi +11.16% a 0,30 euro. Ma la riscossa è legata all’attesa del prossimo scudo di Stato a favore delle banche italiane.
La Commissione Ue è “pronta a intervenire se necessario” per affrontare la crisi delle banche italiane. Lo ha detto a Strasburgo, nel corso dell’audizione alla commissione Affari Economici del Parlamento europeo, il vicepresidente responsabile per l’Euro, Valdis Dombrovskis. “Si sta monitorando la situazione d’intesa con la Ue” ha detto intanto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta aggiungendo che “nessun intervento è previsto “nelle prossime ore” da parte del governo a sostegno dell’istituto. Una rettifica alle dichiarazioni di stamane per radio che indicavano invece l’imminenza dell’intervento.
Al di là del nodo di Siena, il colore di rigore sui mercati resta il profondo rosso.
Tutti i settori sono negativi. In fondo troviamo Automotive, Assicurativi e Tlc.
Sprofonda Telecom Italia in ribasso del 10% al prezzo più basso da tre anni a 0,6505 euro. Stamattina JP Morgan ha deciso di tagliare la raccomandazione a Neutral da Overweight, abbassando il target price a 0,85 euro da 1,40 euro.
Iliad ha comunicato che il suo primo socio, Xavier Niel, non detiene alcuna quota in Telecom Italia, in questo momento ha solo una piccola posizione in derivati pari a 25 milioni di euro, ma questo interesse finanziario sarà smobilitato a breve. Lo stesso Niel ha intanto definito l’acquisto di asset da Wind e H3G, diventando così il quarto operatore domestico. L’accordo include un portafoglio di frequenze 3G e 4G per un ammontare di 450 milioni di euro per il quale è previsto un pagamento graduale nel periodo 2017-19.
Altrettanto difficile la situazione di Fiat Chrysler -3,94% a 4,96 euro, ai minimi dall’ottobre 2014 prima dell’annuncio dello spin off di Ferrari.
Pesa un report di Barclays, secondo il quale Fca potrebbe essere al punto di massimo del suo ciclo. Secondo la banca inglese Fca rischia di essere il peggior titolo del settore a causa dell’elevato debito, la pressione sugli utili negli Usa e la crescita minore del previsto della domanda europea.
Contrastati anche gli altri titoli bancari: Unicredit -0,6%, Intesa Sanpaolo -0,5%, Ubi banca+0,5%, Banco Popolare +0,2%.
Ancora giù le società del risparmio gestito. Azimut -8%, Anima -7%, Banca Mediolanum -2,2%, FinecoBank -4%. Male anche gli assicurativi. Generali -3,3%.
Atlantia -2,2%. La società ha comunicato che nei primi sei mesi del 2016 il traffico sulla rete della controllata Autostrade per l’Italia è salito del 3,7%. Negli aeroporti di Roma gestiti dal gruppo, il traffico dei passeggeri è salito del 2,8%.